Vittorio LussanaNel breve volgere di un anno, Matteo Renzi si è giocato tutto. E adesso sta cercando 'sponde' per riuscire a rimanere a Palazzo Chigi. Un soccorso che probabilmente otterrà, ma che rischia di condurlo a chiedere un 'rimpasto' al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un'operazione che il Quirinale, a sua volta, potrebbe non approvare, preferendo la nascita di un nuovo Governo di larghe intese guidato, probabilmente, da Giuliano Amato, l'unico in grado di favorire l'apertura di un nuovo ciclo di normalizzazione politica del Paese. Il 40,8% delle elezioni europee dello scorso anno ha provocato un effetto 'ubriacatura' che rischia di costare molto caro all'ex sindaco di Firenze. Ma soprattutto, ha palesato una nutrita schiera di giovani esponenti del Pd certamente attivi e intraprendenti sotto il profilo comunicativo e dell'immagine, ma piuttosto impreparati in quello metodologico, dimostrando una clamorosa mancanza di visione strategica da realizzare. Attenzione: noi riteniamo che Renzi, nei mesi scorsi, abbia avuto ragione a far 'saltare' il patto del Nazareno, imponendo Sergio Mattarella al Quirinale. O, per lo meno, abbiamo ritenuto la vicenda pienamente comprensibile. Se, infatti, il Partito democratico poteva anche cedere su una prima condizione posta in premessa, quella di non candidare in nessun modo e per nessun motivo Romano Prodi alla principale carica dello Stato, di certo non gli si poteva nemmeno chiedere di 'calarsi' totalmente le 'brache' accettando, in alternativa, il nome di Giuliano Amato, già deciso in molte 'segrete stanze' del 'palazzo'. Certi paradossi della politica italiana non moriranno mai: proprio l'aver mantenuto un 'punto' di principio ha finito con l'indebolire gravemente Matteo Renzi, trascinandolo verso l'impaludamento dei giorni attuali. Resta pur vero che tutti quegli 'ambienti centristi' ancora disposti a 'puntare' le proprie 'carte' sul 'Partito della Nazione' siano, al momento, pienamente al lavoro. E, probabilmente, già in autunno produrranno nuovi sostegni al Governo attualmente in carica. Tuttavia, l'esecutivo ha finito con l'indebolirsi eccessivamente sul proprio fianco sinistro. E questi sono errori che, in politica, si pagano sempre. Soprattutto di questi tempi, in cui le distinte fasi politiche si susseguono e si esauriscono a velocità 'fotonica', per non dire astrale. Prima della fine dell'anno in corso, il premier potrà ancora vincere qualche battaglia, ma finirà col perdere la guerra. Se, invece, deciderà di rimettersi nelle mani del presidente Mattarella chiedendo un reincarico, potrebbe addirittura perdere sia le prime, sia la seconda. Il mito della 'velocità' - o della 'fretta confusionaria', secondo qualcuno - generato, 'battezzato' ed enfatizzato dallo stesso Renzi in persona, rischia di ricadere pesantemente su di lui, seppellendolo sotto una pietra tombale di discrete proporzioni. Un'eventualità destinata a stravolgere nuovamente la nostra geografia politica. Materia, quest'ultima, che non va mai confusa con la Storia.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)
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Marina - Urbino - Italia - Mail - giovedi 16 luglio 2015 18.38
Speriamo che sia come scrive lei e che al suo posto arrivi qualcuno "sano" anche se di sano in Italia ormai non è rimasto più nessuno !
Cristina - Milano - Mail - mercoledi 15 luglio 2015 19.10
Mi auguro che questo personaggetto esca dalla scena politica e cominci a lavorare. Dei buffoni ne abbiamo abbastanza e il Paese deve essere governato, senza essere scambiato x un teatrino di quart'ordine in balìa di "personaggi in cerca d'autore"...
Alba - Fabrica di Roma - Viterbo - Mail - martedi 14 luglio 2015 14.4
Caro Lussana, mi auguro che lei sia buon profeta, ma io non mi sento così ottimista. Temo che purtroppo da questa raffica di Riforme deformi partorite dalla fretta di questo messer BianConiglio travestito da GianBurrasca e delle sue fatine temo, anzi ho la certezza, che finiremo esautorati come elettori e cittadini per i prossimi 40 anni a pro di una casta rinnovata solo nelle facce e sempre più ignorante e arrogante.
E in una EU che è sempre più sotto l'egemonia dei finanziari teutonici e dei loro giochetti a monopoli e risico con i denari spillati ai lavoratori (quelli che ancora rimangono a lavorare per produrre) temo che abbiamo poche speranze di veder tutelati i nostri (sacrosanti e tanto sbandierati a sproposito) diritti democratici.
Roberto - Roma - Mail - lunedi 13 luglio 2015 8.17
Questa volta sono in contrasto su tutta la linea: il governo reggerà. E figuriamoci se Mattarella, messo lì da Renzi, non gli ridarà l'incarico per formare un nuovo governo, casomai fosse necessario. Sono d'accordo solamente con l'analisi di partenza: Renzi poteva essere un ottima occasione per rilanciare una politica delle cose da fare. Ma è come per Marino a Roma: tutti se la prendono con lui mentre il problema sono tutti gli altri..........


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