Arturo DiaconaleAuguri alla Rosa nel Pugno. Auguri al nuovo soggetto politico che mette insieme i radicali di Marco Pannella e i socialisti di sinistra di Enrico Boselli. Auguri, anche se considero assolutamente validi tutti i motivi di contestazione della nuova formazione laica e socialista e, soprattutto, della sua collocazione all’interno di un centro-sinistra guidato da Romano Prodi e contrassegnato dall’egemonia catto-comunista. Perché, allora, gli auguri, se di questa iniziativa condivido poco o nulla? La risposta è semplice. Al di là di qualsiasi giudizio negativo c’è una considerazione di fondo che riguarda la possibilità di un ritorno significativo dei laici sulla scena parlamentare nazionale. Il nuovo soggetto politico di Pannella e Boselli ha una concreta possibilità di colmare un’assenza che dura ormai da troppo tempo nel panorama politico istituzionale del Paese? Di sicuro, si! Basta questa considerazione per bilanciare le considerazioni negative e giustificare gli auguri.
L’auspicio, ovviamente, è che la presenza dei laici e dei riformisti nelle Camere della prossima legislatura non riguardi solo la Rosa nel Pugno ma anche i partiti e le componenti che, nel fronte opposto del centro-destra, esprimono identici valori di libertà. Ma se anche toccasse solo ai radicali ed ai socialisti di sinistra svolgere il ruolo di testimone parlamentare delle idee comuni, gli auguri andrebbero comunque mantenuti. So bene che non saranno pochi untorelli pannelliani e boselliani a sradicare la cittadella blindata del catto-comunismo prodiano. Ma so anche che, se all’interno del centro-sinistra dovesse conquistare un minimo di spazio l’area laica, liberal-libertaria e riformista, l’egemonia che zavorra un Paese drammaticamente bisognoso di innovazione, verrebbe intaccata. E, attraverso quella fessura, ventate di aria nuova e più fresca potrebbero fare irruzione, sia pure lentamente, all’interno della sinistra italiana. Auguri, allora, ai potenziali guastatori del fronte reazionario. Auguri alla oggettiva “quinta colonna” che entra nel campo prodiano e trascina con sé i detonatori delle mine liberal-libertarie destinate a far saltare la Maginot del conservatorismo di sinistra. Nei prossimi mesi litigheremo all’infinito. Anche perché non mi stancherò mai di contrastare la scelta innaturale di Pannella e Boselli di passare nel campo dei loro principali nemici. Ma anche quando sparerò a zero, lo farò augurandomi che la Rosa non venga soffocata dall’eccesso di Querce e di Margherite. Le idee hanno vita più lunga delle formule contingenti della politica.


Articolo tratto dal quotidiano "L'opinione delle Libertà" del 18 novembre 2005
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