Arianna De Simone
Un appuntamento operistico imperdibile per chi, da quell’infausto 3 novembre 2020, sente terribilmente la mancanza di andare a teatro e sogna ancora quell’atmosfera indescrivibile, fatta di musica e luci, poltrone in velluto rosso e applausi. Lo scorso 9 aprile, infatti, il Teatro dell’Opera di Roma ha riaperto virtualmente le sue porte su Rai 3, ripetendo quanto fatto pochi mesi fa per il ‘Barbiere di Siviglia’ di Gioacchino Rossini: un’opera-film, questa volta de ‘La Traviata’ di Giuseppe Verdi, girata a porte chiuse dal regista Mario Martone negli ambienti del Costanzi, un tempo gremiti di pubblico e, oggi, purtroppo ancora vuoti. Un venerdì sera insolito, passato sì in casa, ma su un divano che, per una volta, si è trasformato in una ‘poltronissima’ di platea, sulle note indimenticabili che Verdi compose per il libretto di Francesco Maria Piave tratto da ‘La signora delle camelie’ di Alexandre Dumas figlio, grazie alla bacchetta assolutamente ‘magica’ di Daniele Gatti. Invece dello ‘spritz’ casalingo e - diciamocelo - anche un po’ triste, abbiamo brindato assieme a Violetta, Alfredo e i loro amici, ballando in soggiorno il valzer più famoso di sempre. Molto più di un film romantico in tv o su Netflix: la loro storia d’amore ci strappa sorrisi e, soprattutto, molte lacrime (sfidiamo chiunque a non piangere all’Amami Alfredo o all’aria finale: Prendi, quest’è l’immagine). E non sono mancati momenti più leggeri e folkloristici, come il ‘coro delle Zingarelle’ e quello dei ‘Mattadori’ al secondo atto. Insomma, per molti è stato come tornare a casa; per altri, una straordinaria scoperta e un bellissimo stimolo ad avvicinarsi a un mondo meraviglioso come quello dell’opera lirica. E tutto questo, anche se in digitale, è stato bellissimo. Perché #lamusicanonsiferma. E non lo farà mai.





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