Raffaella UgoliniDignità. Un principio fondamentale della nostra società, ma corollario disatteso, ridotto a una parola vuota. In questo periodo, manca totalmente la funzione educativa, genitoriale e non. Si delega alla scuola, alla politica e alle istituzioni, a chiunque, il compito fondamentale dell'educazione, confondendola con l'istruzione. Alla scuola si è delegato anche il compito di rendere i giovani 'consapevoli' nell'uso dei mezzi digitali. Ma partire dal basso non porta a nulla: non si può insegnare a correre senza prima saper camminare. Piuttosto che autoresponsabilizzarsi e prendere e coscienza del fallimento, si tende sempre a sminuire. Di fatto, si evidenzia la mancanza totale di valori e di rispetto in questa società liquida. Anzi, ormai possimao dire 'gassosa'. E si riscontra la mancanza più totale della funzione educativa genitoriale. Si delega per 'lavarsi le mani' dalla propria incapacità e assenza. E sempre più fatti evidenziano aggressioni verso i poveri insegnanti di turno, colpevoli solo di provare a inoculare quel 'bagaglio' che ogni essere umano dovrebbe portarsi dietro per insegnamento famigliare. Servirebbe una punizione esemplare. E il poveretto di Pistoia, dopo aver detto "hanno ferito la mia dignità", li ha anche difesi, come se la 'baby gang' avesse fatto una 'bravata'. Ma quale 'bischerata'? Si è trattato di lesioni gravissime, personali, con scherno su persona incapace e l'aggravante della cattiveria, dell'uso improprio del mezzo di diffusione internet e della non motivazione. Poteva morire, poteva avere danni irreversibili. Di fatto, il danno lo ha avuto e non solo morale. Il malessere lo sta manifestando l'Italia intera, in tutti i modi possibili, nonostante stia implodendo e non ricordi neanche più da lontano quelle meraviglie di poeti, ingegneri, pittori, letterati e padri del diritto di cui fu fonte e generatrice. E questi figli insensati non hanno evidenziato nessun senso di pentimento per il fatto commesso. E le loro risate idiote e 'maramaldesche' rimbombano imperdonabili. Condanna esemplare: basta! Abbiamo bisogno che, in Italia, viga la certezza della pena. A che serve una generazione senza ideali,benevolenza? Sono destinati solo a delinquere. E la delinquenza non è soltanto quella punibile, ma anche quella invisibile, che lede l'integrità della persona nel suo 'Io', arrecando più dolore di una pugnalata. L'anziano umiliato appartiene a una generazione in cui il rispetto e la morale erano la prima cosa. Quelli sì che erano uomini. Ma quale 'bischerata'? Il poveretto forse lo avrà dichiarato per paura di eventuali ritorsioni di questi omuncoli, che usano la violenza per non usare il cervello. E loro? Loro si che dovrebbero aver paura. Di loro stessi. Esseri senz'anima, senza nessuna compassione, empatia, rispetto della vita. Soprattutto della loro.


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