Marcello TamascoLa musica è un linguaggio universale, antecedente a ogni tipologia di lingua parlata. Il suo carattere rivelativo la pone al di là di ciò che vediamo e sperimentiamo allo stato di coscienza, in quanto la sua valenza conoscitiva e aggregatrice prescinde dall’aspetto razionale. La sua forza deriva proprio dal fatto che in essa vien dato maggiore spazio all’emotività. Attraverso la musica possono comunicare tra loro persone di varie etnie, esattamente come fanno i componenti del gruppo ‘Conjunto Choroma’ alle prese con un programma musicale che esula dal repertorio italiano. Lo ‘choro’ è una musica intensa, evocatrice di immagini e stati d’animo, legata all’incontro e alla socialità, da cui hanno preso origine tanti altri generi musicali, quali il samba e la bossa nova. Nella ‘roda de choro’ il pubblico talvolta partecipa all’esecuzione dei brani coi musicisti, e mai come tra gli stacchi e i passaggi musicali di essa la musica è condivisione. Il gruppo ‘Conjunto Choroma’ con sorprendente vitalità ripropone la ‘roda’, un festoso dialogo tra artisti a base di giochi musicali e virtuosismi volto all’integrazione dei rispettivi timbri musicali in un’unica trascinante forza comunicativa. La band è composta da quattro musicisti di talento che colpiscono, oltre che per la grande tecnica, per l’effervescente capacità di toccare l’anima del pubblico attraverso l’improvvisazione. Sono Massimo Aureli alla chitarra sette corde, Jenifer Clementi al flauto traverso, Massimiliano Natale detto Max do Pandeiro alle percussioni, Giulia Salsone alla chitarra classica. I maestri Aureli e Salsone, a detta dei loro colleghi, con la chitarra sono in grado di far miracoli, per la capacità d’interpretare in modo del tutto originale qualsiasi brano in qualsiasi tonalità e per la volontà di portare al limite le possibilità espressive del proprio strumento. La Clementi, a dispetto della sua giovane età, col flauto ripercorre, senza tentennamenti e con disinvoltura, le storiche partiture del ‘conjunto choro’. Massimiliano Natale è un eccellente batterista convertitosi al sound ‘carioca’, che fa risuonare qualsiasi strumento a percussione gli giunga tra le mani con la passionalità dei musicisti latino-americani. Ascoltare i ritmi del Brasile è come viaggiare nella propria interiorità, tra mille colori e sfaccettature, in un eterno mix tra tristezza e allegria. Una delle tipiche caratteristiche della musica popolare ‘brasileira’ è infatti l’energia derivante dalla combinazione tra stili musicali diversi, per la commistione della tradizione musicale portoghese, di matrice europea, con i ritmi del continente nero. Un filo interiore richiama alla comune matrice tra il ‘choro’ di fine Ottocento e il jazz anni ‘20 di Pixinguinha, in cui le influenze ‘jazziste’ seppero amalgamarsi egregiamente con la musica popolare del Brasile. È lo stesso filo luminoso che lega il gruppo ‘Conjunto Choroma’ e ogni musicista nel mondo alla grande madre Africa.




(articolo tratto dal sito www.cittametropolitana.info)
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