Ennio TrinelliTristemente tornata, la Rosy nazionale appare come un ectoplasma incontinente (verbalmente parlando). A metà settimana da Lilli Gruber, che la fa a pezzi con domande che la Rosy nemmeno ascolta, si esibisce con frasi magniloquenti, del tipo: "Non voglio che il Pd sia vittima di se stesso" - effetto speciale! - oppure "preferisco vincere con le idee [sic] che vincere a tutti i costi". Infatti, ha sempre perso (e via con altri effetti speciali!). Non ci sa dire se ha deciso di andarsene dal Pd (e chi se la vota? Nemmeno quello ci ha detto...). Non che ci importi: ci basterebbe stesse zitta. Ma lei dice che "parla per sé". La Gruber, che è una signora, non le ricorda che a "parlare per sé" non si va in televisione. Noi l'avremmo fatto. Resta un dato inconfutabile: Rosy Bindi è un esempio di immeritata onnipresenza, di per nulla mediatico niente, di politica del poco e quel poco, vacuo, affetto da un 'poltronismo' che non conosce cura, agente scatenante di tutti i populismi. Buon pro le faccia.

Ps: questa nota va intesa come diretta anche ai tanti altri che, imprudentemente, continuano a 'scaldare' le poltrone da deputato o senatore.


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