Giorgio PrinziIl Comitato italiano per il rilancio del nucleare (Cirn) richiama l’attenzione sui ‘neutrini maratoneti’ arrivati sulla Terra dopo un viaggio cosmico di centosessantottomila anni luce e, forse per questo, con un passo meno spedito dei ‘neutrini scattisti’ del recente esperimento del Cern. L’acronimo Cern deriva dall’originaria dizione di “Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare”. E' stato conservato e viene ancora mantenuto, nonostante il cambio di nome in “Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare”, forse per la meno gradevole musicalità del nuovo acronimo Oern. Di questa incongruenza tra velocità di neutrini galattici e neutrini da laboratorio ne sono consapevoli gli stessi ricercatori del Cern/Oern. Alessandro Bertolin dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) di Padova, uno dei partecipanti italiani all'esperimento Opera (Oscillation Project with Emulsion-t Racking Apparatus), nell’ambito di un seminario (lancio Ansa del 28 settembre 2011 delle ore 17:07) al Centro internazionale di Fisica teorica ‘Abdus Salam’ di Trieste ha al riguardo affermato: “Solo una volta avuta la certezza dei risultati, potremocominciare a porci altre domande, ad esempio, ci si potrà chiedere se solo i neutrini ottenuti da collisioni superano la velocità della luce. In teoria questa caratteristica dovrebbe essere comune a tutti i neutrini, anche a quelli che risultano dalle collisioni tra stelle, ma è presto per formulare ipotesi”. Comunque, alcune ipotesi sui neutrini 'tachionici' cominciano a venire formulate da quella 'filosofica' del professor Antonino Zichichi che ritiene, se l’esperienza venisse confermata, possa trattarsi di un primo passo verso una nuova fisica ad “enne” dimensioni, specificatamente di un “supermondo” a 43 dimensioni, più complesso di quello della visione attuale a tre dimensioni spaziali più una temporale; all’interpretazione “dozzinale” del fisico sperimentale Marco Delmastro (http://www.borborigmi.org/) che ipotizza un qualche errore sistematico e/o di approccio in una misura estremamente impegnativa. Qualche sito statunitense parla con ironia del neutrino veloce, definendolo “The Phantom of Opera”; più sarcastico il professor di origine irachena Jim Al-Khalili, docente alla University of Surrey in Gran Bretagna, che ha dichiarato al Guardian: “L'esperimento potrebbe essere corretto e il risultato possibile, ma diciamo che è più probabile che ci sia qualche errore che è sfuggito ai ricercatori. Ma per farvi capire come la penso su tutta questa storia, la metterò così: se dovesse venir fuori che i dati del Cern sono corretti e che effettivamente i neutrini possono superare la velocità della luce, giuro di mangiare i miei boxer in diretta tv”. Con sarcasmo nazionale italico potremmo commentare che non c’è da stupirsi se i neutrini ‘oerniani’ viaggino più veloci degli altri, in quanto il fantomatico tunnel del Miur è ferroviario e, pertanto, essi corrono su rotaia ad alta velocità. La grande scoperta italiana è anche merito dei ‘no tav’, che intuendone l’utilità e la straordinaria portata scientifica non hanno impedito la realizzazione di questa immaginaria galleria “che non c’è”. Per chiudere, se il Cern appare euforico e trionfalista, il Cirn assume invece un atteggiamento cauto e prudente. Ma veniamo all’argomento delle diverse velocità dei neutrini (misurata e calcolata) in relazione alla valutazione della velocità dei neutrini di origine galattica. Una cosa importante da dire è che per valutare la velocità dei neutrini esistono altri dati, oltre quelli rilevati dai ‘ragazzi dell’A24’, relativi ad un evento naturale, l’esplosione di una ‘supernova’ registrato sulla Terra il 23 febbraio 1987, anche se in realtà avvenuto 168.000 mila anni prima. In quellaoccasione, venne rilevato da tre diversi osservatori un flusso di neutrini (24 in tutto, ma significativi, anzi un vero diluvio per i metodi del tempo) circa tre ore prima dell’evento luminoso. Probabilmente, l’emissione dei neutrini nella stella collassante, in sigla identificata come SN 1987A, avvenne effettivamente in anticipo rispetto l’emissione luminosa, ma, ragionando per assurdo, come si dice in gergo matematico, ammettiamo che la differenza temporale nell’osservazione sia dovuta proprio al fatto che i neutrini abbiano viaggiato ad una velocità superiore a quella della luce. Il calcolare di quanto superiore ci consente di confrontare il dato con quello del recente esperimento del