Fabrizio FedericiHa avuto grande successo la serata di beneficenza organizzata dall' associazione 'Casa del rifugio per le donne vittime di violenza' di Roma, tenutasi recentemente  presso il 'La Riccia Ranch' di Anguillara Sabazia. Grande la partecipazione della cittadinanza, che ha risposto positivamente all'appello lanciato dall'associazione con il patrocinio del movimento 'Uniti per Unire' e le associazioni aderenti tra cui Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) e le Co-mai (le comunità del mondo arabo in Italia) per sostenere chi, quotidianamente, è impegnato a difendere la giusta causa delle donne vittime di violenza. Cinzia Spaccatrosi, organizzatrice dell'evento, dopo aver ringraziato i presenti, ha ribadito la scopo della sua mission, che è quello di promuovere "un progetto solidale comune: la tutela verso le donne vittime di violenze", aggiungendo che l'incasso "sarà interamente devoluto a una casa rifugio di Roma". La Spaccatrosi ha poi sottolineato la riuscita dell'iniziativa, affermando che "quanto avvenuto fa capire che si è sulla strada giusta e, soprattutto, che le vittime non sono sole. I ringraziamenti sono rivolti in primis a tutti i volontari che hanno dedicato il proprio tempo alla serata, alcuni di essi già dalla mattina di sabato. Sono stati veramente 'angeli con il sorriso', sempre presente sui loro volti, anche a serata finita". Il movimento internazionale 'Uniti per Unire', ha patrocinato l'iniziativa e ha partecipato alla cena con la presenza del suo portavoce, il giornalista e scrittore Nicola Lofoco, il quale si è augurato che "possano essere organizzate ancora, in futuro, altri eventi cosi importanti e positivi, dediti alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul sempre attuale problema della violenza sulle donne. L'impegno del nostro movimento, in merito, continua con dedizione grazie al suo dipartimento internazionale #DonneUnite". Il professor Foad Aodi, fondatore dell'Amsi e delle Co-mai, ha apprezzato molto l'iniziativa e le sue nobili finalità e ha illustrato le statistiche e le analisi sull'esperienza degli ambulatori Amsi per stranieri dove, in 10 anni, si è dimostrato che le visite più richieste sono state proprio quelle di ginecologia e ostetricia (pari al 35%) insieme a pediatria, ortopedia, pneumologia e cardiologia. "Tante donne immigrate", ha detto Aodi, "subiscono violenze, sessuali e psicologiche durante il tragitto in mare. E tante di loro vengono violentate e messe incinte dai loro sfruttatori, per essere messe sui  barconi insieme ai bambini ed essere così usati come scudi umani. In più, c'è la violenza e il ricatto  psicologico nei confronti delle donne immigrate e delle prostitute, in cui si utilizzano  i loro figli e famigliari a scopo di ricatto nei Paesi di origine dai complici dei trafficanti". Foad Aodi si è infine appellato al ministro della Sanità "per appoggiare, sostenere e creare più  centri di ascolto e di assistenza socio-sanitaria per le donne, sia italiane, sia di origine straniera, che  hanno subito violenza. Non lasciamole sole per la paura  nel denunciare i loro violentatori o aggressori".


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