Vittorio LussanaI teorici della cosiddetta 'flat tax' affermano che questo provvedimento fiscale riaccenderebbe i consumi. La loro convinzione è infatti quella di un risparmio della classe imprenditoriale, che produrrebbe nuovi investimenti. Un'idea totalmente classista e piccolo borghese, oltreché antiquata: non tutti gli imprenditori reinvestono ciò che risparmiano dal fisco. E quelli che lo fanno, non incidono più di tanto né sul fronte dell'occupazione, né su quello dei consumi, poiché la parte che non lo fa o che acquista titoli sui mercati, basta ad allargare la 'forbice' tra chi ha e chi non ha, senza riuscire a far incrociare la curva di domanda con quella dell'offerta. L'idea 'leghista' è un vecchio detrito dell'economia 'neo-classica', che causò il crollo di Wall Street del 1929 e che venne sostituita dalle teorie di John Maynard Keynes, le quali si basavano su un presupposto semplicissimo: non è il risparmio a generare investimento, ma l'investimento a generare risparmio. A quasi 90 anni da quel disastro micidiale, che fece ripiombare in guerra l'intero pianeta, nessuno ha ancora compreso praticamente nulla di economia politica, della sua evoluzione e della sua storia. La 'flat tax' è un rimedio peggiore del male, poiché genera nuovo debito, 'ammazzando' le entrate dello Stato. Se non si sostiene la domanda di consumo con politiche dei redditi, nuovi impieghi e nuove forme di occupazione, la merce resta invenduta, come accadde alle Fiat 131 Mirafiori della fine degli anni '70. Persino gli americani compresero la questione, negli anni '40 e '50 del secolo scorso. E fu per questo che si ebbe il 'boom' economico in tutto il mondo occidentale, non certo per l'egoismo di 4 imprenditori del nord-est, che odiano lo Stato in cui vivono e si dichiarano "sovranisti". Sovranisti di se stessi, ovviamente.




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Paolo - San Prospero (MO) - Mail - martedi 19 giugno 2018 4.33
La flat tax sarà devastante.
Mario - Chiari (Bs) - Mail - lunedi 18 giugno 2018 19.28
Ma non mi piace... sta cosa... Mi riferisco alla flat tax, non all'articolo...
Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - lunedi 18 giugno 2018 16.24
RISPOSTA AL SIG. MARIO: spero che in quella Norimberga che lei teorizza non ci trascini anche me, dato che non ho fatto nulla di tutto ciò che ha elencato. Compresa l'evasione fiscale, su cui ho le mie idee, come per esempio la distinzione tra chi non riesce a pagare e chi, invece, evade allegramente. Ma anche qui, non si confonda in quello che ho scritto nel mio corsivo per questioni di sintesi (altrimenti non era più un corsivo, che voleva limitarsi a sollevare un punto solamente...): quando leggo un Matteo Renzi che accusa Matteo Salvini di essere "un bullo", anche al sottoscritto viene molto da pensare. Per esempio, il trattamento riservato all'ormai anziano Ciriaco De Mita durante la campagna referendaria sulla riforma costituzionale. O l'ubriacatura complessiva del Pd dopo il 40,8% alle europee del 2014 (un voto in libertà, a mio parere, per vedere cosa combinava il nuovo Governo...). Dopo aver utilizzato la presidenza del Consiglio dei ministri per fare propaganda, accusare della stessa cosa il ministro degli Interni è quantomeno ridicolo. Tuttavia, io non possiedo tutte le certezze che lei espone come se lavorasse per l'Istat. Anche se di bolla speculativa sul cambio Lira/Euro ne ho sempre parlato anche io. Ma allora, dovremmo metterci d'accordo: quando un commerciante qualsiasi, come capitatomi anche di recente, ci dice che l'impennata dei prezzi è avvenuta "per colpa dell'Euro", non scarichiamo anche noi tutte le 'croci' addosso a una moneta e chiediamoci se il vero problema non sia una parte di questo Paese che si comporta da criminale, sinistroide o meno esso sia...
mario - italia - Mail - lunedi 18 giugno 2018 16.9
Credo che il governo precedente abbia depauperato e stremato abbastanza il nostro paese con errori applicando il metodo della tassazione estrema e tutto ciò che poteva comportare una vessazione fiscale compreso la grande balla che erano i piccoli imprenditori l’evasione fiscale preponderante. Bufala pazzesca!