Cern. Purtroppo i numeri, quando si affrontano questi argomenti sono indispensabili, altrimenti “si danno i numeri”, ma con significato gergale. Parlare di circa 3 ore (h) di fronte ai miliardesimi di secondo (nanosecondi, in simbolo “ns”) dell’esperimento del Cern può sembrare dozzinale, ma in considerazione dell’astronomica distanza chilometrica che si compie viaggiando per centosessantottomila anni alla velocità della luce (circa trecentomila chilometri al secondo; 300.000km/s) l’errore relativo risulta inferiore, di conseguenza il dato che è possibile calcolare risulta più preciso. Per avere numeri alla portata del lettore comune, noi del Cirn (Comitato italiano per il rilancio del nucleare) abbiamo scomposto il problema in pacchetti semplici, riportandolo alla dimensione temporale di un anno. Cominciamo col dire che in tre ore ci sono 3 (le ore) x 60 (i minuti di ogni ora) x 60 (i secondi di ogni minuto) = 10.800 secondi (s). Per ridurre il tutto alla dimensione annuale eseguiamo 10.800 (i secondi) : 168.000 (il numero degli anni in cui si sono cumulati) = 0,06429 s, nel senso che ogni anno i neutrini di SN 1987A avrebbero“battuto la luce al fotofinish”per 64,29 millesimi di secondo, che in relazione alla velocità della luce di 300.000 (km/s) x 0,06429 (secondi di vantaggio) = 19.287 (vantaggio espresso in chilometri). Questi quasi ventimila chilometri annui di vantaggio sarebbero stati accumulati secondo su secondo nel corso dei 60 (i secondi di un minuto) x 60 (i minuti di un’ora) x 24 (le ore di una giornata) x 365, 25 (i giorni dell’anno, tenuto conto che ogni quattro anni uno èbisestile) = 31.557.600 (i secondi di un anno). Se eseguiamo 19.287 (i chilometri di vantaggio ogni anno) : 31.557.600 (i secondi di un anno) = 0,0006 km/s. I neutrini emessi dalla supernova sarebbero stati più veloci della luce di 60 centimetri al secondo. La velocità misurata dal recente esperimento del Cern li accredita, invece, di una velocità più elevata di 6 km/s, diecimila volte superiore di quelli dei neutrini galattici. Facciamo la controprova inversa: con una velocità superiore di 6 km/s il vantaggio annuo dei neutrini sulla luce sarebbe stato di 31.557.600 (i secondi annui) x 6 (la maggiore velocità in km/h) = 189.345,600 km, valore diverso da 19.287 (il vantaggio calcolato per i neutrini galattici) x 10.000 = 192.870 km a causa delle diverse approssimazioni di calcolo. Su questa discrepanza attiriamo l’attenzionedel lettore in quanto essa è fondamentale per comprendere come i risultati possano variare persino in semplicissimi calcoli in funzione delle approssimazioni e degli arrotondamenti. Il vantaggio annuo di 189.345,600 (km) x 168.000 (il numero di anni) = 31.810.060.800.000 km. la distanza di vantaggio con la quale sarebbero dovuti giungere sulla Terra i neutrini emessi da SN 1987A, qualora avessero viaggiato alla velocità misurata dai “Ragazzi della A24”. Dividendo il numero per la velocità della luce si ottiene 106.033.536 s, il vantaggio espresso in secondi, che diviso a sul volta per il numero di secondi in un anno fa tre anni e 4 mesi ed una quindicina di giorni, alquanto superiore alle tre ore di anticipo con i quali sono stati rilevati. Questo ammettendo che i neutrini possano avere velocità superiore a quella della luce; in caso di ipotesi contraria, che a noi sembra allo stato attuale più plausibile, se ne deve dedurre che la differenza temporale riscontrata nelneutrini galattici sia dovuta proprio ad una originaria differenza nei tempi di emissione. In ogni caso, il Cirn ha provveduto a scaricare da internet la relazione relativa all’esperienza del Cern, che analizzeremo sotto il profilo della precisione (il “delta” di approssimazione in più o in meno) della misura, dato che ad una prima sommaria lettura non l’abbiamo trovato nel documento come sviluppo in senso analitico classico. Sull’approssimazione temporale, calcolata come media quadratica delle singole indeterminazioni, si parla di 7,5 ns, contrariamente al dato divulgato dalla stampa di un’incertezza di 6 nanosecondi. Può sembrare un’inezia, ma in 1,5 ns la luce compie un tragitto di circa 45 centimetri (cm), oltre due volte superiore ai 20 cm di errore dichiarato nella valutazione della distanza tra emettitore di neutrini e ricettore bersaglio. Per questo rinnoviamo l’invito alla cautela, riservandoci di valutare il valore dell’errore massimo teorico della misura, secondo i dati riportati nel rapporto ufficiale scaricato dalla rete.




