Vittorio LussanaE' incredibile come, a più di un anno di distanza dalle prime 'sciocchezze' relative al tasso di incidenza della popolazione immigrata sui reati commessi in Italia, si continui, da tutte le parti, a non comprendere che si stanno affermando cose inesatte. Supponiamo, tanto per fare un esempio, di dover calcolare il tasso d'incidenza dei tumori rispetto a tutte le altre patologie in quanto causa dei decessi: ebbene, non si può mettere al numeratore un dato che comprenda anche i sani. Allo stesso modo, per calcolare il tasso d'incidenza dei reati commessi in Italia dalla popolazione straniera, al numeratore non vanno presi 'tutti' gli immigrati, compresi quelli in regola come le badanti romene e le donne di servizio filippine o peruviane: al numeratore vanno calcolati solo quegli immigrati che hanno commesso un reato. E il medesimo principio vale anche sul versante dei delitti commessi dagli italiani, evitando di mescolare in un unico 'calderone' chi ha commesso un crimine insieme a chi è totalmente incensurato, dal capo dello Stato in giù. Insomma, detto in estrema sintesi, è più di un anno che si discute d'immigrazione sulla base di dati non disaggregati, che danno numeri che non significano niente. E questa cosa non viene compresa neanche a sinistra. Le destre nazionaliste, persino quelle xenofobe, se calcolassero correttamente questo tasso d'incidenza potrebbero affermare, in piena coerenza, che esiste una percentuale di immigrati che commette molti reati in modo continuativo. E che, quindi, tali immigrati meriterebbero di essere rimpatriati per evidente incompatibilità civile con le leggi vigenti nella nostra società. Mentre le sinistre, viceversa, potrebbero rendersi conto della necessità di dover combattere una deriva propagandistica che si trasforma, regolarmente, in disinformazione, seminando paure immotivate. Invece, si continua a ragionare in base a dati errati e a convinzioni accampate per aria, alimentando la disillusione degli italiani nei confronti della politica, trasformata in una materia scientificamente poco credibile e in un ambiente popolato da gente poco seria. Tutto questo è allucinante, ragazzi: è a dir poco allucinante. Siamo ormai di fronte, con piena evidenza, a un ceto politico totalmente 'inventato', che è causa dei suoi stessi mali e che persegue ostinatamente l'obiettivo della propria dissoluzione, in preda a una perversione totalmente masochista.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

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