Giordano Fossi

L’elemento costitutivo della Psicoanalisi di Freud è il tentativo di rispondere ad un quesito millenario: come fa l’unica specie che si vanta di essere razionale a fare tante volte l’opposto?  A questo quesito aveva già dato una risposta Darwin da qualche decennio, ma Freud per dichiarandosi un evoluzionista ed avendo preso dall’evoluzionismo tanti concetti non la colse. La risposta era inclusa nella frase che ” l’evoluzionismo avrebbe  cambiato la Psicologia” frase sorprendente dato che una Psicologia scientifica praticamente non era ancora nata. Darwin voleva semplicemente dire che dopo la nascita dell’evoluzionismo la Psicologia non doveva soltanto studiare l’uomo come attualmente ci appare. ma  come il momento conclusivo di un lunghissimo processo di cambiamento. Quando il nostro più lontano predecessore dovette andare a vivere nella savana dovette anche assumere più a lungo la stazione eretta e questo comporto la nascita di una  base di appoggio in grado di sostenere un grande cervello e gli strumenti per utilizzarlo (arti superiori liberi e le  mani). Col la comparsa dell’ Homo habilis invece di aspettare le mutazioni per cambiare, l’uomo cominciò a cambiare l’ambiente e le uniche mutazioni importanti, da quel momento in poi, riguardarono il cervello che 200 mila anni fa diventò quello attuale. Si trattava di un cervello in grado di prevedere il futuro, di costruire il mondo delle fantasie e di trovare molte alternative per ogni problema, di fare oggetto di indagine la mente degli altri e la propria. A mettere in atto questo processo è stata la selezione sessuale che faceva competere, generazione dopo generazione, i figli più intelligenti dei genitori più intelligenti. Il punto che ci interessa è che il cervello umano manteneva le caratteristiche biologiche di tutta la vita sulla terra e che Dawkins ha descritto con la metafora del gene egoista: l’uomo è lo strumento del gene egoista che lo utilizza per sopravvivere e riprodursi. Questo vuol dire che gli uomini attuali hanno un cervello che possiede le caratteristiche che hanno consentito ai nostri avi di sopravvivere e riprodursi (fitness). In altre parole i nostri comportamenti coscienti non sono altro che un mascheramento degli interessi del gene egoista (filogenesi o determinismo biologico). Le incoerenze del nostro comportamento e molti conflitti possono venire spiegati dal fatto che noi operiamo nell’interesse dei nostri geni anche quando convinti di agire per altri motivi. Freud fu un convinto evoluzionista e prese da Darwin molti concetti, ma ad un certo punto della sua carriera, sotto l’influenza di Breuer, venne attratto da una ipotesi che deve essergli sembrata molto lontana dall’evoluzionismo: l’Isterismo era dovuto ad un trauma infantile sessuale ed incestuoso che veniva rimosso. Per guarire bastava farlo ritornare cosciente. Quando dovette rinunciare a questa teoria empirica, Freud cercò di salvarla mettendo al  posto del trauma reale una fantasia. Tutta la Psicoanalisi che  seguirà costituisce un insieme di speculazioni teoriche per salvare i fondamenti della teoria traumatica originale. Nel 1994 ho descritto le tappe del pensiero freudiano: accettazione (prima negata) e demonizzazione della sessualità (basta una fantasia sessuale per provocare danni terribili), il transfert come macchina del tempo, i sogni per accedere alla mille conoscenze diverse dell’inconscio e cosi via. In questa sede mi limiterà a ricordare le tre condizioni che sono state le maggiori responsabili della trasformazione della Psicoanalisi in una pseudoscienza ed a facilitarne il successo.
- Per  spiegare le incoerenze dei motivi coscienti si pongono altri motivi nell’inconscio che sono contrastanti; cosi da neurologo Freud aveva spiegato nel 1900 le idee ponendole nel cervello fra un neurone e l’altro.
- Sostenne che in Psicoanalisi esiste un solo fattore terapeutico.
- Attribuì alla Psicoanalisi la capacità di far guarire le malattie psichiatriche.

