Annalisa Giuseppetti

Il termine sicurezza proviene dal latino sine cura - senza preoccupazione”. Questa è la parola che impera negli ultimi tempi: la ascoltiamo, la leggiamo e la usiamo in tutte le direzioni. Se ne parla soprattutto nei riguardi dell’ordine pubblico allorquando veniamo derubati, rapinati o aggrediti. Ma essa è anche diventata, oggi, il punto nevralgico della nostra società, che chiede una maggior serenità e una migliore qualità della vita, per se stessi e per i suoi cari. Una maggiore sicurezza e l’applicazione di regole certe basandosi sulla prevenzione allontana l’eventualità di incidenti, migliorando la nostra quotidianità, da quella casalinga al posto di lavoro, passando per le discipline sportive. Capita, però, che le norme di sicurezza siano spesso disattese. Lo si vede dalle tante morti bianche, causate dalla negligenza o dal risparmio aziendale. Ma sotto i riflettori restano le morti sulla strada. Disattenzione, poca consapevolezza del pericolo, guida sotto effetto di stupefacenti che alterano le normali funzioni del nostro cervello, di lucidità, comprensione, riflessi, visione chiara e così via, sono le cause principali delle sciagure. L’ultima tragedia, in ordine di tempo, si è consumata a Roma la sera del 22 maggio scorso, quando un giovane ha investito e ucciso con la sua auto due fidanzati ventenni che transitavano regolarmente a bordo di uno scooter. Guidava senza patente e, sembrerebbe, sotto effetti di droghe. Si tratta di due nuove vittime che sono andate a ingrossare le cifre delle statistiche, dando purtroppo ragione al Rapporto 2007 dell’Oms “Youth and road safety” (Fonte Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute), secondo il quale gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per i ragazzi tra i 10 e i 24 anni: in tutto il mondo, ogni anno, muoiono sulle strade circa 400 mila giovani di età inferiore ai 25 anni. Secondo l’Oms, il numero dei decessi e degli infortuni causati dagli incidenti stradali è destinato a salire ed è quindi necessario intervenire su scala mondiale per migliorare la sicurezza stradale. Tuttavia, dietro alle statistiche e ai diagrammi colorati che salgono e scendono, si cela una enorme sofferenza fisica e psicologica, danni economici per il singolo e per la comunità. La stessa Organizzazione mondiale della sanità ha affrontato questa emergenza pubblicando, accanto ai numeri, un secondo documento: “I volti dietro le cifre: le voci delle vittime della strada e dei loro familiari”. E proprio nel giorno della morte dei due fidanzatini rimasti uccisi sulla Nomentana, la capitale d’Italia ha ospitato, a Castel Sant’Angelo, una giornata di incontri e di dibattiti promossi dall’associazione: “Sulla rotta della sicurezza, sulla mobilità in sicurezza strada - mare”, in collaborazione con Toyota, una giornata ricca di eventi legati al mondo dei motori e della nautica per riflettere sulla sicurezza. Nei giardini di Castel Sant’Angelo i cittadini capitolini hanno dunque potuto assistere all’esposizione di mezzi storici dell’Esercito provenienti dal Museo Tramat; a quelli della Guardia Costiera, coi suoi mezzi e informazione per la prevenzione e per la sicurezza in mare; ammirare la Lamborghini Gallardo della Polizia di Stato equipaggiata per il soccorso o avere informazioni sulla sicurezza presso il pullman azzurro della Stradale; ricevere lezioni di guida sicura da un pilota delle 4 ruote come Stefano Livio, campione italiano GT2 2007; oppure, guidando l’Alcokart, una piccola vettura munita di computer in grado di simulare la guida alterata e messa a disposizione da Toyota, che in collaborazione con l’associazione TOP 25 e con il supporto della Commissione europea ha realizzato questo strumento di sicurezza stradale, unico in Europa, che in parte può far capire quali siano gli effetti della guida in stato di ebbrezza. In mattinata, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto pervenire al presidente dell’associazione, il Capitano di vascello della M.M. Ugo Bertelli, una medaglia a favore della campagna nazionale della “Giornata della mobilità in sicurezza”, riconoscendone i meriti nell’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei mass media. All’interno del Castello si sono poi susseguiti incontri e dibattiti a cui hanno preso parte esponenti dell’Aci, della Motorizzazione, piloti campioni del mondo della grandezza di Giacomo Agostini, medici, rappresentanti di associazioni nazionali come l’Associazione italiana familiari e vittime della strada e l’associazione motociclisti incolumi. La prevenzione rappresenta l’arma migliore per assicurarsi una vita più serena e la sicurezza può essere perseguita anche con tecniche alternative di prevenzione e contrasto del pericolo, come avvenuto ad esempio durante un tentativo di furto ai danni di una profumeria della catena Limoni a Roma, sventato grazie ad un impianto anti-intrusivo nebbiogeno installato dalla GISS della Repubblica di San Marino. Il sistema nebbiogeno, collegato all’impianto di allarme al momento dell'intrusione, è stato infatti in grado di saturare l’ambiente in pochi secondi mediante un miscela di nebbia innocua, impedendo totalmente la visibilità dei malviventi, la cui unica preoccupazione è stata quella di darsela a gambe. Le profumerie, ma anche tante altre attività che sono state oggetto di innumerevoli furti con scasso negli ultimi mesi, sono costrette a correre ai ripari con sistemi alternativi di sicurezza. Attraverso il metodo della nebbia che impedisce ogni visibilità, si è infatti risolto una probabile grave danno poiché, come affermato con grande soddisfazione dall’ingegner Marco Catella, l’addetto della società di sicurezza che ci ha informato: “Ciò che non si vede non può essere rubato”.


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m.b - italia - Mail - giovedi 15 gennaio 2009 18.22
...in effetti la g.i.s.s. di s.marino e' un'agenzia di professionisti, con tecnologie innovative. Personalmente ho visto i filmati di sventate rapine e posso dire che e' veramente un'idea geniale questa dei nebbiogeni. Complimenti davvero ingegner Catella! Porgo i miei ossequi.
Stefano - Barcelona - Spain - Mail - sabato 7 giugno 2008 16.47
Mi hanno segnalato questo articolo amici che ho in Italia, la mia terra.
Devo dire che è interessate sapere che esistono macchine che simulano la guida in stato di ebbrezza. Così, come trovo interessante questa storia della nebbia per evitare i furti. Penso che contatterò quella società per la mia attività. Mi piace l'idea. A volte un articolo ti aiuta nella ricerca della "Sicurezza".
Saluti
Un italiano che lavora all'estero.
lorenzo - italia - Mail - venerdi 6 giugno 2008 16.41
nebbie, simulatori e quant'altro. insomma bisogna pur difensersi in qualche modo. articolo di attualità che ti fa pensare, con brevi accenni, a come mettersi al sicuro. per noi e per i nostri figli.
cordialità
Krizia - Chiavari - Mail - venerdi 6 giugno 2008 9.53
Chi e' causa del suo mal pianga se stesso

Distinti saluti


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