Aldo Torchiaro

E’ alle porte una soluzione che darà finalmente corpo all’evocazione del “diritto di tribuna”. Un rappresentante di ciascuna delle forze politiche comporrà un tavolo parlamentare di consultazione permanente, interessando direttamente il lavoro di tutte le commissioni permanenti. Ad essere chiamato come auditore parlamentare sarà un rappresentante di ciascuna delle forze politiche che hanno ottenuto un risultato significativo alle ultime elezioni, senza aver superato lo sbarramento. La novità, filtrata dallo staff del presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, è contenuta in una missiva che la terza carica dello Stato ha inviato alla presidenza del Partito socialista. “Il risultato delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile scorso ha indubbiamente ridisegnato, rispetto alla XV legislatura, il panorama delle forze aventi rappresentanza in Parlamento, essendosi determinata l’esclusione da tale rappresentanza di movimenti e partiti ispirati ad una consolidata tradizione, storicamente radicati nel tessuto sociale del Paese ed aventi tuttora un peso nel dibattito politico italiano”, ha scritto Gianfranco Fini nell’intento di rispondere in modo definitivo alla questione del diritto di tribuna per le forze rimaste fuori dal parlamento italiano. Gli interessati sono il leader della Destra, Francesco Storace; un nome ciascuno da indicare a carico di Prc, Verdi e Comunisti italiani; un rappresentante del Partito socialista ed uno del Partito liberale italiano. Prosegue infatti il documento firmato da Fini: “Per ciò che riguarda la Camera dei Deputati segnalo che, nell’ottica sopra descritta, in seno alla Conferenza dei presidenti delle Commissioni permanenti tenutasi il 4 giugno scorso, ho espressamente sottolineato che le Commissioni possono costituire, attraverso lo strumento delle audizioni, una sede appropriata per dar seguito alle esigenze in questione. Ed ho, conseguentemente, formulato - nel pieno rispetto dell’autonomia organizzativa di ciascun organo parlamentare - un invito ai presidenti delle Commissioni permanenti a valutare la possibilità di svolgere, in occasione dell’esame di argomenti aventi particolare importanza sul piano dei contenuti e dal punto di vista politico, audizioni non solo di esponenti di forze sindacali, imprenditoriali o di associazioni (che, a vario titolo e secondo una prassi consolidata, vengono ascoltati dalle Commissioni), ma anche di rappresentanti di forze politiche non presenti in Parlamento”. Appuntamento a settembre per vedere se alle parole seguiranno i fatti.




(articolo tratto dal quotidiano 'L'opinione delle Libertà' dell'1 agosto 2008)
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