Valentina CorsalettiSabato 26 e domenica 27 luglio 2014, in occasione della manifestazione estiva ‘Formello osteria diffusa’, che si terrà in piazza Vittorio Emanuele, nel suggestivo borgo antico del comune di Formello, alle porte di Roma, alle ore 21.00 andrà in scena lo spettacolo scritto e diretto da Vittorio Pavoncello: ‘Il cibo dell’altro, ovvero il paradiso del gourmand’, compreso nel programma estivo degli eventi comunali. Siamo in un angolo del ristorante ‘Il paradiso del gourmand’, dove la coppia composta da Adamo ed Ewa, rispettivamente chef e aiuto chef, Giuseppe Lorin e Shulamith Orvieto, sta pelando una montagna di patate per esigenze di menu del locale. E mentre ‘sbucciano’ ininterrottamente, discutono sul perché “quello”, che è anche il gestore del ristorante, si sia arrabbiato così tanto per una semplice mela mangiata da Ewa. Sì, siamo proprio di fronte alla coppia biblica, inserita in un contesto insolito, che finalmente ci svela il motivo di tale famosa disobbedienza. Il linguaggio è divertente, con veloci giochi di parole. E i personaggi sono ben caratterizzati: Adamo è grossolano quanto Ewa è raffinata, una figura maschile di origini più umili rispetto a quella femminile che lo aiuta ad avanzare socialmente, un lui meno accorto delle proprie azioni di fronte a una lei più consapevole. Così, anche nella brevità della propria caratteristica di essere corto, il testo rivela e definisce chiaramente i tratti della coppia in scena e le due distinte personalità. Per Vittorio Pavoncello, autore e regista del testo, la comicità è un’esperienza diversa di drammaturgia. L’artista ha già legato la propria carriera a tematiche sociali e religiose, sia nella scrittura di testi teatrali (per esempio, con ‘Il nuovo pianeta’ sulla pena di morte, o come direttore artistico dell’associazione culturale ‘Etica/Ecad’, ebraico teatro internazionale cultura e arte), sia nella pittura (come con la mostra al complesso del Vittoriano: ‘Il popolo del sogno’, 50 incisioni tratte dalla Bibbia). Qui, nello spettacolo, l’autore affronta uno dei temi più discussi del testo sacro, il peccato originale, ma in maniera comica, con una rappresentazione che diverte lo spettatore fino alla battuta finale rivelatrice. I due attori protagonisti, Giuseppe Lorin e Shulamith Orvieto, provengono dall’Accademia nazionale più prestigiosa di Arte drammatica, la ‘Silvio D’Amico’, così come Vittorio Pavoncello per la sua formazione registica teatrale avuta da insegnanti come Andrea Camilleri, Aldo Trionfo, Luca Ronconi, Lorenzo Salveti, Elena Povoledo, Paolo Terni, Angelo Corti. Pavoncello debuttò in regia mettendo in scena il testo di Arnold Wesker: ‘Gli amici’ (che vorremmo rivedere…). In ogni caso, la messa in scena e la regia per il ‘Il cibo dell’altro, ovvero il paradiso del gourmand’ è molto originale e incuriosisce gli addetti del settore. Così come il pubblico, che confluirà come ogni anno numeroso alla manifestazione estiva: ‘Formello osteria diffusa’.



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