Vittorio Lussana“Di quando in quando, i giornali mettono sotto gli occhi del ‘borghesuccio’ tedesco che, qua o là e per la prima volta, un negro è diventato avvocato, insegnante, magari pastore, addirittura tenore drammatico o alcunché di simile. Mentre la sciocca borghesia, stupìta, prende conoscenza di un così prodigioso addestramento, piena di rispetto per questo favoloso risultato della pedagogia moderna, l'ebreo sa costruire molto furbescamente con ciò una nuova prova della giustezza della sua teoria sull'eguaglianza degli uomini da inculcare nei popoli. Questo depravato mondo borghese non sospetta che si tratta, in verità, di un peccato contro ogni ragione; che è una pazzia criminale ammaestrare una ‘mezza scimmia’ fino al punto di credere di averne fatto un avvocato, mentre milioni di appartenenti alla più alta razza civile devono restare in posizioni completamente indegne e marginali”. Questo era il pensiero di Adolf Hitler nei confronti dell'umanità presa nel suo complesso. E questi sono i principi in cui si riconosce, ancora oggi, Anders Breivik, quel 'simpatico ragazzotto' che ha ucciso, nel luglio del 2011, 77 persone, prima piazzando un’autobomba davanti alla sede del parlamento di Oslo e, in seguito, recandosi presso l’isola di Utoya allo scopo di assassinare, con un fucile automatico di precisione, 69 giovani laburisti che stavano facendo campeggio estivo. Che brava persona, costui, non è vero? Egli sì che meriterebbe un soggiorno gratuito in albergo, casomai si ritrovasse in un momento di difficoltà. Ebbene, proprio per riuscire a fissare nella nostra memoria le 'epiche gesta' del signor Breivik, nei prossimi giorni Rai 5 trasmetterà una riproduzione televisiva dell’opera teatrale ‘Utoya’, andata già in scena nei mesi scorsi e con meritato successo a Milano, ispirata al libro del collega dell’Agi, Luca Mariani, intitolato: ‘Il silenzio sugli innocenti’, edito da Ediesse. Invitiamo dunque amici e lettori a seguire l’evento, anche se il teatro, visto in televisione, certamente non produce le medesime emozioni di quando lo si può vivere e ammirare 'dal vivo'. Tuttavia, in questo caso l’aspetto ‘puristico’ delle 'perfomances attoriali' c’entra relativamente: quel che più conta è comprendere cosa sia successo e attraverso quale doloroso ‘momento-soglia’ possa essere ‘rifondato’ il nostro senso di pace, fratellanza e appartenenza all’Europa unita. Perché da quella 'maledetta giornata' di luglio del 2011, il dolore non ha più soltanto un ‘volto’, bensì ne possiede 77. E la maggior parte di quei volti erano di giovani laburisti europei che ci chiedono, oggi, di respingere, in futuro e per sempre, gli egoismi e i nazionalismi reazionari di 'gentaglia' come Adolf Hitler e Anders Breivik. E noi li respingeremo, poiché la sorte toccata a quei ragazzi ci ricorderà esattamente il motivo per cui l’Unione europea è stata ideata e fondata. E se certi allevatori di vongole hanno paura di perdere il loro posto di lavoro, ebbene sappiano, costoro, che professare certe idee significa rievocare il terrore vero e proprio, l’abisso morale dei campi di concentramento contro i più deboli, gli emargianti e gli ‘innocenti’, come ha voluto ricordarci Luca Mariani sin dal titolo di questo suo magnifico lavoro. Dunque, lunedì 31 ottobre, alle ore 22.00 circa, noi tutti assisteremo, su Rai 5, all’opera teatrale dedicata alla strage di Utoya, proveniente, peraltro, dai successi ottenuti quest’estate presso il Festival dei due mondi di Spoleto. E siccome noialtri intellettuali ‘radical chic’ abbiamo tempo e modo, seguiremo anche le repliche di mercoledì 2 novembre, alle ore 11.00, giovedì 3 novembre alle ore 15.25 e, perché no, anche quella di sabato 5 novembre, alle ore 17.00 circa. Invece, voialtri di Goro, Gorino e ‘strapaesotti guareschiani vari' potete pure continuare a raccogliere le vostre vongole e ad abbassare la schiena. Così potrete rimanere nella posizione fisica più adatta per continuare ad accogliere, serenamente, quel degno futuro di umiliazione, fatica e schiavitù che ci tenete tanto a professare e difendere. Sino allo 'stadio anale’.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)
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Cristian - Latiano (Br) - Mail - lunedi 31 ottobre 2016 23.40
L'Europa va difesa ma anche molto migliorata per sedare i nazionalismi ed estremismi che si alimentano dal malessere e da un'austerity incomprensibile e del tutto inutile, se non addirittura pericolosa...
Roberto - Roma - Mail - lunedi 31 ottobre 2016 9.40
Sono d'accordo sul fatto che certe idee sono miasmi che non si a nemmeno da ove sia usciti fuori, ma quando si vuol fare una politica di integrazione è anche necessario incontrare e parlare con la cittadinanza. Prendersela con i cosiddetti "populismi" quando Roma è la prima a imporre certe decisioni dall'alto è quanto meno contraddittorio. I ragazzi di Goro centrano poco con Breivik, anche se ho ascoltato anch'io gli "sragionamenti" di quell'anziana signora del luogo, intervistata dai reporter di "Piazza Pulita", sul Sudafrica e quant'altro. Ma rimane una anziana signora che semplicemente si porterà dietro con sé le sue allucinanti convinzioni. Il tempo è gentiluomo.


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