Arianna De SimoneUn tributo alla Madre Terra con la scenografia di 100 mila candele che hanno illuminato un intero borgo medievale: questo il tema e la cornice naturale della XV edizione de ‘La notte delle candele’, la celebre manifestazione in programma ogni anno l’ultimo sabato di agosto a Vallerano (Vt), nel cuore della Tuscia viterbese. Nella notte di sabato 26 agosto 2023, dopo tre anni di assenza dovuta alla pandemia, è infatti successo di tutto per l’evento più romantico del Lazio, che ha accolto migliaia di visitatori da ogni parte d’Italia. Oltre al suggestivo allestimento di candele, composto in ogni angolo del paese direttamente dai suoi abitanti, abbiamo potuto ammirare, dalle prime stelle della sera fino a notte inoltrata, una serie di esibizioni continue tra teatro, arte e musica in ogni scorcio, piazza, scalinata o cortile del centro storico di Vallerano. La compagnia teatrale ‘Tetraedro’, innanzitutto, ha inaugurato la serata con lo spettacolo ‘Pachamama: le voci della Terra’: una performance di teatro-danza come omaggio al nostro pianeta, caratterizzato da coreografie ben congeniate, costumi incredibili e danzatori eccezionali. Il culto della ‘Pachamama’ rappresenta, infatti, un modo antico e quantomai attuale per ricordarci quanto l’uomo sia parte integrante della natura e dei suoi cicli. Rispettare la natura significa anche rispettare noi stessi. E nei singoli riti a lei dedicati ritroviamo l'amore per la Terra e per le persone che la abitano. L'energia positiva e l'amore del Boots Reggae sono stati espressi dal Dj Guerrino, in un mix tra classici iconici e nuove tracce incalzanti, con un ritmo contagioso e una melodia avvolgente. Inoltre, in esclusiva per la ‘Notte delle candele’, abbiamo anche incontrato un’intallazione artistica di Federico Paris, da lui battezzata ‘Lucisì’: una serie di teste sorridenti in terracotta con all’interno, naturalmente, delle candele, che hanno illuminato questi sorrisi ispirati a quelli della scultura greca e etrusca arcaica, in un effetto impattivo/sentimentale quasi al limite dell’inquietante, come spesso accade alla poetica di questo artista. 'La musichetta di Stromberg' ha poi proposto una selezione musicale un po' insensata, ma molto divertente: una sorta di ‘Toga party’ dove le canzoni di Little Tony incontravano Aretha Franklin, Sam Cooke, Loredana Bertè e i Madness, insieme agli Wham che si ubriacavano al bar. E si era ancora a inizio serata: ci teniamo a sottolinearlo. In seguito, giocoleria, balloon artist, fuoco, clown e magia, per fare della vita un sogno e di un sogno la realtà, sono stati i presupposti della performance circense di Karakasciò, uno degli hacker più pericolosi del cyberspazio, che ha ristabilito l'ordine con la fantasia e che ci ha dimostrato come il circo con cui viaggia per il mondo da 14 anni sta tutto chiuso nella sua valigia. Per i bambini e famiglie c’era il ‘Cocchiere dei sogni’, capace di realizzare delle visioni oniriche ad occhi aperti attraverso mille bolle di sapone giganti e tanta magia comica: uno show davvero per tutti, soprattutto per chi aveva parecchi desideri da esaudire. Dal buio di un'antica cantina, hanno poi preso vita i ‘Monologhi di una notte d’estate’: una serie di testi classici tratti dalla prosa, dalla poesia o dal cinema interpretati dagli allievi della scuola di teatro ‘San Leonardo’ di Viterbo. Per la musica, i vari generi erano tutti rappresentati: dalla classica al jazz, fino alla musica etnica, con i New Time Sax Quartet: un quartetto formato da giovani musicisti con già all’attivo numerose partecipazioni in festival e rassegne in tutta Italia. Di musica rock, invece, il borgo è risultato contaminato dalle note dei Radio Marlene: un gruppo che prende il nome da una emittente radio che trasmetteva alla fine anni ‘80 a Vignanello (Vt). Le loro sono sonorità ci hanno ricordato molto gli anni ‘70, in realtà, poiché questo gruppo affonda le proprie radici nel vero rock 'n' roll, senza tralasciare mai una chiara linea melodica: un live davvero coinvolgente, con un suono compatto e ricco di energia. Talento, passione e creatività erano alla base del concerto del ‘Trio d’autore’, guidato dal carismatico Maestro, Stefano Gianvincenzi e formato da Max Romagnolo, Vittorio Longobardi, Simone Bravi, Enrico Galassi, Lorenzo Paniccia, Pierpaolo Bonelli e Alessandro Salcini: una formazione che porta avanti l'ardente missione di reinterpretare le celebri canzoni dei cantautori che hanno segnato la storia della musica italiana, ma in una 'chiave' di folk popolare, unita a una vena moderna e a un tocco di ‘reggaeton’. Una notte di festa che sembrava non finire mai. Neanche avevamo finito di cenare e sono arrivati ‘Gli Incipriati’, una compagnia di teatranti, clown, uomini forzuti e