Giovanni PalilloMonti non è solo il rappresentante dei migliori: anch’egli si sente investito dalla Provvidenza. Ma è soprattutto il rappresentante dei ricchissimi (Montezemolo, Marchionne, Agnelli, Caltagirone, Della Valle), cioè della nuova ‘razza padrona’. Approfittando dell'incapacità del trio Berlusconi, Tremonti, Bossi dicono di voler creare una politica rinnovata. Loro che, con giornali, finanza e banche sono pieni di conflitti di interessi e che vogliono asservire, oltre all’economia, anche le istituzioni democratiche. Berlusconi ha solo aperto la strada: con loro ci sarà un completo amalgama tra politica, finanza, impresa, mass media, una cosa mai vista in Europa. Solo nella Russia di Putin politica, finanza e grande impresa sono cosi avvinghiate. Nessuno denuncia l'intreccio tra finanza, Vaticano, grande impresa e settori deviati della società civile. Tutto questo intreccio annullerà le lotte della Resistenza e le battaglie cinquantennali dei lavoratori. A Melfi, gli operai Fiat hanno applaudito insieme Marchionne e Monti. Caltagirone avrà altri spazi costruttivi a Roma e portualità varie in tutta Italia. La Chiesa sarà contenta di questi come con Ruini lo era di Berlusconi. Mireranno a condizionare Bersani e a renderlo inoffensivo. Spero di no, ma vedo un futuro in cui i ricchi diventeranno sempre più ricchi. E ai giovani resterà la protesta di piazza, che non cambierà la loro vita. Il sistema della cooptazione sarà vigente e gli spazi di democrazia si assottiglieranno sempre più.


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