Carla De LeoMolti ragazzi, oggi, sono totalmente assorbiti da 'faccende' futili e superficiali. Innegabile che molte volte sembra che essi vivano in una dimensione parallela, scollata dalla realtà e dal presente. Ma è altrettanto vero che non per tutti esistono soltanto smartphone e social network. Lo abbiamo potuto constatare in occasione di 'Romun 2015': la più grande simulazione giovanile dell'Onu, svoltasi di recente a Roma, durante la quale più di 500 ragazzi provenienti da oltre 60 nazioni del mondo si sono incontrati per discutere su questioni urgenti e di grande attualità. I giovani delegati, in età compresa tra i 17 e i 25 anni, si sono confrontati per cinque giorni su temi quali terrorismo, rifugiati, povertà, autodeterminazione delle donne, parità di genere e sviluppo sostenibile, giungendo all'approvazione di una risoluzione finale, la 'Youth Roadmap', con la quale essi hanno voluto dare un segno concreto e tangibile del proprio impegno e interesse. Sono ragazzi che vogliono portare il loro contributo, far sentire la propria voce, poiché desiderano essere parte attiva di un mondo il cui equilibrio appare sempre più precario. E in cui le basi della giustizia e dell'equità sociale, economica, politica, etica e ambientale risultano indebolite ogni giorno alle fondamenta. Loro 'vogliono esserci'. E questo incontro internazionale è stato un chiaro messaggio ai leader del mondo, finalizzato a offrire la loro versione dei fatti. Scopo parallelo dell'iniziativa: abbattere i muri e 'avvicinare' l'altro. Perché è questo quel che deve fare il dialogo 'vero', quello corretto, consapevole, rispettoso dell'altro e delle differenze. Un'occasione per rafforzare i rapporti e il legame di amicizia tra i giovani di tutto il mondo, il cui potenziale è enorme se consideriamo che essi saranno i leader di domani e che hanno, dalla loro parte, la consapevolezza e la presa di coscienza degli errori passati. A loro è affidata molta parte del destino del nostro pianeta: una responsabilità tanto grande, quanto inevitabile, come ha sottolineato l'inviato di Ban Ki-moon per le questioni giovanili, Ahmad Alhendawi: "Siamo la prima generazione che può eliminare la povertà estrema, ma potremmo essere l'ultima generazione che può invertire il cambiamento climatico". Durante i cinque giorni di negoziazioni, i ragazzi hanno tentato di analizzare e proporre soluzioni a problemi reali. Sei 'Tavole rotonde', ognuna pertinente a una 'piaga' da sanare e a una 'via d'uscita' da proporre e sulla quale discutere. Nello specifico, I temi di dibattito sono stati: 1) i problemi legati alla fame, alla povertà e alla salute. Obiettivo del dibattito è stato quello di cercare di individuare le possibili soluzioni e attuare i primi tre nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile: sradicare la povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo; porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare l'alimentazione e promuovere l'agricoltura sostenibile; garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età. 2) La promozione e il rispetto dei diritti umani, con particolare attenzione verso la parità di genere e l'autodeterminazione di tutte le donne e le bambine. Questo confronto ha voluto sollecitare considerazioni inerenti all'eliminazione di ogni forma di violenza contro donne e minori, per assicurare alle donne una piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità, diritti e risorse e assicurare a bambine e bambini un'educazione primaria e secondaria equa, gratuita e di qualità, senza disparità di genere. 3) Il terzo tavolo di lavoro ha canalizzato l'attenzione verso la 'madre Terra', partendo da proposte mirate al rafforzamento della capacità di 'resilienza' e adattamento ai rischi connessi ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali. Un problema che dovrebbe essere inquadrato e assorbito all'interno delle agende politiche nazionali e che, necessariamente, necessiterebbe di essere recepito dale giovani generazioni sin dagli anni dell'istruzione. 