Vittorio LussanaVorrei proprio sapere per quale motivo, nell’ultimo ventennio, quelle forze e personalità politiche sedicenti liberali raggruppatesi attorno al cavalier Berlusconi non siano riuscite ad attuare nulla di quel che avevano teorizzato. E perché si sia lasciata da sola la sinistra riformista, nel proprio tentativo di coniugare il tema delle libertà del singolo cittadino con quella di una più efficiente redistribuzione delle risorse e di un’organizzazione sociale in grado di superare gli egoismi individualistici. I detrattori di ogni evoluzione liberalsocialista della sinistra italiana, quando hanno governato si sono comportati come dei 'dorotei' immobilisti, appiattendosi attorno a un clericofascismo vecchio e stravecchio come il cognac scaduto di un bar di periferia. Se Silvio Berlusconi era veramente favorevole al libero amore, perché rilasciava dichiarazioni contro i gay e le famiglie di fatto? Per tenersi l’elettorato moderato che lo aveva eletto e rieletto, votato e rivotato? Ma allora in cosa risiedeva quella differenza, quella sacrosanta distinzione ‘crociana’ che avrebbe dovuto porre al centro dell’interesse politico l’elettore-cittadino e non i suoi rappresentanti? La verità è che il centrodestra italiano ha finito col pagare amaramente il proprio ‘liberalismo parolaio’, quel fascismo ‘in doppiopetto’, anzi in ‘blazer’, che ha semplicemente evidenziato le più classiche ipocrisie del cattolicesimo amorale italiano. Si è difesa la famiglia convenzionale e poi si è andati a ‘mignotte’; ci si è atteggiati a moderati ‘tutti di un pezzo’ e poi si divorziava due o tre volte, oppure ci si portava a letto la segretaria ‘decorativa’, secondo una concezione della donna totalmente ancillare. Eppure, l’analisi era così semplice che l’avrebbe compresa anche un bambino: la realtà sociale italiana è ‘gruppuscolare’, dunque un sano aziendalismo di ‘squadra’, composto da team affiatati ed efficienti, potrebbe rilanciare il nostro capitalismo reindirizzandolo verso quell’interesse generale che, purtroppo, agli italiani, popolo di individualisti, proprio non si riesce a far entrare nel cervello. Basterebbe notare come, da Roma in giù, non si riesca a metter nulla ‘nero su bianco’, nemmeno una partnership societaria o il pagamento della donna delle pulizie. Poi, per carità, tutto il resto è anche vero: il Movimento delle 5 stelle di Beppe Grillo è composto da estremisti di sinistra che ‘sparano minchiate’ dalla mattina alla sera, degli autentici drogati di ideologia da trattare col metadone ‘a scalare’. Hanno cavalcato la protesta derivante da un sistema-Paese che ha dato ampio adito alle critiche più stataliste verso un capitalismo monetarista che ha pensato unicamente ad arricchire chi già era ricco, proletarizzando il ceto medio. In pratica, proprio le nostre destre nazionali hanno finito col favorire la rivalorizzazione delle vecchie ricette vetero-stataliste e delle consuete logiche assistenziali. E adesso? Quale sarà la prossima mossa? Rivalutare il ‘fumello’ del Pigneto? Al solo scopo tattico di indebolire Prodi e D’Alema, la destra italiana ha perennemente ossequiato i Bertinotti e i Ferrero “che comunque difendono la propria identità politica senza ipocrisie e travestimenti”. E il loro di travestimento, invece, qual era? Chi erano? Chi sono? Dove volevano andare? L’intera evoluzione di un Paese è stata letteralmente bloccata per 20 anni da un ‘berlusconismo irrigimentato’, composto quasi esclusivamente da mediocri opportunisti, sessualmente repressi, che hanno finito con l’inchiodare l’Italia al tempo degli scontri ideologici e dei ‘microfoni di Dio’. E questi, oggi, sono i risultati che abbiamo di fronte.





Direttore responsabile della rivista 'Periodico italiano magazine' e dei siti di approfondimento www.laici.it e www.periodicoitalianomagazine.it
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Vittorio Salvadorini - PISA - Mail - mercoledi 27 febbraio 2013 17.39
so no un vecchio di 80 anni; vorrei scrivere una nota sulle elezioni e sul momento politico,anche se temo la rottamazione,benchè mi senta giovane come quando potevo discutere in mezzo ai compagni del PSI.Come debbo fare per inviarlo al giornale?Spero nel ravvedimento del PD.


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