Segretario nazionale del Comitato italiano per il rilancio del nucleare (Cirn)
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vincenzo russo - santa maria capua vetere - Mail Web Site - sabato 15 ottobre 2011 22.39
2 mail COMPLETA al CNR : come proposta di lavoro ai ricercatori.
Teoria unificata ,sineterica e tachionica : “ Il tachione il dito di Dio “.
Premesso che la mia teoria prevede che : non esiste un universo reale fuori dalla mente dell’osservatore, ma solo un Universo virtuale incluso in essa:

In merito ai neutrini che viaggiano più veloci della luce.
La mia teoria unificata dell’universo fisico e mentale: Il tachione il dito di Dio ,disponibile sulla pagina web http://www.webalice.it/iltachione , prevede quanto segue:
La vera velocità della luce si potrebbe ”determinare” solo nel vuoto assoluto dove sarebbe addirittura infinita, così come fu per un istante nella fase inflazionaria del Big Bang .
Quella raggiunta dai neutrini nell’esperimento del CERN è superiore solo a quella della luce attuale ,perché i neutrini interagiscono molto meno ,con l’energia diffusa nello spazio tempo luminale.
In pratica i neutrini viaggiano come se fossero in un vuoto più rarefatto di quello intergalattico ,trovandosi in uno stato di temperatura inferiore ai tre gradi K della radiazione residuata dal Big Bang.
Sono la cenere freddissima, delle reazioni nucleari stellari .Sono più entropici ed agiscono in modo antientropico. Ovvero perdono ulteriore massa ,(calore), per divenire tachinici.
Sono neutri alla carica elettrica di calore ,residuata nello spazio tempo intergalattico e alla carica barionica degli elementi materiali e dell’atmosfera ,che è composta di alcuni di essi elementi.
Viaggiano nell’energia oscura come materia oscura,(leggi energia fredda e materia fredda). Viaggiano cioè stando già fermi e presenti in ogni luogo dello spazio tempo. Ovvero sono quasi nello stato di quiete assoluta
che precedette il Big Bang e quindi esistono maggiormente approssimati presso il centro dell’Universo .
Ciò equivale a dire che senza muoversi sono quasi presso ogni ente particella elementare esistente ,così come se viaggiassero a velocità quasi tachionica,(istantanea).
Essendo maggiormente prossimi a 0 gradi K sono quasi fuori dallo spazio tempo in una dimensione quasi di Planck ,ovvero maggiormente vicina ad essere a spaziale e a temporale .
Il tempo misurato dal CERN è dunque quello necessario a rilevarli cerebralmente. Ovvero è il tempo che occorre alla mente per indicarli partiti dal Cern e giunti al gran Sasso strumentalmente. Sono tachini materiali,letti dai tachioni mentali ,come loro casi particolari. Non sono quasi più un moto fisico ma sono quasi un moto mentale puro ed istantaneo ,anche nelle misure fisiche. Convergono alla conoscenza istantanea della mente come cosa già nota nel software della memoria mentale.
La loro informazione giunge alla mente alcuni istanti prima dell’informazione cerebrale luminosa e restano invisibili. La luce rimane però la velocità limite del visibile e non modifica la teoria della relatività.
I neutrini sono invece la velocità maggiormente approssimata alla velocità mentale istantanea, convergendo nella memoria a riposo del software.
I fotoni viaggiando invece nello spazio tempo visibile ,che è meno vicino a zero gradi K assoluti , interagiscono con la radiazione residua del Big Bang . Sono quindi un hardware visibile.
Pertanto i fotoni interagendo con l’energia di fondo ,anche negli spazi intergalattici rallentano rispetto ai neutrini, non potendo divenire superluminali in un Universo già illuminato da sé medesimi.
Per motivi identici e contrari gli elementi non possono superare la velocità della luce ,poiché diverrebbero troppo caldi, ossia tenderebbero ad avere una massa infinita, ovvero nulla.
