Andrea GiuliaIn Italia, nessuno ha più voglia di rimboccarsi le maniche e cercare di costruire qualcosa per proprio conto, bensì attende la ‘manna’ dal cielo del potente di turno. E ben si comprende, allora, se qualcuno scrive che una buona parte della nostra disoccupazione sia di carattere volontario. Sono tematiche intorno alle quali la Lega Nord, nella sua prima fase di vita politica, aveva pienamente ragione: in questo Paese ci sono molte ‘cattive mentalità’ da sconfiggere. Peccato, però, che la stessa Lega Nord si sia poi lasciata legare ‘mani e piedi’ proprio al ‘cavallo’ più sbagliato, credendo di poter utilizzare il centrodestra italiano, un ambiente culturalmente ‘allucinante’, per chissà quali rivoluzionarie realizzazioni. Manca un disegno realmente innovativo di società, maggiormente dinamica, che rinunci ai vecchi schematismi piccolo borghesi del vivere alla giornata. E anche nel mondo delle professioni bisogna cominciare a essere maggiormente attenti all’evoluzione tecnologica, per adeguare se stessi alla modernità e sapersi rinnovare senza attendere occasioni dall’alto, come se tutto fosse dovuto. Perché solo così ci si può porre nelle condizioni per aver veramente titolo a esporre le proprie opinioni e obiezioni. C’è poi da dire che anche l’aziendalismo, in particolar modo nella sua discutibile versione italica, si basa su presupposti tribali, spacconi, arroganti, istericamente suscettibili verso le idee altrui; non cessa mai di predicare buoni costumi e i buoni costumi costantemente vìola; si dà pensiero di raggiungere obiettivi concreti ma poi, quegli stessi obiettivi, li sfiora solo ‘di passata’; alla saggezza popolare oppone la saputa mezza-cultura piccolo borghese e, con pari presunzione, oppone alla scienza il cosiddetto ‘umano buon senso’; con fatua facilità si effonde in verbosità prolisse - in realtà inconsistenti - adottando forme plebee per travestire contenuti piccolo borghesi, nella stolta convinzione che sia la produzione a creare i consumatori fornendo materia ai bisogni e bisogni alla materia. Tuttavia, la Storia, anche se con tempi piuttosto lunghi, attraversa alcune fasi radicali allorquando deve condurre alla tomba una vecchia ‘forma’, un modo di pensare che fino al giorno prima sembrava modernissimo. E l’ultima forma storica della politica è proprio la sua ‘commedia’. Le divinità greche tragicamente ferite a morte nel ‘Prometeo incatenato’ di Eschilo dovevano morire una seconda volta e in modo comico nei ‘Dialoghi’ di Luciano. Ma da cosa dipende questo modo di procedere della Storia? Semplicemente, dall’esigenza che l’uomo si separi serenamente dal proprio passato.


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