Giuseppe LorinL’istituto 'Gino Germani' di Scienze sociali e Studi strategici ha organizzato nei giorni scorsi il seminario on line dal titolo: ‘La disinformazione come arma dei movimenti estremisti ed eversivi italiani: una minaccia alla sicurezza nazionale’. Il webinar si è tenuto l’8 giugno scorso dalle ore 18.30 alle 20.00. Il convegno ha rappresentato l’evento introduttivo al corso di alta formazione: ‘Attacco alla mente: strategie e tecniche di disinformazione e guerra cognitiva. Una nuova sfida per l’intelligence italiana’, previsto a Roma, presso la Società geografica italiana, nei giorni 10,11,17 e 18 giugno 2022, nell’ambito della Scuola di formazione in Intelligence e Analisi strategica dell’Istituto Germani.  Il corso approfondisce l’uso strategico della disinformazione e della guerra cognitiva da parte di Stati esteri o di attori non-statali eversivi, che mirano a destabilizzare le società democratiche, con particolare riferimento ai rischi che ne derivano per la sicurezza nazionale italiana.
 
Programma del seminario
Il webinar è stato introdotto dalle relazioni del dottor Eugenio Spina, dirigente superiore della Polizia di Stato, responsabile del Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo interno, direzione centrale della Polizia di prevenzione; del dottor Marco Cannavicci, ufficiale medico psichiatra, esperto in tecniche 'Humint' e sicurezza; del professor Marco Lombardi, docente ordinario di Sociologia all’Università cattolica del Sacro Cuore e coordinatore di Itstime (Italian Team for Security, Terroristic Issues, ndr); del dottor Alfredo Vinella, amministratore unico di ‘Scenarya’. Ha moderato l’incontro il dottor Luigi Sergio Germani, direttore dell’istituto 'Gino Germani' di Scienze sociali e Studi strategici. Lo sviluppo di internet e dei social media ha determinato, infatti, un crescente potenziamento degli strumenti di manipolazione di massa, tramite la disinformazione e la propaganda a disposizione di movimenti politici estremisti ed eversivi presenti nelle democrazie occidentali. Negli ultimi anni, le agenzie di intelligence e di sicurezza, europee e statunitensi, hanno registrato un sempre più marcato collegamento tra la diffusione della disinformazione sul web e la crescita della minaccia dell’estremismo politico interno. La minaccia terroristica ed eversiva di estrema destra da diversi anni suscita crescente preoccupazione tra gli analisti d’intelligence di molti Paesi occidentali, tra cui l’Italia. Le aggregazioni della destra radicale, in Europa e negli Usa, dimostrano un notevole attivismo nella propaganda on line tesa ad alimentare l’estremismo violento e a favorire la radicalizzazione di individui e gruppi vulnerabili, specie nel mondo giovanile, sfruttando il disagio socioeconomico e le percezioni di paura e incertezza, sempre più diffuse nella popolazione. A tale scopo, questi movimenti propagano sistematicamente svariate teorie del complotto - spesso incentrate su fantomatiche ‘élite globaliste segrete’ – oltre che narrazioni razziste, xenofobe e antisemite. Dopo lo scoppio della pandemia da Sars-CoV-2, la destra radicale ha dunque intensificato in diversi Paesi le campagne di disinformazione, nel tentativo di esacerbare la conflittualità sociale e incoraggiare comportamenti violenti tramite una strategia di infiltrazione nei movimenti di protesta contro i provvedimenti anti-Covid. Oggi, invece, la guerra in Ucraina rappresenta uno dei 'temi-chiave' della disinformazione diffusa dall’estrema destra, sia in Europa, sia negli Usa. Il webinar ha dunque fornito importanti informazioni circa l’uso della disinformazione come arma di destabilizzazione di massa, di cui si avvalgono i movimenti estremisti ed eversivi italiani di diversa matrice (anarco-insurrezionalista, marxista-leninista, antagonista, 'rosso-bruna' e di estrema destra), con particolare riferimento alle campagne di disinformazione attualmente condotte dalla destra radicale neofascista e neonazista.





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