Pietro PisanoDal 22 maggio scorso, è tornata su 'Amazon Prime Video' la seconda stagione di 'Homecoming': una delle serie thriller più interessante degli ultimi anni, diretta da Sam Esmail, regista di 'Mr Robot'. La prima serie ha infatti ottenuto un successo di pubblico e critica indiscutibile, poiché ha avuto il merito di riuscire a gestire una buona dose di contenuti alternando diversi piani temporali: un programma di reinserimento civile per ex veterani, vittime di stress post traumatico; una sostanza estremamente pericolosa, in grado di agire sulla memoria eliminando alcuni ricordi; un gigantesco complotto ordito da un capo spregiudicato e senza scrupoli (Bobby Cannavale, nei panni di Colin Belfast); un counselor che manipola i suoi pazienti ed è a sua volta manipolato da Heidy Bergam (impersonata da una straordinaria Julia Roberts); un ex soldato (Walter Cruz, interpretato da Stephan James) e il suo rapporto di transfert affettivo con la sua terapeuta. Tutto questo gestito dall'eccellente regia di Esmail, con i suoi bellissimi piani sequenza. La seconda stagione, nonostante non riesca a raggiungere le 'vette' della precedente, conserva l'atmosfera enigmatica e oscura con cui 'Homecoming' si era presentata al pubblico televisivo. E si lascia apprezzare per il coraggio con cui cerca di divergere dai suoi binari, per sperimentare altre soluzioni. A indagare sui misfatti della società 'Geist', stavolta troviamo una donna di nome Jackie (Janelle Monae), risvegliatasi senza memoria in una barca su un lago. La ricostruzione dei suoi ricordi andrà di pari passo con la rivelazione di nuovi punti di vista, precedentemente messi in ombra nell'ambito del programma 'Homecoming', il quale soltanto in apparenza si proponeva di reinserire i veterani di guerra nel mondo civile. Proprio all'interno della struttura governativa adibita a tale incarico, abbiamo fatto la conoscenza di Heidi Bergman (Julia Roberts), una counselor anche lei in qualche modo vittima dei complotti dei responsabili della 'Geist', la società che si occupava della gestione del programma 'Homecoming'. A dispetto della prima stagione, che ruotava attorno al personaggio di Julia Roberts, nei nuovi sette episodi vige, piuttosto, un respiro corale: oltre al vecchio cast, costituito dal veterano Walter Cruz (Stephan James) insieme ad Audrey Temple (Hong Chau), con un ruolo molto più importante rispetto a quanto avevamo visto in precedenza, incontriamo altri personaggi, come il bizzarro fondatore della società che porta il suo nome, nonché maestro botanico, Leonard Geist (Chris Cooper). Oppure, Francine Bunda (Joan Cusack), un militare dalle espressioni del volto strane e inquietanti. Il mistero, dunque, si complica, moltiplicando i punti di vista, al fine di giuocare sui distinti piani temporali in maniera niente affatto banale, facendo il 'verso' ai thriller classici per metterli in ridicolo sapientemente, al limite del parodico: tanti indizi che, messi in relazione, si rivelano come effimeri, per una soluzione narrativa che, anche se potrebbe far storcere il naso ai fans della prima stagione - per certi versi insuperabile - conferisce a questo secondo ciclo una notevole originalità.


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