Marcello ValeriIl Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dai gestori delle discoteche, contro la decisione di governo ed enti locali costretti a vietare le danze notturne. Ovviamente, le destre sovraniste si erano immediatamente schierate, anche in questo caso, dalla parte del torto, tanto per non farsi mancare l'occasione di dimostrare la propria totale 'insipienza' giuridica. Le nostre destre sono talmente fuori dal mondo da non riuscire neanche a ribaltare un ragionamento logico, anche solo per il gusto di 'azzeccarne' una, ogni tanto. Niente da fare: secondo il sovranismo di 'casa nostra', tutto risulta appiattito verso il basso, senza distinzione alcuna. Tanto erano burocratici i comunisti, tanto sono qualunquiste queste nostre destre di oggi, fino a lasciarci senza alternative, senza possibilità di un normale 'ricambio' democratico. Ecco perché, in Italia, non cambia mai niente: abbiamo un ceto politico totalmente 'squinternato', che non riesce a svolgere alcun ruolo di mediazione con il popolo, anche solo per fargli comprendere la naturale distanza tra norma giuridica e diritti dei cittadini, dei lavoratori e degli imprenditori. Una "destra sociale che sfondi a sinistra" era il sogno di Pino Rauti: una visione che, detta da lui, aveva un senso tremendamente politico. Sono le destre di oggi, che non riescono a portare a termine quel progetto, perché delirano alla ricerca unicamente del potere; perché non comprendono che una destra conservatrice dev'essere popolare e non 'populista'; perché quando riempi di menzogne la testa dei cittadini poi finisci male, anche se vinci le elezioni; perché se vai regolarmente a 'sbattere' nel tentativo di realizzare promesse che non si possono mantenere, lasci il Paese peggio di prima. Niente da fare: questi non capiscono. Non ci arrivano proprio. Il 'gap' esistente tra Stato di diritto e popolo non lo spiega nessuno. Anzi, diventa una divaricazione ancor più profonda, che non si nota a prima vista solo perché la società di oggi è diventata 'liquida' come un'enorme 'scarica' di diarrea fulminante. Non appena certe signore di destra come Daniela Santanché o i 'piazzisti' alla Matteo Salvini aprono bocca, accade esattamente il contrario di quello che dicono. Ma perché non vi occupate d'altro, scusate? Conta poco il consenso, sapete? Il consenso è sempre relativo: non è tutta una questione di numeri o di 'bassa aritmetica'. Se veramente i sovranisti fossero capaci di individuare tra loro un nuovo Pino Rauti, probabilmente vincerebbero le elezioni a 'mani basse': com'è possibile che non lo capiscano? Pensano veramente che i gestori delle discoteche abbiano bisogno di loro, per difendersi dai provvedimenti dell'esecutivo? Com'è possibile che spendano interi mesi per comprendere che l'interesse pubblico, cioè la tutela della salute dei cittadini, è prioritario? Lo abbiamo detto e scritto in tutte le 'salse'. Invece, no: addirittura, loro negano il Covid. Oppure, ragionano esattamente come i gestori delle discoteche. I quali, dopo aver preso una clamorosa 'facciata' contro una porta chiusa a doppia mandata, adesso denunciano le "feste abusive" nelle ville private, che sfuggirebbero al controllo dell'autorità giudiziaria. Lo stesso identico ragionamento di chi viene fermato a un posto di blocco dei Carabinieri poiché stava procedendo 'contromano' e si giustifica dicendo che c'è "chi fa di peggio". Sarà senz'altro così, ma in contravvenzione, al momento, ci sei tu, caro amico 'discotecaro'. E se la legge ti obbliga a chiudere, tu chiudi: punto e basta. Non è colpa di nessuno: c'è un problema 'terzo', 'esogeno', oggettivo rispetto alla volontà di tutti. Bisogna proprio essere accecati dall'odio ideologico per non riuscire a capirlo. Continuare a dichiarare che c'è una parte d'Italia che vuole la morte economica del Paese corrisponde ad affermare che la disoccupazione sia tutta volontaria: una 'scemenza spaziale', un 'negativo assoluto'. No, secondo loro non è così: è tutto un complotto e il Covid 19 neanche esiste. Hanno la moglie in cucina in compagnia dell'idraulico, ma stanno solamente giocando a carte: come sia possibile confondere una partita a 'scopa' con una 'scopata' lo sanno soltanto loro. Ecco perché c'è la dittatura del pensiero unico: perché questi qui, uno 'straccio' di pensiero, che sappia andare oltre il tradizionalismo consuetudinario, non ce l'hanno. Non riescono proprio a formularlo un pensiero, se non basandosi sempre sulle stesse, identiche, cose: il 'conformismo classista' che si allea con l'autoritarismo da caserma, il quale torna sempre utile per lavare i piatti, 'piantonare' il presepio e togliere di mezzo il cadavere dell'Italia dalla 'scena del delitto'. Una destra di 'manutengoli'. Ovvero, ciò che sono sempre stati. Con tutto il rispetto per Pino Rauti. Il quale, vivaddio, un suo 'pensiero' ce l'aveva.


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