Raffaella UgoliniDicembre da 'bollino rosso', costellato da importanti appuntamenti con il fisco, relativi a Imu e Tasi. Il 18 dicembre è il termine ultimo per il pagamento dell'Imposta municipale propria per i proprietari delle case di lusso, degli immobili strumentali e per i titolari delle seconde e terze case. Lombardia e Lazio al 'top' per l'esborso più ingente. Per le aziende italiane, contributi previdenziali, tredicesime e Iva. La Cgia di Mestre, sulla base delle sue statistiche, ha 'twittato' che le entrate per il fisco saranno di circa 10 miliardi di euro solo per i tributi locali, Imu e Tasi. A livello territoriale, sarà la Lombardia a dare il contributo più grande: tra l'Imu sulle case di lusso, circa 7 milioni di euro, più 1 miliardo per l'Imu e Tasi sugli immobili strumentali e 786 milioni sulle seconde e terze case, i lombardi verseranno nell'insieme 1,8 miliardi di euro. Al secondo posto di questa graduatoria troviamo i residenti del Lazio, che verseranno 1,2 miliardi di euro, mentre al terzo posto troviamo gli emiliano-romagnoli, che metteranno mano al portafogli per un importo complessivo di 855 milioni di euro.

Modalità di versamento di Imu e Tasi
Per quanto riguarda Imu e Tasi, il versamento deve essere eseguito a saldo dell'imposta per l'intero anno, con l'eventuale conguaglio sulla prima rata versata e sulla base delle delibere comunali pubblicate entro il 28 ottobre 2017 sul sito del Dipartimento delle Finanze. I comuni non inviano un F24 precompilato ai contribuenti: spetta infatti  a quest'ultimi compilare il bollettino, o farsi aiutare da un professionista abilitato. E' possibile, tuttavia, utilizzare il modello F24 disponibile sul sito dell'Agenzia delle entrate o quello postale. Si precisa che, anche se Imu e Tasi riguardano lo stesso immobile, occorre compilare due moduli distinti (per l'F24 due diverse righe), indicando i diversi codici di riferimento dei tributi. Entro il 7 dicembre, inoltre, debbono risultare pagate le rate della 'rottamazione' della cartelle dell'Agenzia delle entrate non ancora versate (non ci stiamo riferendo alla 'rottamazione bis' recentemente varata). Il decreto fiscale collegato alla recente manovra finanziaria, infatti, prevede che coloro che abbiano aderito alle precedenti sanatorie, ma avevano saltato il versamento delle rate del 31 luglio e del 2 ottobre, avrebbero potuto provvedere entro lo scorso 7 dicembre. In questo modo, chi per dimenticanza o disguidi non ha corrisposto entro tali date, è stato riammesso alla prima rottamazione delle cartelle, emesse dal 2000 al 2016, senza ulteriore addebito.

Altri adempimenti
Ma non è finita qui. Ad arricchire le casse del fisco, oltre alle entrate della seconda rata dell'Imu e della Tasi, le imprese dovranno versare le ritenute Irpef e i contributi previdenziali di dipendenti e collaboratori. Inoltre, coloro che sono tenuti al pagamento su base mensile dell'Iva dovranno corrispondere all'erario l'imposta riferita al mese di novembre. Considerando che bisognerà erogare anche le tredicesime, soprattutto per le piccole e medie imprese non sarà facile disporre della liquidità necessaria per onorare tutte queste scadenze 'natalizie'. E' proprio il caso di dire che il Natale sarà 'grasso' soprattutto per le casse dell'Agenzia delle entrate.


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