funamboli che hanno interpretato il loro ‘Circo-Verità: la rivelazione di Madre Terra’, in cui finzione e realtà, amaro realismo e sogno, hanno fatto da sfondo a un drammatico triangolo amoroso, che ha lasciato il pubblico con il fiato sospeso. Non poteva mancare uno spazio anche per la poesia musicale, con i Chorobodó che hanno alternato un loro repertorio di musica brasiliana con brani di cantautorato, musica popolare toscana (regione che da qui non è lontana, ndr) e qualche composizione di liscio. Un gruppo che deriva il proprio nome da ‘robod’: quella sensazione che hanno certi rari musicisti i quali si trovano a scegliere se suonare il ‘Choro’ (la musica strumentale brasiliana), il Forr (o Forrobod, musica rurale del nord-est del Brasile) o il Frevo (la musica del carnevale di Olinda, Pernambuco, ancora Brasile). Quando la nottata sembrava aver raggiunto ormai un taglio nostalgico, a un certo punto, nel pieno centro di Vallerano è arrivata una locomotiva ‘sbuffante’ in tutta la sua potenza. Era giunto il momento dei ‘Le sound de la gare’: un duo composto dai capotreno Betto e Ludo, che ci hanno accompagnati in un viaggio unico tra i solchi dei vinili, facendoci riballare un revival pazzesco dei migliori successi funk, soul e disco degli anni ‘70 e ‘80. I giovani talentuosi musicisti del gruppo Orchestralunata, sbucati quasi dal nulla, hanno poi proposto il loro progetto ‘I custodi della città sospesa’: un viaggio alla scoperta del segreto musicale nei meandri della Terra, con una storia avvolgente (per chi ama sognare), che comprendeva anche la ‘Ninna Nanna dei Calanchi’, il loro ultimo lavoro dal suono assolutamente inconfondibile. Nel frattempo, il Quartetto D'archi Musa, quattro giovanissimi musicisti dal suono intenso, brillante ed espressivom con i loro archi hanno accompagnato il pubblico tra le vie di Vallerano, con i brani più celebri della musica classica e cinematografica, italiana e internazionale. In mostra tra i vicoli, illuminati solo dalle luci delle candele, c'erano anche illustrazioni e opere degli ex studenti del Liceo artistico 'Midossi' di Vignanello. Trattavasi di un’esposizione di opere di arte contemporanea che accostava tra loro diversi percorsi formativi, professionali e artistici intrapresi da futuri illustratori, fumettisti o creatori di videogiochi nell’ambito della 'Comunicazione per immagini'. Dedicato ai giovani, ai giovanissimi e a quelli che continuano a sentirsi giovani, l’atmosfera creata dal 'Consiglio Giovani di Vallerano', che ispirandosi ai Tropici, hanno trasformato piazza Padella in una cornice suggestiva unica, con colori, musica, ghirlande di fiori e cocktails. Un'istallazione richiede una visione. Questa è 'Battiti di luce' dello scultore e pittore, Jan Incoronato. Questa volta, Jan si è lasciato ispirare dalla preziosità della luce delle candele (soprattutto quando non hai pagato la bolletta e ti staccano la luce, ndr). Sia come sia, il percorso creativo di Jan Incoronato parte dal suo avvicinamento alla dimensione più profonda della Natura, alla quale si lega indissolubilmente fin dai primi anni di vita trascorsi nel suo paese di origine, ricco di boschi e natura selvaggia. E' in essa che, prevalentemente, l'artista si immerge, alla ricerca di un contatto intenso e puro, di una dimensione dello spirito non contaminata e di una intimità autentica, generatrice di ancestrali emozioni. Infine, la Banda musicale 'G. M. Nanino' di Vallerano hanno proposto il loro concerto in versione, ovviamente, ‘a lume di candela’, appositamente preparata per questo evento magico e inimitabile. Ogni momento vissuto è stato oggetto di uno scatto fotografico. E, a tal proposito, siamo finiti nell'angolo dedicato al concorso fotografico, aperto indistintamente a tutti e quest’anno imperniato attorno al tema: ‘Madre Terra’. Per partecipare al contest, basta scattare – con uno smartphone o un apparecchio fotografico di qualunque tipo - alcune immagini di impatto della 'Notte delle candele', sceglierne fino a un massimo di 3 e inviarle, con i propri dati (nome e cognome, indirizzo, telefono, e-mail) all’indirizzo contest@ilvivaiodelleimmagini.it  La giuria, composta dagli organizzatori della 'Notte delle candele' e dal Direttivo dell’Associazione culturale ‘Il vivaio delle immagini’, si è poi riunito nei giorni immediatamente successivi alla manifestazione, per scegliere l’opera vincitrice, che noi non sappiamo quale sia stata, ma che si aggiudicava un premio di 100 euro, mentre alla foto seconda classificata è andata una Menzione speciale della Giuria. La mappa con tutti i percorsi (labirintici) e gli eventi della ‘Notte delle candele’ sono disponibili sul sito ufficiale https://www.nottedellecandele.eu/


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