Vittorio LussanaNon preoccuparti più, compagno Bettino. Oggi, la tua anima può riposare in pace, poiché quanto accaduto in questi anni ha dimostrato come fossero tutti ben peggiori di quel che si è detto e scritto di te e del tuo Partito. Si è scritto quel che si è scritto e si è detto quel che si è detto poiché è tramontato ogni tipo di sogno. Non soltanto quello socialista: nessuno è più capace di sognare alcunché. Nessuno trova più comprensibile, oggi, attendere che sorga il sole di un nuovo avvenire. Si sogna ancora, ma si finisce col trasformare ogni cosa in un incubo. Il sogno, quello vero, è ben diverso: non lo si fa dormendo, bensì con gli occhi bene aperti ogni mattina quando si esce di casa. Anche il resto del giorno diventa tutto un sogno, coltivato con costanza, annaffiato con amore, sacrifico, devoluzione di sé. Lavorare per costruire “giorno per giorno”, come diceva Pietro Nenni. E, nel frattempo, continuare a sognare, per se stessi e il futuro dei propri figli. Ma si può sognare anche per il popolo, per l’intera comunità, per il mondo intero. Si tratta sempre di sogni a occhi aperti, che non si fanno dormendo su dieci guanciali. Anche perché, il sonno del ‘giusto’ è profondo, cioè assolutamente privo di sogni. Il vero sogno è quello che dovremmo vivere alla luce del sole, che determina il nostro spirito, la marcia in più di tutta una vita. L’Italia ha perduto ogni capacità di sognare. Eppure, ci sarebbero ancora tanti sogni da poter fare, belli come il miglior cinema o la più alta letteratura. L’Europa, per esempio, è un grande sogno ed è lì che ci attende. Ma noi sembriamo, oggi, incapaci di sognare, abbiamo perduto questa qualità: siamo divenuti ‘saturi’. Anche un mondo diverso sarebbe un gran bel sogno, meno ingiusto e più eguale. Sono tutti sogni, guarda caso, da proiettare all’interno di quel grande sogno che è sempre stato e che potrebbe ancora essere un socialismo liberato da ogni forzatura coattiva, storicamente ancorato alla grande tradizione occidentale dell’idealismo illuminista. Sarebbe questo, oggi, il compito della tua comunità. Che non è e non può più essere solo quella del tuo glorioso Psi, ma dell’intera sinistra italiana. Perché è lì che ci sarebbe un altro gran bel sogno da vivere: stare tutti insieme in quel mare infinito di gente che sa esattamente che cos’è un sogno, che ne conosce la forza, la capacità di smuovere le coscienze. La sinistra della gente, non quella delle burocrazie o delle élite. Quella che ne ha viste, subite e vissute tante e che, pure, non si arrende mai. Per continuare a sognare un futuro migliore, un Paese più giusto, un mondo diverso. Diverso da qui.




Direttore responsabile di www.laici.it e di www.periodicoitalianomagazine.it
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Cristina - Milano - Mail - mercoledi 22 gennaio 2014 18.0
Un pezzo molto bello. Non possiamo rinunciare mai ai sogni... Sarebbe come smettere di vivere per lasciarci sopravvivere... Ovviamente non sogna solo la sinistra...


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