Michela ZanarellaNessuno è immune al fenomeno delle 'bufale' che circolano in rete. Se è vero che i primi a dover fare i conti con questa realtà sono i giornalisti, che devono avere l'accortezza e la rapidità di controllare e verificare le fonti, anche i lettori hanno una certa responsabilità: devono far attenzione e riflettere. La velocità con cui vengono diffuse le notizie in internet rende sempre più complicato il controllo per ciò che può essere considerato 'vero' o 'falso'. Lo scorso 11 dicembre, presso l'aula Pia dell'Università Lumsa di Roma, le 'fake news' sono state al centro di un dibattito particolarmente interessante. Ne hanno parlato: Fabrizio Ferragni, direttore delle relazioni istituzionali della Rai; Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti; Mimmo Muolo, vaticanista di 'Avvenire'; l'onorevole Luciano Violante, già presidente della Camera dei deputati; Otello Lupacchini, procuratore generale di Catanzaro; l'Agicom, l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni; Francesco Nicodemo, autore del libro 'Disinformazia. La comunicazione al tempo dei social media'. Il giornalista Rai, Diego Antonelli, ha moderato l'incontro. Ha aperto il convegno il professor Francesco Bonini, Magnifico Rettore della Lumsa, che facendo riferimento alle parole di Papa Francesco ha parlato di 'fake news' come 'virus' che circolano nel corpo sociale. Anche Muolo ha ricordato le recenti riflessioni del pontefice, che ha scelto, non a caso, il tema delle notizie false e del giornalismo di pace per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del 2018. "Oggi, tutti si sentono giornalisti", ha dichiarato il vaticanista di 'Avvenire'. Ed è forse per questo che ogni lettore dovrebbe interrogarsi su quello che legge. La verità è davvero morta? Bisogna sapersi difendere. Il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, ha messo in luce quanto sia fondamentale per i giornalisti essere consapevoli della funzione sociale che si svolge attraverso la professione. L'idea di mettere in contatto l'Ordine con l'Agicom per un controllo su chi è giornalista e chi no potrebbe essere un passo ulteriore per dare una risposta culturale concreta. Un punto essenziale su cui puntare è la formazione: è quanto mai necessario fornire degli strumenti di conoscenza a chi vuole intraprendere questo mestiere. Fabrizio Ferragni, responsabile delle relazioni istituzionali della Rai, si è posto come priorità un'analisi attenta delle notizie. I media devono intervenire, cercando di rimuovere le news false. Ma servono anche delle sanzioni per contrastare la divulgazione delle cosiddette 'bufale'. L'azienda della Rai ha un ruolo fondamentale, visto che oltre 42 milioni di persone seguono quotidianamente i suoi 23 canali, tra radio e tv. E' in programma un gruppo di lavoro per monitorare il flusso informativo con un sito apposito. E anche la politica deve intervenire sull'argomento. Luciano Violante, presidente dell'associazione 'Italiadecide' e in passato presidente della Camera, in occasione del convegno ha parlato di "un problema di educazione civile dei cittadini, che non dovrebbero premiare il politico mentitore. La democrazia si regge anche sulla buona cittadinanza, non solo sulla buona politica". Il cittadino dovrebbe avere sempre diritto alla verità, ma in Italia, si sa, il politico 'bugiardo' non viene mai punito. Occorre un processo di ristrutturazione per uscire dal 'tunnel' delle falsità. Con un linguaggio chiaro e spigliato, Francesco Nicodemo, consigliere per la comunicazione del Governo e docente alla Luiss di Roma, nonché autore del libro 'Disinformazia', ha affrontato l'argomento focalizzando l'attenzione sul flusso continuo delle news: la rete non si può fermare. Ogni sessanta secondi, milioni di persone pubblicano 'post' sui social, condividono foto e immagini, inviano messaggi su Messenger o Whatsapp. Orientarsi tra dati, 'fake news' e fatti reali non è affatto semplice. Ma forse hanno più difficoltà gli adulti, rispetto ai giovani. Tuttavia, capire le trasformazioni del sistema mediatico non è impossibile: bisogna saper gestire con intelligenza il 'caos informativo' esistente.


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