Valentina UghettoHa avuto luogo a Milano la mostra ‘Women for Justice’, ideata e organizzata da Claudia Conte a sostegno delle donne ucraine e afghane. L’impegno per l’empowerment femminile è una costante nel lavoro della nota imprenditrice ciociara. Dopo l’iniziativa ‘La guerra delle donne’ al parlamento europeo sul ruolo delle donne nei conflitti, la Conte ha infatti ideato e prodotto questa mostra d’arte, intitolata Women for Justice, a sostegno delle donne afghane e ucraine, in collaborazione con il ministero della Cultura e la struttura per la valorizzazione degli anniversari nazionali della presidenza del Consiglio dei ministri, l’ambasciata dell'Ucraina e Rai per il Sociale. Una mostra che è stata un successo sin dalla sua inaugurazione, a Milano, conclusasi il 31 luglio scorso, presso l’Adi Design Museum, ma che riprenderà a settembre anche a Roma, in piazza Giuseppe Mazzini, sostenuta anche da Roma Capitale, all’interno dell’iniziativa ‘L’Isola che non c’era’. Ispiratrice e organizzatrice di questo progetto è l’imprenditrice culturale e attivista per i diritti delle donne Claudia Conte: “Women for Justice”, spiega, “aspira a restituire alle donne il ruolo di protagoniste oltre che di portatrici di pace e giustizia. In molti contesti, per esempio se pensiamo a ciò che sta avvenendo in Ucraina a causa dell’invasione russa, le donne hanno visto drammaticamente negati i loro diritti. Abbiamo l’obbligo morale di aiutarle a recuperare il ruolo di soggetti 'agenti', dotati di volontà, pensieri, parole e sguardi”. Erano presenti all’inaugurazione meneghina personalità di spicco, quali: la ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone; l’assessore alle Pari opportunità della Regione Lombardia, Alessandra Locatelli; l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi; la presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Milano, Diana De Marchi; il console generale d'Ucraina a Milano, Andrii Kartysh; il presidente dell’Adi Design Museum, Luciano Galimberti; il direttore de ‘La Svolta’, Cristina Sivieri Tagliabue; l’avvocato Maurizio Bortolotto, socio fondatore di Gebbia&Bortolotto, penalisti associati; la responsabile Servizi risorse umane B&C Tax, Elsa Daniela Diciaula; e Zahra Ahmadi, imprenditrice e attivista costretta alla fuga da Kabul dopo l’arrivo dei Talebani. Evocativa e di grande sensibilità artistica, l’esibizione di Diana e Daniela, le giovanissime sorelle di sette e nove anni, pianiste prodigio scappate in Italia da Kharkiv, durante i bombardamenti e ora ospiti del conservatorio di Pesaro. Un intenso e sorprendente messaggio di pace è stato testimoniato dalla violinista russa, Ksenia Milas e dal marito, il violinista ucraino, Oles Semchuk. Insomma, ‘Women for Justice’ è la nuova iniziativa artistica di Claudia Conte, nata in concomitanza temporale con la Giornata internazionale delle Giustizia, che affida al potere delle immagini una narrazione alternativa sul ruolo delle donne nei contesti più difficili ed estremi. Il percorso espositivo, curato dall’orientalista-antropologa, Francesca Grisot, si è aperta con un omaggio al lutto delle donne ucraine con le opere della fotografa Tetyana Erhart, a cui sono seguite quelle di quattro artiste afghane (Fatimah Hossaini, Roya Heydari, Tahmina Alizada e la regista Sahraa Karimi), che hanno raccontato, attraverso i loro scatti, una donna afghana piuttosto lontana dai tradizionali stereotipi. Tra le opere esposte, anche una preziosa selezione di pannelli con ricami della collezione Guldusi di Pascale Goldenberg e un imponente arazzo realizzato dal giovanissimo artista Sebastiano Furlotti, intitolato: ‘Una Guernica per l’Afghanistan’.





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