Mario Marco CanaleSecondo il cardinal Bagnasco, che ha aperto di recente l'assemblea dei vescovi italiani, le nozze gay sarebbero un 'cavallo di Troia' per "scalzare culturalmente e socialmente il nucleo portante della persona e dell'umano". Siamo oggettivamente esterrefatti dall'ostinazione con cui i vescovi italiani, molto più arroccati su certe posizioni rispetto al pontefice e a molti colleghi di altri Paesi, continuino ad attribuire all'omosessualità questo incredibile potenziale di rovina. Paradossalmente, Bagnasco ha proseguito dicendo una serie di cose sacrosante: l'amore non è solo sentimento ma è decisione, i figli non sono desideri, ma soggetti di diritti. Tuttavia, ignora Bagnasco, anche le persone omosessuali si amano e decidono di stare insieme e condividere delle responsabilità. Anche le persone omosessuali scelgono responsabilmente di avere dei figli per amore e non per gioco, molto più di quanto purtroppo non fanno molte coppie eterosessuali, per via della totale assenza di educazione sessuale che loro stessi hanno voluto nel nostro Paese. Questa idea che introdurre nuove forme di famiglia abbia il solo scopo di confondere la gente sfiora il ridicolo. Se Bagnasco e la Cei ritengono ancora che si possa diventare gay per colpa della "propaganda", o che molti gay possano redimersi grazie ai suoi insegnamenti, possiamo solo affermare che l'unico 'cavallo di Troia' che qui vediamo all'orizzonte è solo una grassa ignoranza, che fa finta di non vedere il grande progresso umano e scientifico degli ultimi decenni, oltre che calpestare senza pietà la dignità, la vita e i sentimenti delle persone.




Presidente nazionale Anddos
(www.anddos.org)

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Giorgio Salerno - Roma - Mail - lunedi 24 novembre 2014 11.31
Lei pensa di vedere una discrepanza tra l’atteggiamento del Papa e quello dei vescovi italiani ed ha perfettamente ragione. Infatti il Papa è molto, ma molto più severo del cardinal Bagnasco nel condannare le nozze gay: nel 2010, da cardinale di Buenos Aires, quando era in discussione la legge che poi introdusse il matrimonio omosessuale in quel paese, proclamò per iscritto: «Cerchiamo di non essere ingenui: non è solo una lotta politica, è una pretesa di distruggere il piano di Dio. Non è solo un disegno di legge (questo è solo lo strumento), ma una “mossa” del padre della menzogna che cerca di confondere e ingannare i figli di Dio.» (vi risparmio la citazione – comunque a sua disposizione – ma garantisco che è una traduzione molto fedele dallo spagnolo).
Mi sembra facile comprendere come l’accusa di “Cavallo di Troia” di Bagnasco sia ben misera cosa rispetto a quella di “Mossa del Demonio” da parte di Bergoglio!
Come giornalista, mi sembra che abbia peccato di grave superficialità nel non verificare adeguatamente le fonti.


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