Michela ZanarellaLa scrittura di Fabio Strinati è sempre in movimento, cambia pelle in continuazione. Il libro edito da Macabor, intitolato 'Discernimento atrabile', si presenta, infatti, come un'opera 'camaleontica'. Già dal titolo ci si trova a dover decriptare una serie di significati. Il discernimento è la capacità di formulare un giudizio o di scegliere un determinato comportamento in conformità alle esigenze della situazione. Atrabile, nella medicina, secondo le teorie di Ippocrate, è uno dei quattro umori dell'uomo: il cosiddetto umore nero o malumore. E' proprio quest'ultimo a dare il primo indizio al lettore, per accedere ai versi del poeta. Paura, inquietudine, malinconia: uno stato di sofferenza interiore che ci avvicina alla filosofia poetica di Cesare Pavese con il suo mal di vivere, declinando in una scrittura decisamente frammentata, non di facile comprensione. I testi diventano grovigli ermetici di parole ed emozioni da districare: "Malanno, infermità della notte/ventre rifugio Saturno espansione mascherata/ribelle multipla cuori spaiati/errante segno zodiacale". Gli echi di una poetica 'leopardiana' si sommano, si dissolvono e si dipanano nelle parole di Fabio Strinati. Francesca Montomoli, poeta e scrittrice, nella prefazione ricorda: "È necessario sciogliere i nodi e le catene che serrano le porte dei propri nascondigli segreti, permettendo all'umore oscuro delle sofferenze vissute di filtrare, scivolare e scorrere". Ci si trova disorientati di fronte a questa sperimentazione creativa. Al primo impatto, verrebbe l'istinto di allontanarsi. Ma c'è qualcosa che ferma l'occhio e la mente: non è soltanto l'assenza di punteggiatura che non mette vincoli, che lascia una sorta di libertà di scelta su come e quando leggere. E' la sequenza di parole a mettere curiosità, a spingerci oltre. Saturno, il sesto pianeta solare, con la sua simbologia diventa il protagonista del poemetto. In astrologia, descrive lo spirito delle persone, le ambizioni. E ha caratteristiche opposte al sole. Per questo motivo, è considerato uno degli astri 'ostacolatori', non consente alla vita di svilupparsi. Nell'oroscopo, invece, aiuta a capire quali sono i periodi migliori per compiere azioni che generano effetti a lungo termine. Nella mitologia, altro non è che il tempo. Nel mondo esoterico, il pianeta è associato al male e il simbolo che lo identifica in astronomia è la falce, riconducibile alla morte. Strinati sceglie Saturno come pianeta guida delle sue ambiguità espressive. Ma c'è anche da dire che l'esistenza funziona per cicli: vita e morte fanno semplicemente parte di un percorso che appartiene all'umanità. L'anima del poeta qui tenta di far sgorgare il vuoto, deve liberarsi da quel tormento che non dà pace e, per farlo, non ha altro che la poesia, unico appiglio per non lasciarsi travolgere dal vortice dell'oscurità. In questo gotico canto notturno appaiono come fantasmi le figure di Henry James, scrittore statunitense che descrisse il rapporto tra scrittura e vita, coscienza e moralità. Si respirano ansia, noia e buio pagina dopo pagina: un trascinare la vita quasi a stento, nel segno di un futuro illuso, ferito, quasi deriso. La natura sopravvive e, con essa, anche il poeta, che resiste ai suoi malanni grazie alla scrittura, medicina dell'anima e cura alla solitudine.

Discernimento atrabile
di Fabio Strinati
Macabor Editore
Pagg. 62, 10 €


L'autore
Fabio Strinati è poeta, scrittore, compositore. Nasce a San Severino (Mc) e vive ad Esanatoglia (Mc), un paesino della provincia di Macerata, nelle Marche. Molto importante, per la sua formazione, l'incontro con il pianista Fabrizio Ottaviucci. Strinati è presente in diverse riviste e antologie letterarie. Autore di numerose raccolte di poesie, debutta come poeta nel 2014 con il libro: 'Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo'. Ha pubblicato anche poemetti e aforismi. Sue poesie sono state tradotte in romeno, bosniaco, croato, spagnolo, albanese, francese, inglese e turco. È il direttore della collana di poesia per le Edizioni 'Il Foglio' e cura una rubrica poetica dal nome 'Retroscena' sulla rivista trimestrale del 'Foglio Letterario'.


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