L’infinito in atto ed il nulla in atto sono infatti solo approssimazioni della mente, alle proprie ipotesi ipotetico deduttive. Vale a dire che sono sistemi Coerenti ma FINTI ,costruiti con numeri immaginari.
Con ciò ci si approssima all’Essere che li pensa in se medesimo e non al nulla e all’infinito presunti erroneamente come veramente esistenti fuori dalla mente.
I neutrini viaggiano infatti nelle condizioni di un super conduttore più freddo dell’energia di fondo .
Infine tra il Cern ed il laboratorio del gran Sasso la luce,posta sulla stessa distanza in atmosfera ,interagirebbe anche con l’aria,ed è già noto che negli elementi chimici la luce rallenta.
Ora necessita che ai fisici si affianchino i filosofi ,per dipanare le incongruenze semantiche tra la relatività di Einstein e la fisica quantistica.
L’energia oscura e la materia oscura sono quindi tutta l’energia entropica di movimento già persa nello spazio tempo ,con tutta la velocità di fuga già spesa da ogni particella e fotone visibile.
Sono l’attuale buio del cielo stellato notturno. Sono il freddo o cenere del moto già speso dal Big Bang ad oggi.
Ovviamente sono ad un livello scalare inferiore ai tre gradi ancora posseduti dai fotoni visibili. Sono tachini fisici o cenere nucleare ,che convergono a tachioni mentali.
L’esperimento del Cern dimostra dunque che la fisica del visibile costruita con numeri immaginari,(cardinali pitagorici) converge a numeri continui mentali,(ordinali parmenidei).
La Mente invisibile include dunque l’Universo visibile. Non c’è Universo fuori dalla mente dell’osservatore.
Si l’esperimento del CERN veramente rivoluziona la conoscenza ontologica dell’esistente invisibile,essendo la dimostrazione della nuova semantica dell’Universo, ma non modifica la teoria della relatività del visibile.
“Semplicemente” la include nella teoria unificata tachionica ,come un suo caso particolare. Il mondo mentale invisibile, include il mondo cerebrale “visibile”,dell’apparenza “ fisica” virtuale.
Buona lettura da Vincenzo Russo filosofo neo eleatico pitagorico



Come appare dallo schema i neutrini compiono un tragitto più breve di spazio freddo e contratto, la luce deve seguire invece la curvatura terrestre alla temperatura dell’atmosfera .
In pratica raffreddandosi i neutrini accelerano perdendo massa. Si può anche dire si fermano presso ogni luogo spaziale barionico e bosonico.


In merito all'azione a distanza tra le particelle generate in coppia,la mia teoria prevede quanto segue:
Nella mente dell'osservatore ogni coppia di particelle generate ,consiste di una sola realtà immaginaria di spazio e luoghi di velocità istantanea, determinati dall'onda di pressione istantanea,(già completa e reciproca tra le due particelle ad ogn’istante successivo alla creazione di coppia),che corre tra le due particelle in moto,come se l'onda fosse un corpo rigido. Ovvero la MENTE segue costantemente entrambe le posizioni e ne tiene conto istantaneamente senza dover percorrere lo spazio immaginario in un tempo immaginario per riconoscerle presenti alla propria coscienza. L'osservazione cerebrale è invece fatta con i sensi e con gli strumenti e deve tener conto dell'ipotesi di spazio, di moto, di tempo e di percorrenza dello spazio da parte dell'informazione alla velocità propria,che può al massimo essere quella della luce.
La fisica quantistica ci porta dunque all'interpretazione istantanea mentale ,(l’invisibile memoria di software) e la fisica relativistica all'interpretazione sensoriale,(il visibile hardware).
In pratica ogni coppia di fotoni determina 300000 Km al secondo di spazio tempo comune,così come se ciascun fotone si spostasse a soli 150000 Km al secondo. L'onda di pressione si apre invece a 300000 Km al secondo di velocità complessiva. Pertanto nella Mente l’onda di pressione è istantanea ,perché è come se viaggiasse a oltre 600000 Km al secondo. L’informazione mentale è dunque tachionica mentre quella cerebrale va al massimo dalla velocità luminale fotonica, decadendo verso lo 0 assoluto, nelle dinamiche della materia in fisica ,chimica e biologia.
Ritardare le misurazioni per ingannare le particelle non influenza dunque la conoscenza completa dell’esperimento ,perché esso è già noto per intero allo sperimentatore, che lo conosce a velocità tachionica,fin dalla sua teorizzazione.


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