Ennio TrinelliHo vissuto di 'riflesso', nelle ultime settimane, l'epopea di un conoscente. E' un eccellente professionista di una cinquantina d'anni, che si ritrova alle prese con le difficoltà causategli dall'essere molto preparato, con una laurea e un curriculum di alcune pagine, la padronanza di due lingue straniere e di trovarsi alle prese con una struttura lavorativa, quella italiana, in cui la competenza non 'paga' e dove non vieni assunto perché, se hai troppa 'conoscenza', sei difficilmente 'controllabile' e devono pagarti di più. Il conoscente, persona che stimo, è costretto periodicamente a chiedere aiuto/assistenza alla famiglia d'origine, che non solo non lo vede di 'buon occhio', ma lo accusa di sperperare il denaro, perché ovviamente è nella 'sacra famiglia' che si trova sempre la comprensione di cui si ha bisogno. E' una delle tante 'piaghe' dalle quali è afflitta questa 'Italietta' sempre più senza senso. Sarebbe bello leggere, ascoltare e vedere in tv i sedicenti rivoluzionari che si dichiarano in grado di rivoltare questo Paese come un 'calzino', che parlano, senza uscite di senno, anche e soprattutto di realtà come queste, invece di scrivere 'post' idioti, con tanto di 'selfie', sulla tragedia in voga in quel momento, a uso e consumo del 'popolino' ignorante e rozzo che li segue. Diceva Don Camillo: "Signore, posa la tua santa mano sulle loro inutili teste". Io, però, sono laico. E il direttore resonsabile della presente testata detesta, da sempre, lo 'strapaesismo' di Giovannino Guareschi. Ciò può bastare a far intendere il capovolgimento del mondo a cui stiamo assistendo? Pare proprio di no.


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