Gaetano Massimo MacrìLa cosiddetta ‘Europa delle banche’ è un luogo comune dietro cui spesso si cela il volto di una Unione europea che i cittadini ignorano, quando invece dovrebbero conoscerla più a fondo. Altro che sovrastruttura statale che pone paletti alla libera iniziativa dei Paesi membri: la burocrazia dell’Ue è assai più snella e veloce di quanto non si immagini. Tutti i documenti sono offerti in libera consultazione e facilmente rintracciabili on line. Imprenditori che vogliono vederci chiaro su una regolamentazione, avvocati che ricercano la giurisprudenza della Corte di giustizia o, semplicemente, studenti impegnati nello studio approfondito di una materia. Sui siti internet istituzionali ce n’è davvero per tutti. Semplicità nell’individuazione dei dati e ‘multilinguismo’ garantiscono una libertà di circolazione delle informazioni che rendono la rete dell’Ue una fonte ineguagliabile e attendibile per ogni sorta di informazione che la riguardi. Se qualcuno vuol farsi un’idea di quello che le politiche di Bruxelles stanno combinando o hanno combinato in passato, prego: si accomodi pure davanti al proprio pc. Un ‘click’ è sufficiente per penetrare nei più lontani meandri delle decisioni europee che ci riguardano direttamente. Nel dare uno sguardo d’insieme, poi, si scopre che spesso i media nazionali non filtrano quasi nulla dell’operato dell’europarlamento e delle altre istituzioni. Anzi, quello che giunge è spesso viziato da critiche (a volte condivisibili), che lasciano intendere come la Ue altro non sia che un grosso pachiderma capace solamente di limitare le scelte interne delle nazioni che ne fanno parte. E così, girovagando per la rete connessa alle attività del parlamento europeo, scopriamo per esempio che i nostri eurodeputati hanno votato un progetto che, a breve, garantirà il soccorso stradale tramite una chiamata automatica. Si chiamerà ‘eCall’ e si attiverà tramite un pulsante: in caso di incidente, i suoi sensori faranno partire una messaggio di aiuto. In questo modo, i servizi di soccorso sapranno dove recarsi e quando è accaduto il sinistro. Il sistema ‘eCall’ dovrebbe partire dal 2015 e si spera possa ridurre drasticamente le conseguenze degli incidenti che, non dimentichiamolo, pesano sui bilanci dell’Ue per la considerevole cifra di 130 miliardi di Euro. Altro esempio di come l’Unione europea si preoccupi della salute di noi cittadini proviene dai nuovi accordi presi in seno alla vendita di prodotti contenenti tabacco. La Direttiva in questione è volta a evitare che le compagnie del tabacco possano sedurre i giovani con nuove formule di vendita. Limitare la probabilità che le nuove generazioni comincino a fumare, oltre a rispondere a esigenze di salvaguardia della salute pubblica, alleggerirebbe i costi sanitari per le cure mediche. Solo nella Ue, i morti per fumo sono 700 mila, secondo le stime riportate dal sito dell’europarlamento. Cosa prevedono queste misure? La riduzione, fino alla eliminazione, delle sigarette ‘slim’, di quelle aromatizzate e dei pacchetti ridotti (quelli da 10 sigarette). Tutto quello che, in pratica, potrebbe invogliare i giovani a fumare. Si vuole impedire ai produttori di immettere sul mercato prodotti ingannevoli e più accattivanti. Una vittoria evidente contro le potenti ‘lobbies’ dell’industria del tabacco. Allo stato attuale delle cose, si attende il parere del Consiglio prima di poter avere la legge definitiva. Altra battaglia in difesa della salute riguarda la riduzione del sistema di scambio delle emissioni aeree di CO2. Fino al 2017, in tutta l’Unione il traffico aereo sarà meno inquinante. Una decisione che il tedesco Peter Liese, membro della commissione per l'Ambiente, giudica: “Il miglior compromesso possibile”, considerato che molti suoi colleghi lo hanno ritenuto ancora inadeguato. Resta il fatto che si tratta, pur sempre, di un grosso passo in avanti. Un accordo che difficilmente si sarebbe siglato senza la presenza dell’Unione europea. Grazie a questa decisione sono state ritirate, per un valore di 900 milioni di quote, le emissioni di CO2 ritenute in eccesso. Molta attenzione, poi, si è posta per quanto riguarda l’etichettatura dei prodotti alimentari. Per salvaguardare il consumatore, la Ue ha deciso che siano indicati composizione dei prodotti e origine di provenienza. L’attenzione su questo punto è tale che, recentemente, gli eurodeputati si sono opposti alla commissione che avrebbe voluto inserire gli additivi, sotto la definizione ambigua di ‘nano materiali ingegnerizzati’. Pochi, ancora, sanno che esiste un sito a cura dell’ Ufficio delle pubblicazioni, che si chiama “EU Bookshop” (https://bookshop.europa.eu/en/home/) in cui poter scaricare gratuitamente titoli in versione e-book o Pdf. Tra i documenti messi a disposizione ne abbiamo scaricato uno interessante sulle strategie di comunicazione linguistica delle imprese. Si tratta di una piccola guida per imprenditori che vogliono affacciarsi a mercati esteri. La conoscenza multilinguistica (non c’è più solo dell’inglese, ormai) è un fattore determinante per ottenere successo nel settore dell’export. Il cliente straniero ha una cultura da imparare, riconoscere e rispettare. Potremmo andare avanti nell’elenco di utilità rintracciate on line, ma lasciamo ai singoli la curiosità di ricercare un argomento di interesse. In conclusione, l’Europa ‘in rete’ fornisce tutto quel che serve per capirne i meccanismi e le funzioni in modo chiaro e sintetico. E, a ben vedere, sono tante le azioni intraprese per semplificare la vita dei cittadini. Probabilmente, nemmeno si sarebbero potute prendere in considerazione se non ci fosse stata una volontà comune, oggi resa possibile per la presenza proprio dell’Unione europea. Parlarne male è lecito, ma in tutta onestà poco corretto. Dovremmo imparare a conoscere, prima di criticare. E a proposito di conoscere l’Europa, potremmo partire da qui (http://bookshop.europa.eu/it/viaggiare-in-europa-2013-2014-pbNA3012850/). Si tratta di un Pdf dal titolo eloquente: “Viaggiare in Europa 2013-2014”. Sarà il caso di mettersi a esplorare questo continente, politicamente, culturalmente, ma anche geograficamente. Per gli ‘internauti’ più assidui, poi, consigliamo l’indirizzo twitter.com/Europarl_IT: è il profilo Twitter del parlamento europeo che ‘cinguetta’, ogni giorno, qualcosa di nuovo.


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