Questi due ultimi punti hanno pesato come macigni su tutte le Psicoterapie essendo stati mantenuti anche quando le Scuole sono diventate un migliaio, quasi tutte con il loro fattore specifico e quasi tutte  vere e proprie panacee. Ad un certo punto Freud ritornò all’evoluzionismo; nel 1917 per scrivere che era giunto alle stesse conclusioni della Psicoanalisi e poi nel 1927 quando per difendere la Psicoanalisi fatta dai non medici  ne fondò la scientificità  sulla  accettazione dell’evoluzionismo che ritenne più importante di una laurea in Medicina.  Siccome era utile per la pratica clinica, lo  avrebbe fatta insegnare nelle Scuole di  Psicoanalisi. Niente di tutto questo è avvenuto, penso perché Freud non se la senti di mutare radicalmente la sua teoria. Una cosa analoga avvenne negli anni ’60 quando un gruppo di Psicoanalisti Americani (Holt, Rubinstein, Peterfreund) ed in Italia Fossi criticarono la teoria psicoanalitica e proposero una sua integrazione con la biologia moderna e con l’evoluzionismo. Questi Autori non sono stati contestati, hanno fatto anche carriera, ma niente di sostanziale è cambiato. Per questo motivo ritengo che l’unica maniera di salvare la scientificità della Psicoanalisi sia  ripartire dal 1927 e realizzare quanto Freud pensò di fare ma non fece: far nascere una Scuola di Psicoanalisi evoluzionista, le cui caratteristiche illustrerò nei prossimi punti:
- La dimostrazione di un continuum  biologico nel mondo vivente  ha coinvolto anche la vita psicologica del Sapiens. Cercare ogni appiglio per negare questo dato di fatto costituisce l’ultima difesa contro l’affermazione dell’evoluzionismo che ha proposto varie spiegazioni di questa resistenza. Ad esempio Schumaker ha scritto che gli ominidi hanno castrato la propria intelligenza per non perdere la ragione a causa dell’angoscia di morte.
- Le nostro conoscenze sull’organo più complesso esistente sulla terra non ci consento ancora di descrivere il nostro comportamenti con i soli termini neurologici e quindi è necessaria  come metapsicologia la teoria modulare. Questa utilizza la metafora delle lame di un coltello svizzero: il nostro cervello è costituito da organizzazioni funzionali o moduli (nel 1980 ho parlato di organizzazioni settoriali) che nella filogenesi hanno costituito modalità per  affrontare e superare difficoltà specifiche e che  abbiamo ereditato.
- Questo approccio coinvolge tutte le forme di psicoterapia (il famoso “common ground”) che non annulla le differenze fra le varie scuole, ma rende possibile  utilizzare in ogni forma di psicoterapia  tecniche  classicamente appartenenti a scuole diverse.
- Sulle tante cause che hanno portato i soggetti alla ricerca della psicoterapia è possibile solo proporre alcune ipotesi.
- La psicologia evoluzionista  oltre a correggere i difetti epistemologici di varie scuole di psicoterapia costituisce un valore aggiunto utilizzabile da tutte.
- La psicoanalisi evoluzionista ha come oggetto di studio la radice inconscia dei nostri motivi cosciente e lo fa utilizzando i concetti gia esposti e non quelli della metapsicologia freudiana.
- La psicoanalisi evoluzionista utilizza coscientemente i fattori potenzialmente terapeutici attivati nelle varie forme di psicoterapia e che riguardano le sfere cognitiva, affettiva e comportamentale e dei bisogni che vengono soddisfatti nelle varie forme di Psicoterapia purché in accordo con un approccio scientifico.
- Il valore aggiunto possiamo sintetizzarlo in una visione del mondo evoluzionista cioè nella conoscenza  delle radici del nostro comportamento,  di cosa  sta dietro alle nostre motivazioni coscienti. Cerchiamo di capire cosa è nella nostra storia evolutiva che ha reso tanto diffuso il difetto di ragionamento critico,  perché incontriamo difficoltà nei rapporti con l’altro sesso, perché possiamo essere egoisti o sacrificarci per gli  altri, quale è la importanza della affettività per la nostra sopravvivenza e per la riproduzione, perché la soddisfazione di alcuni bisogni è cosi importante per il mantenimento di un rapporto psicoterapeutico, il ruolo dei nostri rapporti sociali che ritengo siano stati essenziali per la formazione dei legami affettivi e della coppia e per la nascita dell’amore paterno, il significato e il ruolo della saltuarietà dell’orgasmo femminile, la vera natura del disagio esistenziale e cosi via. In altre parole invece di inaccettabili motivi inconsci resi tali perché incestuosi o mortiferi abbiamo le conoscenze della psicologia evoluzionista che non servono per far guarire le malattie psichiatriche ma per aiutare i soggetti a condurre una vita migliore affrontando i maniera diversa i problemi che li hanno condotti alla Psicoanalisi.
- Cambia profondamente anche il ruolo dello Psicoanalista che non è più quello di un soggetto che assume una dimensione sacrale perché è l’unico in grado di raggiungere conoscenze irraggiungibili per gli altri e di trasmettere questa capacità. In realtà per raggiungere questi poteri  basterà la suggestione e potenziare negli altri il difetto di ragionamento critico. Molto più difficile stare autenticamente vicino ai soggetti. Fortunatamente lo fanno anche gli psicoanalisti ortodossi  quando si dimenticano della loro teoria.
- Per raggiungere queste conoscenze, per modificare i nostri affetti ed i comportamenti abbiamo anche la utilizzazione dei concetti psicoanalitici corretti dagli errori teorici della psicoanalisi classica. Questo vale per il transfert, per le resistenze, per il significato dei sogni, per il setting che non è più una strada per arrivare a conoscere l’inconscio (tutte le maniere immaginabili sono state utilizzate) ma un insieme di fattori potenzialmente terapeutici. Un approfondimento di questi aspetti può venire trovato nel sito  www.psicoanalisi-evoluzionista.com




 

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