Tommaso Crudeli

Non si può certo dire che Massimo D’Alema non avesse avvertito. Le scosse ci sono state, eccome. Semmai, si può dire che gli esponenti del centrodestra non hanno utilizzato il preavviso ricevuto per calibrare le risposte politiche adeguate. Sia l’ipotesi della grande manifestazione popolare a difesa del patrimonio Fininvest, che quella delle elezioni anticipate paiono francamente del tutto inadeguate e fuori luogo. Vediamo perché. Una parte di italiani ritiene che i politici, soprattutto quelli del centrodestra, ma non solo loro, siano una manica di delinquenti e che i magistrati siano invece dei santi che operano per la purificazione della nazione. Questi italiani, che sono una minoranza, votano generalmente a sinistra e, particolarmente, per Di Pietro e compagni. Un’altra parte degli italiani, la maggioranza, ritiene invece che la magistratura, complessivamente intesa, abbia spesso travalicato e continui a travalicare il proprio fondamentale ruolo. E che alcuni magistrati, in particolare, utilizzino la totale irresponsabilità civile e penale di cui godono per fare politica con armi improprie. Questi italiani alle ultime elezioni hanno votato, generalmente, per il centrodestra, facendogli vincere le elezioni. Non ha senso chiedere a questi italiani di andare in piazza, per il semplice motivo che ci sono già andati durante il governo Prodi e, ora, alla guida del Paese c’è il loro governo. Tantomeno ha senso chiedere loro di votare, per il semplice motivo che l’hanno già fatto, proprio perché il governo e il parlamento rimettano a posto le cose, soprattutto sul fronte giustizia. Se questa maggioranza non riesce a fare ciò per cui è stata votata ha fallito. Cosa deve fare quindi il governo? Prima di tutto, tornare in parlamento e chiederne una rinnovata fiducia. Fatto questo, Berlusconi, rinunci ad andare in Abruzzo e a Messina - tanto Bertolaso se la cava benissimo - e assuma in prima persona il ministero della Giustizia per fare poche cose concrete. Primo: rimandare, nei ruoli ordinari, a fare i processi gli oltre 200 magistrati che lavorano presso i ministeri. Secondo: fare proprie e, quindi, far diventare legge, le proposte garantiste di modifica dei codici di rito avanzate dagli avvocati. Terzo: reintrodurre la responsabilità dei magistrati, che gli italiani avevano affermato volere con un referendum poi tradito. Quarto: reintrodurre l’immunità parlamentare esattamente come esisteva prima del 1993, anzi esattamente come quella attualmente vigente al parlamento europeo e di cui ha beneficiato proprio il ‘sismologo’ Massimo D’Alema e, se la memoria non mi tradisce, anche quel fior di galantuomo di Antonio di Pietro. Amen.


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