Proprio in questi giorni a Roma, presso il Teatro Hamlet di via Alberto da Giussano 13 (zona Pigneto), sta andando in scena un progetto artistico sorprendente di LettereCaffè e TeatroAtelier
Si chiama ‘Soap Operetta’: una commedia che non lascia indifferenti, poiché coniuga con ironia i generi del musical e del thriller per raccontare – senza veli – alcune delle problematiche tipiche delle periferie italiane, che dal secondo dopoguerra a oggi sono ancora di attualità. Si tratta di un ‘musi-thriller’ scritto da Enza Li Gioi, per la regia di un figlio d’arte come Fabio Luigi Lionello: un lavoro che vuole intrattenere il pubblico con brio e dinamismo, per riscoprire il teatro come luogo aperto a tutti di sensibilizzazione della società. Dalle storie di nobili decaduti, alle vicende scabrose di omicidio e prostituzione, il ‘musithriller’ (volutamente senza ‘c’ per volontà della drammaturga, ndr) è la rappresentazione viva e dinamica delle periferie che trae ispirazione, alla lontana, da un 'fattaccio' di cronaca nera realmente accaduto nell'Italia della seconda guerra mondiale. Anche se la commedia, per scelta di Enza Li Gioi, si svolge ai tempi nostri.
Enza Li Gioi, partiamo dalle origini: come e quando è nato l’amore per il teatro e la scelta di scrivere piéce?
“Sono sempre stata un'amante e frequentatrice del teatro, anche se mi piacciono di più le atmosfere dei teatri ‘off’, che hanno sempre offerto sperimentazioni e nuove visioni teatrali. La passione è nata da un'esperienza come direttore marketing e addetta agli eventi di una bellissima rivista teatrale che usciva negli anni ‘90 e che si chiamava ‘Primafila’. Scrissi proprio allora, sebbene tenendola un un cassetto per anni, la mia prima commedia ‘noir’ ambientata in una casa di tolleranza, proprio nell'anno in cui la legge Merlin chiudeva per sempre quelle case”.
Anche i più prevenuti detrattori di Donald Trump dovranno ora riconoscere che, come aveva promesso, in 24 ore ha fatto finire la guerra in Palestina e la guerra in Ucraina. Ora, è arrivato il giorno della seconda promessa: l'inizio dell'età dell'oro. Con grande senso dell'autoironia, per evitare il 'pesce d'aprile', Trump ha inaugurato il tutto il 2 d'aprile. Però, a ben vedere, forse il giorno più adatto era proprio il primo aprile.
Dal 4 al 6 aprile scorso, presso il salone ‘La Nave’ del Parco culturale ‘Le Serre’, alla via Tiziano Lanza n. 31, in località Grugliasco (TO), si è tenuta la seconda edizione della fiera ‘Pim – Phonecards International Meeting’, con i patrocini della Regione Piemonte, del Consiglio regionale del Piemonte e del Comune di Grugliasco. La fiera era l’evento mondiale di punta dedicato al collezionismo di schede telefoniche, forte dei numerosi espositori provenienti da tutto il mondo, con rappresentanti della Repubblica Sudafricana, della Cina, dell'Australia e d'Israele, oltre a quasi tutti gli Stati europei.
Un mese all’insegna delle costruzioni Lego. Dove? A Bacoli, in provincia di Napoli. Dal 4 aprile scorso e sino al 4 maggio 2025, presso la celebre e suggestiva cornice della Casina Vanvitelliana è in esposizione una mostra che unisce sotto lo stesso tetto arte, architettura e i popolari mattoncini della Lego. La rassegna, dal titolo 'Monumentini' e a cura dell’artista Luca Petraglia e propone diverse riproduzioni straordinariamente particolareggiate e ricche di dettagli di alcuni dei più noti monumenti italiani e internazionali, ciascuno realizzato con i celebri mattoncini della Lego. Tra le opere esposte, da segnalare senz’altro la riproduzione della medesima sede ospitante, ossia la Casina Vanvitelliana, restituita al pubblico con una verosimiglianza eccezionale. Spicca anche un altro fiore all’occhiello di Napoli: il Teatro San Carlo. Le strutture realizzate dall’artista non vanno immaginate solo come meri modelli, ma come originali opere d’arte, che narrano della bellezza e della storia di edifici storici: palazzi barocchi e strutture classiche, il tutto reso grazie all’acume e alle potenzialità creative dei mattoncini Lego. Questa esposizione nasce come esperienza aperta a tutti: appassionati ai Lego, famiglie, giovani nostalgici della propria infazia, amanti dell’architettura. Ciascun particolare delle riproduzioni esposte stimola la scoperta e la conoscenza di soluzioni ingegneristiche avvincenti, suggerendo l’osservazione di un nuovo orizzonte dell’arte monumentale.
Dopo la minaccia del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di poter decidere di non intervenire, in caso di aggressione a uno Stato alleato se questo non provvede alla propria difesa, l’Unione europea è piombata nella paura della guerra e, immediatamente, è scattata la corsa ad armarsi. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha velocemente presentato un programma di riarmo, subito approvato in via informale dal Consiglio europeo e, addirittura, senza rispettare rigorosamente i ‘paletti’ di bilancio che solitamente vengono imposti per altre situazioni. La presidente ha affermato che è necessario costruire una difesa comune, perché la Russia rappresenta “un vicino ostile”. Ci si chiede se davvero la Russia potrebbe avere l’intenzione di invadere uno Stato europeo, come per esempio la vicina Polonia o le Repubbliche baltiche. Secondo gli ultimi sondaggi, la maggioranza degli italiani ha paura che possa scoppiare la terza guerra mondiale ed è favorevole al riarmo dell’Ue con conseguente creazione di un Esercito europeo, ma resta la delusione per il destino dei soldi a favore delle armi, piuttosto che alla sanità, alla scuola e alle politiche di welfare. L’opinione pubblica è disorientata; le informazioni che forniscono i leader politici sono spesso poco chiare: dopo il Covid bisogna abituarsi a convivere con la paura della guerra?
Dopo aver registrato il tutto esaurito nei teatri e aver conquistato oltre 100 mila spettatori con i suoi show in tutta Italia, il verace Maurizio Battista tenta il grande salto e arriva sul grande schermo con ‘Tu quoque’. La nuova commedia, diretta da Gianni Quinto, ha debuttato nei cinema dal 3 aprile scorso, portando con sé una miscela esplosiva di ironia, colpi di scena e momenti di pura emozione. Comico, conduttore e attore, Maurizio Battista ha da sempre la capacità di trasformare la quotidianità in un palcoscenico irresistibile. La sua verve, travolgente e autentica, lo rende un narratore della realtà capace di coniugare leggerezza e profondità, toccando corde emotive e riflessive con la stessa maestria con cui ci regala una sacrosanta risata. Anche in 'Tu quoque', il suo talento non tradisce: il film, prodotto da Ballandi Srl, in collaborazione con Lml Group Srls e Alma Srl, vede lo stesso Battista impegnato nella sceneggiatura, a fianco del regista, Gianni Quinto. La storia di 'Tu quoque' ruota attorno a Massimo Quinto, un uomo di mezza età alle prese con una serie di difficoltà personali: debiti soffocanti, un matrimonio naufragato e un rapporto complicato con il figlio. Quando scopre di avere poco tempo da vivere, un evento inaspettato sconvolge la sua esistenza: dopo un incidente, si ritrova catapultato nel 44 a. C., salvando la vita niente di meno che a Giulio Cesare.