Vittorio Lussana

Intervista a un musicista di spessore, molto apprezzato nel panorama musicale italiano, con numerose collaborazioni di alto livello, tra le quali quelle con Claudio Baglioni e Renato Zero

Nei mesi scorsi è uscito il singolo ‘My sweet obsession’, estratto dal nuovo album di Frankie Lovecchio, da titolo: ‘Memories’. Il brano è un soul e rhythm & blues con atmosfere intime e sensuali, caratterizzato da una melodia avvolgente e un ritmo rilassato. Il videoclip, diretto da Andrea Centrella, è stato girato presso il ‘Billions’ di Roma con la partecipazione di Samantha De Grenet (per il video, cliccare QUI). Il brano è servito ad avvicinarci all’abum di questo artista, poiché si tratta di un eccellente progetto musicale: 14 tracce originali che fondono tra loro soul, dance e jazz. Un lavoro, tra l’altro, dedicato al ricordo di due cari amici scomparsi. La collaborazione tra Frankie Lovecchio e Papik ha dato vita a questo lavoro definito dalla critica: “Emozionale”. Pertanto, abbiamo deciso di incontrare questo artista, molto apprezzato nel panorama musicale italiano, con numerose collaborazioni con artisti di alto livello, tra i quali tra i quali Claudio Baglioni e Renato Zero. Anche perché, Frankie è un eccellente compositore, autore, session man e ha fondato un gruppo, i ‘Frankie & Canthina Band’, nel 1991, collaborando con molte star internazionali.


AFORISMI FIORENTINI
Vengo anch’io, no tu no
Articolo di: Il Taciturno

Il Taciturno

La Schlein ci sta, ma solo se c'è la Meloni. La Meloni con la Schlein ci sta, ma solo se c'è anche Conte. Conte ci sta in ogni condizione. Salvini, invece, ci starebbe con chiunque, ma non lo vuole nessuno. Fratoianni si dice non interessato. L’unico che nessuno prende in considerazione, né da solo, né in compagnia, è Bonelli. Chissà come mai…

 


LIBRI
Il privilegio di essere donna
Articolo di: Lelio Antonio Deganutti

Lelio Antonio Deganutti

Il 25 novembre scorso, nella cornice istituzionale del Salone d’onore del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) di Roma, si è svolta l’edizione 2025 del 'Fair Play for Life': la cerimonia nazionale dedicata a personalità impegnate nella promozione dell’etica, della responsabilità civile e dei valori del rispetto come valore sociale.

 


MUSICA
Il punto di vista del cavallo grigio
Articolo di: Iulia Grecu

Iulia Grecu

‘Grey horse's standpoint’, il nuovo singolo di Simone Sello, uscito nelle scorse settimane come anticipazione del suo prossimo album, è un brano caratterizzato da una melodia meditativa ed evocativa, che si sviluppa attraverso tre elementi sonori distinti: il fischio, la chitarra 'slide' e il canto lirico. Il fischio, eseguito magistralmente da Alex Alessandroni Jr, introduce l'ascoltatore in un'atmosfera sospesa e suggestiva, mentre la chitarra 'slide' aggiunge profondità e calore alla melodia. Il canto lirico crea atmosfere ampie e sospese, trasportando l'ascoltatore in un mondo sonoro unico. Il tempo lento richiama le immagini dei Western classici, arricchite da una dimensione surreale e fantascientifica, creando un'esperienza sonora immersiva e suggestiva. La combinazione di questi elementi crea un'atmosfera emotiva coinvolgente, perfetta per chi cerca una musica che stimoli l'immaginazione e la riflessione. Spiega l'artista a proposito di 'Grey horse’s standpoint': “E’ un brano ha subito diversi cambiamenti nel corso del tempo. Per esempio, la melodia principale era originariamente affidata ad un Theremin, che in fase successiva è stato sostituito dal fischio di Alex Alessandroni Jr. In genere, come in altri momenti dell’album, questa composizione descrive le sensazioni, dal mio punto di vista europeo, rispetto a certi spazi desertici sconfinati tipici dei paesaggi del nuovo mondo”. Il videoclip di 'Grey Horse's Standpoint' è un viaggio surreale e onirico, che combina elementi di 'Spaghetti Western' e fantascienza.

 

 


L'OPINIONE
Più o meno liberi
Articolo di: Vittorio Lussana

Vittorio Lussana

La presente testata si unisce al disappunto di molti nei confronti della Fiera della piccola e media editoria ‘Più libri, più liberi’, in corso in questi giorni a Roma presso la ‘Nuvola’ di Fuksas. Lo facciamo non perché animati da uno spirito censorio, che di certo non ci appartiene, ma per l’ipocrisia di un sistema culturale che non recepisce l’esigenza – e anche l’urgenza – di comprendere come il revisionismo storico non sia una mera digressione nostalgica nei confronti dei regimi autoritari, ma l’occasione per una rielaborazione dottrinaria del pensiero conservatore nazionale e mondiale. Dunque, più che con l’organizzazione fieristica in sé, ce la prendiamo con l’intero panorama editoriale, totalmente incapace di organizzare una riflessione dignitosa in merito alla questione di una nuova cultura di destra democratica e di governo, rispetto alle continue 'scaramucce' sull’immigrazione, sulla sostituzione etnica e sull’impianto demagogico di molte idee provenienti da un passato raccapricciante. Non è possibile mantenere in asse alcun tipo di riflessione se si tollera, implicitamente, il neo-nazismo, il razzismo e l’antisemitismo come fossero tendenze alla moda. Ci dispiace, ma siamo di fronte al decadimento evidente del concetto di dignità, al fine di consegnarsi, mani e piedi, alle ‘marchette’ imposte dal mercato. Il mondo dell’editoria è divenuto anch’esso oligopolistico, costringendo gli editori piccoli e medi a sopravvivere in una sorta di ghetto qualunquista e semi-parassitario, perennemente in attesa di aiuti esterni.


RECENSIONI
Restituzione
Articolo di: Lucilla Corioni

Lucilla Corioni

In ogni vita esiste un varco segreto. Un istante in cui il dolore smette di essere un territorio da temere e si apre come una soglia necessaria. Con ‘Restituzione’ (Interno Libri, 2025), l'autrice Ilaria Palomba torna a percorrere quel territorio con il coraggio di chi conosce l’abisso, non ne fugge e lo interroga. La sua poesia non si limita a raccontare una rinascita: la compie, la mette in scena, la restituisce al lettore come un gesto sacro. “Solo inventando conosco, solo nel sogno realizzo il mito”, confida un verso. E da questa dichiarazione, si sviluppa l’intera architettura del libro. Un poemetto, una rivelazione intima e rituale. Le sette sezioni: Alluvione, Catabasi, Ascesi, Memoria, Dissolvenza, Restituzione e Mistica, disegnano un percorso circolare, quasi un rito iniziatico. La Palomba scende negli strati più profondi dell’inconscio, attraversa le fratture, osserva i frammenti di sé che galleggiano dopo la tempesta. E da quella dispersione ricostruisce un’identità nuova. E’ una scrittura che intreccia mito e psicologia, corpo e simbolo, portando nel verso figure archetipiche come Iside, Inanna e Sophia, che diventano compagne di una trasformazione interiore e universale.