Dario CecconiPura goliardìa e tante risate al servizio dell'arte. Trent'anni fa, Renzo Arbore e Ugo Porcelli, ideatori di quel successo che oggi chiamiamo 'cult', avevano davanti a loro una strada con un bivio obbligato: quello verso il successo. 'Indietro tutta 30 e l'ode' sarà il nome delle due nuove puntate del programma tv trasmesso il 13 ed il 20 dicembre prossimi in prima serata su Raidue. Sarà un'ottima occasione per ricordare una trasmissione televisiva molto amata e di successo: un programma nazional-popolare, ma anche ricercato e apprezzato dalla critica, quale fu 'Indietro tutta'. Gli ingredienti saranno ancora gli stessi. Vale a dire: improvvisazione e piena libertà, senza i tempi strettissimi dei programmi di oggi e quell'ironia 'mordi e fuggi' che rischia di essere dimenticata troppo in fretta. A condurre i due speciali ci sarà la bravissima Andrea Delogu, voce conosciutissima di Radio2, che in veste di 'professoressa' in una ideale lezione universitaria traghetterà le 'nuove generazioni' presenti in studio alla vecchia e buona tv di Renzo Arbore e Nino Frassica. Il nuovo format punta sugli studenti, sugli aspiranti artisti e su tutti coloro che sono curiosi. Ci saranno anche spazi dedicati al ricordo. Per esempio, a quello di Massimo Troisi e di Alfredo Cerruti, personalità importanti del programma purtroppo venute a mancare. E tanti altri bei momenti, tutti da seguire.

Indietro tutta (l'originale)
'Indietro tutta' è stato un programma televisivo di Renzo Arbore e Ugo Porcelli, con Alfredo Cerruti e Arnaldo Santoro, condotto da Renzo Arbore e Nino Frassica, andato in onda su Raidue, in seconda serata, dal 14 dicembre 1987 all'11 marzo 1988. La trasmissione, sotto forma di un'apparente sfida a premi tra concorrenti del nord e del sud d'Italia era, in realtà, innervato di forti tratti satirici. 'Gags', personaggi curiosi e canzoni divertenti erano le tre principali caratteristiche di un programma un po' irriverente, in grado di stigmatizzare un certo tipo di televisione che, negli anni '80, aveva iniziato a orientarsi verso un tipo di intrattenimento sempre più commerciale e di basso livello culturale. Oltre alle scenografie e ai costumi volutamente sfarzosi e grotteschi, spiccavano le 'ragazze coccodè', che ballavano vestite da galline, insieme alle 'littorine', entrambe antesignane delle attuali 'veline'. Nel programma venne abolita, per la prima volta, la classica soglia tra scena e 'retroscena', o 'dietro le quinte'. A tal proposito, possiamo segnalare la 'regia in diretta' di Renzo Arbore, che dirigeva con due consolle video la trasmissione mentre era in diretta. Inoltre, Arbore si rivolgeva al co-conduttore, Nino Frassica, come se fosse in una 'prova generale', prima dello spettacolo. Curiosamente, il padrone di casa, Renzo Arbore, appariva in uniforme da ufficiale della marina, per spettacolarizzare il concetto di 'anchorman/capitano' al comando di una nave amatissimo da tutta la ciurma. Il programma riscosse, nell'arco di poche settimane, un enorme successo di pubblico. Così come le battute e le canzoni, eseguite rigorosamente in diretta: 'Sì, la vita è tutta un quiz' (sigla di apertura); 'Vengo dopo il tiggì' (sigla di chiusura); 'Pirulì'; e 'Cacao meravigliao'. Quest'ultima, finta sponsorizzazione 'marchettara', vedeva come protagoniste le ragazze del 'cacao meravigliao', di cui solo una era veramente brasiliana, che cantavano sulle note di un 'jingle' facilmente orecchiabile, su una musica apertamente esotica. Gli elementi di presa in giro nei confronti dell'autoreferenzialità della televisione commerciale erano evidenti, soprattutto nelle sigle di testa e di coda. In entrambe, si accennava alla ritualità della visione della tv nelle famiglie italiane. E al fatto che il piccolo schermo dettasse non solo l'agenda di famiglia, ma anche i rapporti umani tra i suoi vari membri. Fu un 'centro pieno', quello di Renzo Arbore. Un merito e un'ingegnosità artistica che, 30 anni dopo, gli dobbiamo apertamente riconoscere.


Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio