Carla De LeoIl prossimo 30 gennaio 2016, alle ore 21.00, presso il Teatro del Cerchio di Parma, sito alla via Egidio Pini n. 16, andrà in scena lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Caroline Pagani, dal titolo: 'Hamletelia'. Si tratta di una 'pièce' molto arguta e spiritosa prodotta dal Teatro Baretti di Torino, diretto da Davide Livermore, che nel giro di pochi anni ha fatto incetta di premi e riconoscimenti di livello nazionale e internazionale: 1) miglior spettacolo all'Internationales Regie Festival di Lipsia; 2) Premio Fersen 2013 per la miglior drammaturgia; 3) miglior spettacolo, migliore regia e migliore attrice al Festival Corte della Formica di Napoli 2010; 4) premio come miglior attrice al Roma Fringe Festival 2013. In un cimitero, avvolta in una coltre di nebbia, durante una notte di plenilunio, un'ombra intona un canto nella notte: è Ofelia che risorge. Il suo spirito ha ancora qualcosa da dire. In vita, troppi l'hanno 'zittita', a cominciare da Amleto. Tutte le sue parole strozzate ora la torturano nella tomba. Dopo le sue rivelazioni, molti segreti sulla corte di Danimarca potrebbero non essere più tali, a partire dalle circostanze dal suo stesso suicidio. Questa volta è lei, Ofelia, il centro del 'plot', l'ombra giovanile e archetipica di ognuno di noi, il personaggio amletico che sbobina la propria coscienza innanzi al pubblico. Attraverso questo personaggio poliedrico, l'autrice ripercorre in controcampo l'intrigo di Amleto, compiendo un omaggio alla poetica 'shakespeariana' intriso di ironia, erotismo, incanto linguistico e sonoro. Ofelia agisce, canta, balla e riallaccia il dialogo interrotto con Amleto, con Gertrude, col padre Polonio, col fratello Laerte, con la vita stessa. La ragazza cerca anche di rispondere alle domande che la assillano, di colmare gli spazi bianchi del capolavoro di William Shakespeare: perché Amleto le urlò di andare in convento? Perché Gertrude, che l'ha vista nel fiume, non l'ha salvata? Perché un capriccio dell'ispirazione le ha impedito di essere una donna coraggiosa come Giulietta, ardita come Lady Macbeth, sensuale come Cleopatra? O di avere una morte appassionata ed erotica come quella di Desdemona? Perché le è toccato in sorte uno sciagurato destino? Una vicenda 'tragicomica' di amore e morte: una storia 'familiare', ma anche un omaggio alla storia delle rappresentazioni di Hamlet in teatro, cinema e pittura, da Lawrence Olivier a Tim Burton, da Theda Bara a Sarah Bernhardt. Hamletelia, insomma, è una riscrittura dall'Amleto di William Shakespeare, ma dal punto di vista di Ofelia. Una vicenda meta-teatrale nei suoi vari aspetti. Una storia di fantasmi, amori, morti violente, ambientata in un cimitero abitato da un corvo nero appollaiato su una vanga e da una pantegana dietro a una tenda. Su un palco ricoperto di terra, lo spazio vuoto di una fossa, con costumi teatrali, lettere e ricordi, lo spirito di Ofelia riporta in vita i vari personaggi attraverso gli espedienti teatrali dell'amnesia, della schizofrenia, di una poliglossìa ragionata, ricreando la storia di Amleto attraverso le riviviscenze del padre, del fratello, dell'amato e di Gertrude, diventando, di volta in volta, l'uno o l'altra, ma sempre dal punto di vista di Ofelia, che si prende la sua 'rivincita'. Hamletelia vuol essere anche un percorso di riflessione sul senso, dalla sensualità libidinosa di Gertrude a quella 'pura' di Ofelia. Il concime come elemento scenico rimanda al letto reale, diventato una 'porcilaia' di lenzuola incestuose, di corpi in disfacimento nel cimitero, del famoso 'marcio' che c'era in Danimarca. Ofelia voleva veramente suicidarsi? Morì casta? Ha vissuto le gioie dell'amore? Ofelia e Amleto si ritrovano uniti dal tema della follia e della lacerazione, rappresentato dallo scandalo presso la corte danese. E' stata abusata fino alla fine da tutti gli uomini della sua vita e, ancor più perfidamente, dall'unica donna che si è alleata a quel mondo patriarcale. Numerosi sono gli ammiccamenti al teatro e ai suoi vari generi, dagli stili recitativi 'classici' alla parodia. Ofelia, imbozzolata in un sudario bianco, è ora un fantasma, una sciamana, una bambina che balla e canta, una becchina che pulisce il cimitero e riordina la propria fossa, una donna che vive amplessi immaginari con l'uniforme di Amleto, al ritmo delle canzoni 'shakespeareane' sulla nuda terra, trasformandosi nella lussuriosa Gertrude, nel multi-sfaccettato Amleto, nell'incestuoso Laerte, in un soldato violatore e, di nuovo, in se stessa. Un personaggio amletico, comico e buffo, a tratti drammatico, reso magnificamente in scena dalla bravissima Caroline Pagani.

Per info e prenotazioni: info@teatrodelcerchio.it
Produzione: Teatro Baretti di Torino diretto da Davide Livermore
Disegno luci: Anna Merlo
Costumi: Atelier Crovato - Venezia
Foto: Studio Le Pera



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