Pietro PisanoInutile negarlo: tutti hanno sognato, almeno una volta, di poter ringiovanire. Un sogno radicato nell’animo umano, che fino a qualche anno fa sembrava impossibile da realizzare ma che, secondo alcune ricerche e studi recenti, potrebbe essere presto realtà. Joseph Dituri, ufficiale della Marina americana in pensione e professore dell'Università della Florida del sud, ha vissuto all'interno di una capsula di 100 metri quadrati sul fondo dell'Oceano Atlantico, allo scopo di studiare l'impatto di un ambiente pressurizzato sul corpo umano. La missione di Dituri ha permesso al suo ideatore non solo di poter ringiovanire, ma anche di battere il record mondiale di permanenza sott'acqua (il precedente record era stato ottenuto nel 2014 e ammontava a 73 giorni). La ricerca scientifica ha messo in evidenza i benefici e le potenzialità della medicina iperbarica: in 100 giorni, Joseph Dituri è ringiovanito di 10 anni e ha visto aumentare la qualità del suo sonno, un abbassamento del colesterolo e, sorprendentemente, anche un decremento dei marker antifiammatori. Il merito è da ricondurre alle camere iperbariche, che riescono a migliorare la salute di chi vi soggiorna, invertendo il processo di invecchiamento. Uno studio condotto da alcuni ricercatori israeliani nel 2020, pubblicato sulla rivista Aging, ha in seguito rilevato che i trattamenti con ossigeno iperbarico (Hbot) possono far ringiovanire, grazie a un significativo allungamento dei 'telomeri' (ossia la parte terminale dei cromosomi che contengono il nostro materiale genetico) e la riduzione di cellule senescenti. Dituri ha studiato l’impatto che possiede un ambiente pressurizzato sul corpo umano, analizzando i cambiamenti avvenuti sulla sua salute in un ambiente molto simile a quello che dovranno sopportare gli astronauti durante il viaggio verso Marte, il pianeta rosso. Dagli studi condotti dai medici nel periodo intercorso tra marzo e giugno, il ricercatore ha visto aumentare i suoi 'telomeri' del 20%. Inoltre, Dituri sostiene di avere fino a 10 volte più cellule staminali rispetto a quando ha iniziato il suo esperimento nella capsula subacquea a marzo. E non è finita qui: il professore ha anche sperimentato il 60-66% di sonno Rem profondo ogni notte, oltre a un abbassamento notevole dei marcatori infiammatori. Con un allenamento di un’ora, quattro o cinque giorni la settimana, è riuscito non solo a mantenere la sua massa muscolare, ma anche ad aumentare il suo metabolismo, diventando, quindi, più snello. Nonostante il rifugio sottomarino fosse molto piccolo, la capsula disponeva di un'area di lavoro, una cucina, un bagno, due camere da letto e una piccola 'piscina', che fungeva da uscita e ingresso. Il professore, durante la sua permanenza nel suo rifugio subacqueo, ha anche testato una tecnologia che potrebbe essere utile per aiutare gli astronauti che devono affrontare un viaggio verso Marte. Simile al 'tricorder' di Star Trek, questo dispositivo scansiona il corpo umano per monitorare la salute di una persona e determinare se ha bisogno di assistenza medica. Dituri sta anche studiando come prevenire la perdita di massa muscolare nello spazio, un problema che affligge gli astronauti della Stazione spaziale internazionale (Iss). Sul suo profilo Instagram, lo studioso ha recentemente ricordato con un post la missione sottomarina, mostrandosi entusiasta dei risultati raggiunti.





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