Ilaria CordìAltra soddisfazione per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi: lo scorso 19 maggio è stata approvata la legge sugli ecoreati. Il termine, coniato giornalisticamente per indicare i disastri ecologici compiuti in passato, è diventato una vera e propria norma. Il decreto legislativo, approvato dopo 21 anni di attese, è passato al Senato con il "si" di 170 senatori, 20 "no" e 21 astenuti, concludendo così un percorso legislativo avviato dalla commissione Giustizia della Camera dei deputati nei primi mesi del 2014. La nuova legge incrementa i reati ambientali con altri 5 'delitti': disastro ambientale; inquinamento ambientale; traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività; impedimento al controllo e omessa bonifica. Vediamo tali nuove fattispecie prese singolarmente:

1. Inquinamento ambientale
Il nuovo articolo (452-bis) prevede, per coloro che commettono un simile scempio, la reclusione da 2 a 6 anni di carcere, con allegata una multa che può variare dai 10 mila ai 100 mila euro. Se il danno al suolo, all'aria, a ecosistemi particolari o all'acqua include lesioni o morte a carico di una o più persone, sono previste talune aggravanti: a) per lesioni che prevedono più di 20 giorni di malattia, da 2 anni e 6 mesi a 7 anni di reclusione; b) per lesioni gravi, da 3 a 8 anni; c) per lesioni gravissime, da 4 a 9 anni; d) nell'eventualità di morte, da 5 a 10 anni.

2. Disastro ambientale
Questo reato riguarda un'alterazione irreversibile di un ecosistema la cui eliminazione includa provvedimenti dispendiosi e insoliti. Il reato è punito con una carcerazione dai 5 ai 10 anni e presenta delle aggravanti se il disastro è stato compiuto in un'area protetta mettendo a rischio esemplari di fauna e flora rari.

3. Traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività
Da 2 a 6 anni di detenzione e una multa che varia dai 10 mila ai 50 mila euro è la pena per coloro che detengono, ricevono, acquistano e successivamente se ne disfano, materiali radioattivi.

4. Impedimento dei controlli
Esso consiste nell'ostacolare l'accesso ai luoghi che palesemente hanno mutato artificialmente il loro aspetto. È punito con una pena che prevede dai 6 mesi ai 3 anni di carcere.

5. Omessa bonifica
Questa fattispecie di reato è dedicata a coloro che, su ordine di un giudice o di un'autorità pubblica, non ripristina lo stato originale dei luoghi danneggiati. Un 'rifiuto' che prevede una multa dai 20 mila agli 80 mila euro e da 1 a 4 anni di galera.
 
Questi i 5 punti principali della nuova normativa. Ma nel corpo della legge sono stati specificati altri provvedimenti per ulteriori illeciti: associazioni contro l'ambiente; ravvedimento operoso - consiste nella possibilità di regolarizzare le violazioni e le omissioni tributarie in via spontanea (art. 13 del Decreto Legislativo 18 dicembre 1997  n°472) -; confisca; illeciti amministrativi; Airgun.  Il portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, al contrario, non 'festeggia': ritiene che una cosiffatta legge introduca nel nostro ordinamento legislativo una reato per gli illeciti abusivi. L'utilizzo di questo aggettivo - abusivo - tende a punire solo coloro che il reato lo compiono 'clandestinamente'; e coloro che invece lo mettono in atto alla luce del sole e con tutte le carte 'in regola'? Anche Papa Bergoglio ha voluto dire la sua. E lo ha fatto con l'enciclica 'Laudato si', finalizzata a voler riprendere le rogole e la moralità francescana: 200 pagine composta da un'introduzione, sei capitoli e 2 preghiere finali per stimolare il credente e rispettare la "sorella Terra". Dal tema dell'acqua all'ecologia quotidiana, il pontefice argentino ha voluto allinearsi alla legge appena approvata, affinché si riesca a contenere uno dei tanti problemi italiani e mondiali: il non rispetto per la nostra 'madre Terra'.


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