4) Il quarto argomento di dibattito e di analisi ha riguardato la promozione dello sviluppo di insediamenti umani sostenibili, il che ha significato avanzare soluzioni sui problemi legati alla disponibilità di alloggi adeguati e sul miglioramento della gestione degli insediamenti umani. Scopi raggiungibili soltanto dopo attenta pianificazione territoriale, gestione sostenibile delle città e fornitura integrata di infrastrutture ambientali (acqua, servizi igienici, drenaggio e gestione dei rifiuti solidi). Il loro contributo si è inoltre esteso alla promozione di sistemi sostenibili energetici, di trasporto e di edilizia, che mettano al centro lo sviluppo delle risorse umane e delle loro capacità di evolvere secondo criteri ecosostenibili i luoghi in cui vivono. 5) Uno sforzo notevole ha coinvolto i giovani delegati nell'analisi riguardante le piccole e le medie imprese e il loro accesso ai mercati finanziari: proposte risolutive sul come integrarle nelle filiere e nei mercati locali, nazionali e internazionali, hanno ampliato lo spettro d'azione anche allo sviluppo della ricerca scientifica nei vari Paesi, poiché il miglioramento (sempre sostenibile) delle capacità tecnologiche incoraggia l'innovazione, crea le condizioni per aumentare i posti di lavoro e assicura un ambiente politico favorevole. 6) Nell'ultimo tavolo si è affrontato il tema della pace, della sicurezza e della dignità sociale: i ragazzi hanno avanzato una loro idea per costruire il miglior 'prototipo' di società, orientata il più possibile alla pace e allo sviluppo sostenibile. Un modello che deve garantire a tutti l'accesso alla giustizia, attraverso la costruzione di istituzioni responsabili e inclusive a tutti i livelli. Edoardo Morgante, Segretario generale di 'Romun 2015', ha sottolineato che il pensiero dei giovani riguardo a queste problematiche, urgenti e quanto mai attuali, è sorto dalle sollecitazioni e dagli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite: "Nella speranza che i giovani possano essere capaci di cogliere tutti gli elementi per contribuire alle responsabilità. E proprio per questo speriamo che in futuro verranno promosse altre simili conferenze: affinché venga ampliato il contributo alle responsabilità in maniera attiva". La risoluzione finale, quella a cui sono approdati i giovani delegati non è da considerarsi 'carta straccia': in occasione della presentazione della 'Romun 2015 Youth Roadmap', i giovani delegati l'hanno consegnata al Segretario generale del Maeci, l'ambasciatore Michele Valensise, con lo scopo di farla giungere nelle mani del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Un chiaro messaggio ai leader del mondo. Un modo per dire: "Noi ci siamo. E questa è la nostra versione dei fatti". L'ambasciatore Valensise ha accolto con entusiasmo questa iniziativa, che considera di grande utilità ed efficacia, poiché la promozione dei diritti umani fondamentali, soprattutto se affrontati sin dalle più giovani età, può realmente contribuire al cambiamento del nostro mondo. Ha quindi incentivato a continuare su questa virtuosa strada, promettendo tutto il supporto del Governo italiano, da sempre attivo e orientato sui temi della sicurezza, dell'eliminazione della violenza, dell'inclusione, della protezione delle minoranze e delle diversità culturali. E ha concluso dicendo che "questo simpatico gruppo di giovani ragazzi rappresenta una pagina interessante e buona, che vogliamo continuare a promuovere. Pace, terra e sicurezza: temi per i quali si devono necessariamente creare le condizioni per promuoverli". I giovani sono 'puri' e non contaminati. Per questo rappresentano l'ottimismo e una speranza per un futuro migliore. La loro energia dev'essere canalizzata ed educata, poiché essi sono i leader di domani e occorre insegnar loro la leadership nel rispetto della natura e degli altri. Una simulazione che probabilmente non avrà 'ricadute' su decisioni istituzionali, purtroppo, ma che certamente apre una nuova strada all'educazione, al rispetto e alla presa di coscienza delle responsabilità. Il cambiamento mondiale non è un concetto astratto: solo partecipando attivamente si può sperare di raggiungerlo.


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Renzo - Milano - Mail - domenica 8 novembre 2015 13.40
Soltanto perchè son giovani ???
Roberto - Roma - Mail - domenica 8 novembre 2015 12.39
Tutto il potere ai giovani adesso che non sono piu' giovane? Potevate svegliarvi un pò prima, però..... Un servizio simpatico, splendida la vostra giornalista; complimenti.


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