Dimentica nel suo commento che c'è stato un progetto ben architettato per comprare a basso prezzo tutte le piccole e medie aziende proprio per questo atto di barbara tassazione che ha obbligato a fermare il mercato immobiliare e contratto tutti i consumi portando il nostro paese ad una povertà estrema. Le grandi imprese e multinazionali guardacaso che la confindustria tutela, sono quelle che sono contrarie a affossare il vecchio regime fiscale e qualsiasi ripresa delle piccole e medie aziende che farebbero a loro concorrenza.
Riguardo il particolare al mercato immobiliare la bolla speculativa del cambio lira Euro è stato volutamente un assassinio del mercato che ha poi avuto ripercussioni su tutto l'indotto che gira attorno alla ristrutturazione e costruzione. Penso che con il cambiamento richiesto e la fiducia data a bravi professionisti in materia penso avremmo finalmente una ripresa.
A mio parere ciò che ha comportato il governo Monti e tutti i politici della sfera "sinistroide" li vedrei a Norimberga in un bel processo per aver compiuto una strage di omicidi-suicidi. Come più volte ho potuto sottolineare molte colpe dovrebbero ricadere anche su giornalisti e tanti intellettuali che si sono resi disponibili a rendersi partecipi a questa divulgazione di false informazioni e di aver costruito apposite impalcature mediatiche per tenere nella paura e quindi immobile intere generazioni di lavoratori e piccoli investitori nella economia reale.
Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - lunedi 18 giugno 2018 14.26
RISPOSTA AL SIG. CARLO CADORNA: gentilissimo, proprio perché non si tratta di una questione ideologica, il tema va analizzato nella sua fondatezza scientifica. Il fatto che sia necessario un alleggerimento fiscale è un dato incontrovertibile anche per il sottoscritto. Viceversa, inserire un provvedimento fiscale senza tener conto delle sue possibili conseguenze sui conti dello Stato e delle categorie sociali sulle quali potrebbe andare a 'scaricarsi' è, invece - quello sì - un atto ideologico bello e buono. Un'ideolgia di tipo nazionalista, in particolare, poiché si dà per scontato che qui da noi si abbia la stessa classe imprenditoriale degli altri Paesi. Gli americani hanno una forma di Governo di tipo presidenziale, che funziona assai bene. Ma lo stesso modello, calato nel contesto sociale e nella realtà politica di un altro Paese, può generare un disastro. Se si rimane sul piano classico 'berlusconiano', cioè quello del famoso "Meno tasse per tutti", ci possiamo anche stare. Così come sono certo che la nostra imprenditoria piccola e media utilizzerebbe il risparmio fiscale per effettuare investimenti espansivi nell'economia 'reale'. Ma è tutto il resto del mercato e dei suoi operatori, quello che sfugge a molti, soprattutto qui da noi, in cui spesso la furbizia viene scambiata per intelligenza, confondendola a sua volta con l'astuzia. In ogni caso, sotto il profilo scientifico, come si insegna in tutte le facoltà di Economia del mondo, la possibilità dell'imprenditore di comprare titoli o di giocare in borsa è un'eventualità che non si può escludere. E' addirittura una domanda d'esame, se proprio lo vuol sapere. E comunque, si tratta di un'eventualità da tener ben presente, allorquando si fanno promesse elettorali sperticate, 'vendute' come provvedimenti assoluti. In realtà, di assoluto ci sono ben poche cose, nella vita. E di certo, non l'economia politica. Se, invece, si relativizzerà la proposta, calcolando quel che si può fare, anziché calare dall'alto un'idea buona solamente sotto il profilo della percezione propagandistica, allora se ne può anche parlare. Ma questa latente eliminazione di tutte le visioni 'mediane' comincia a piacerci assai poco, se proprio vuol saperlo: Reagan o non Reagan, Thathcer o non Thatcher. Magari ne avessimo, qui da noi, di Ronald Reagan e di Margaret Thatcher...
Carlo Cadorna - Frascati - Mail - lunedi 18 giugno 2018 11.22
L'economia non vive di ideologia: gli ex paesi dell'Unione Sovietica ed il Venezuela lo dimostrano. Vive invece di incentivi a produrre ricchezza ed a rischiare. Le aliquote fiscali molto progressive puniscono chi si è impegnato ed ha dimostrato di essere capace: in questo senso sono profondamente ingiuste ed incentivano la mediocrità. L'Inghilterra prima della Thatcher era così! Ma oggi, perfino la Regina ha dovuto inchinarsi davanti alla Sua tomba.


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