Alessandro Lozzi

Questa vicenda della libertà di stampa in Italia ha in sé tutte le caratteristiche della pochezza morale prima ancora che intellettuale dell’intellighenzia di sinistra. Ricorderebbe la storiella del lupo e dell’agnello, se non si trattasse di Berlusconi, che certo agnello non è. La migliore risposta alla grande manifestazione popolare in difesa della libertà di stampa in Italia l’ha data un gruppo amici su Facebook, indicendo sulla rete, in pari data, la manifestazione nazionale virtuale per la “Libertà di pazzeggio”. I promotori si dicono certi che, dalle parti di Roma, dove lo stesso giorno si svolgerà la seriosissima manifestazione per la libertà d’informazione, molti saranno i contributi alla loro iniziativa. Si legge nel loro appello: “Condividiamo il principio di base (la libertà di stampa ndr), anzi ne siamo fanatici sostenitori, ma siamo certi che se davvero in Italia fosse in pericolo la libertà di stampa, D’Alema e Franceschini, Bersani e Di Pietro non sparerebbero le ‘cazzate’ che sparano. D’Avanzo e Travaglio non scriverebbero le ‘cazzate’ che scrivono. E noi non ci faremmo le risate che ci facciamo. Noi siamo spiriti liberi. Liberi di scrivere e di leggere. Di ridere per ciò che altri ritengono serio e di piangere per ciò che altri ritengono divertente. Di vedere un mondo diverso da quello cupo e irreale che dipingono Scalfari e Bocca, Furio Colombo e Concita De Gregorio, Umberto Eco e Oscar Luigi Scalfaro. Liberi di credere che i veri regimi autoritari sono altri, ben più sanguinosi, stranamente ignorati da queste stesse persone che oggi sostengono di combattere un bavaglio alla stampa che non esiste. Liberi di pensare che il 19 settembre sarà la “Giornata del cazzeggio”. Liberi, infine, di bandire, per quel giorno, il concorso via internet per l’elezione del “più ‘cazzaro’ di tutti”. Che la gara abbia inizio. E vinca il migliore.


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Willy Mosca - Padova - Mail - venerdi 2 ottobre 2009 19.31
La libertà di stampa non si misura sul cazzeggio di alcuni o molti giornalisti.
Liquidare la questione con "tanto per quello che dicono non meritano attenzione" è il gioco del potere.
Leggere, ascoltare o meno la bravura e l'acume o l'idiozia e la stupidaggine di qualcuno è una scelta.
Non poterlo fare è un abuso.
Se in italia c'è tanta tv e tanto giornalismo spazzatura, è anche xchè c'è un pubblico interessato ed un interesse ad alimentarlo.
imho
GIUSEPPE PIGLIAPOCO - MACERATA - Mail - lunedi 28 settembre 2009 19.29
Berlusconi è un grande statista ma non è un politico per gestire la bagarre delle opposizioni . Bisogma imparare dai DC di allora che iniziavano a parlare in coro quattro mesi prima delle elezioni e non si presentavano mai a dibattiti o trasmissioni avversarie per non dare spazio e maggiore visibilità agli avversari stessi : fare da contraltare giuoca sempre contro chi è al governo. Così sui telegiornali : ma perchè intervenite sempre in contraltare agli avversari: il cittadino è solamente disorientato . Parlare poco e da soli e quando serve ; chi si oppone per il gusto di opporsi prima o poi tacerà . Cordiali saluti.
Fabrizio Borgioli - Firenze - Mail - martedi 15 settembre 2009 19.46
Con alterne vicende, è più di quindici anni che Berlusconi governa in Italia e che, come succede in tutti i paesi del mondo, parte della stampa lo incensa ed altra lo denigra, parte della TV lo loda ed altra lo contesta. Che cosa c'è che non va, in tutto questo? Salutiamo con un "evviva" chi più starnazza contro Berlusconi: è la prova regina che c'è ancora libertà d'espressione, di stampa e di critica, in questo paese.
In fondo, Mussolini ci mise nemmeno un paio d'anni ad instaurare un regime dittatoriale: se Berlusconi avesse voluto fare altrettanto, sai quanto tempo avrebbe già buttato via... Saluti
giorgio l - milano - Mail - martedi 15 settembre 2009 18.13
Sono contento che gli "spiriti liberi" si divertano a vedere stasera Berlusconi e Vespa a "Porta a Porta" su RAI1 e RAI2, RAI3, RETE4, CANALE5, ITALIA1 (che rinunciano al loro palinsesto).
giorgio - italia - Mail Web Site - martedi 15 settembre 2009 17.25
Un premier che controlla le case editrici e le televisioni, pare abbia timore solo di quell'unica stampa cui non riesce a mettere il bavaglio: quella dei quotidiani non controllati da lui medesimo e guardate un po' rappresentano solo una minoranza nel panorama informativo del paese Italia. Si vorrebbe uniformare anche quella. Per questo ha investito su Feltri. Paradossalmente è lo stesso Feltri che ha detto di essere stato ingaggiato dal premier -che in teoria non dovrebbe essere proprietario per legge di un suo governo del quotidiano...ma in Italia succede anche questo: fatta la legge è subito aggirata con il fratello cosiddetto 'scemo'. Altro che cazzeggio. In Europa siamo una anomalia e infatti lo sapete che graduatoria occupiamo nella Freedom House? Siamo gli ultimi dei paesi europei.
LUCIANO - ATTICCIATI - Mail - lunedi 14 settembre 2009 23.16
Leggevo sul Corriere che fra le affermazioni contestate dal Cavaliere, una riguarda la sua "attesa per ore di una erezione". A parte la stupidità della questione, sono due le cose, o il giornalista prova che era presente al fatto, e ha verificare la difficoltà di erezione, oppure il giornalista è un imbroglione che ha sparato una stupidaggine per il gusto di denigrare l'avversario politico. Di giornalismo stupido non sappiamo che farcene, indipendentemente dal colore politico


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