Massimo FilipponiQuelli della nostra generazione ricordano spesso come il mitico brano 'Video killed the radio star' dei Buggles, mai fu più veritiero. Anche se oggi sarebbe più centrato e attuale una 'traccia' intitolata: 'Web killed the video star'. Siamo ormai giunti al 'fast food' dell'informazione immediata, molto spesso manipolata, falsa, 'pecoreccia' e superficiale, ma necessaria, inevitabile, drogante e, quel che più conta, a costo zero. E così, trasmissioni che meriterebbero ben altri 'podi' di valore culturale e professionale, ideate e condotte da persone di alto profilo, spesso si trovano messe in secondo piano rispetto a vacui e volgari 'coatti' trasformati in 'divi', osannati dai media e dal 'popolino' per aver 'sbordato' qualche insulto razzista, o commesso gesti da minorato mentale. Chi ci conosce, sa benissimo come anche noi, a volte, ci dimostriamo un gruppo di 'sparatutto' alquanto polemici. Tuttavia, in genere amiamo "dare a Cesare" quel che gli appartiene. La Rai rimane, a nostro parere, un 'colosso' nella qualità e nella preparazione professionale dei suoi lavoratori, giornalisti e conduttori, con trasmissioni veramente al 'top' dell'informazione e ricchezza culturale. Una di queste, 'I viaggi di Isoradio', fa parte del palinsesto di 'Isoradio', un canale Radio Rai di estrema utilità per chi viaggia in tutto il territorio italiano, con informazioni di viabilità in tempo reale, notizie e cultura, presente sulle frequenze FM 103.300. Un canale di grande compagnia e utilità durante i viaggi in automobile. L'ideatrice e conduttrice della trasmissione, quest'anno 'raddoppiata' con due appuntamenti settimanali, è Daniela Miniucchi, già inviata storica di Rai Due per trasmissioni come 'L'Italia sul due' o 'Generazioni' e per Rai Uno ne 'La vita in diretta'. La particolarità di questa conduttrice è quella di saper far 'visitare' e 'vedere' agli ascoltatori, tramite la radio, luoghi e relative caratteristiche culturali e sociali di una località poco nota o inedita. Non è un compito facile, ma seguendo la trasmissione ci si accorge che la Miniucchi riesce a essere presente, a dare dimensione, colore e immagini ai luoghi e alle situazioni descritte. Abbiamo dunque voluto incontrare Daniela per conoscerla, presentarla al meglio e capire come riesca a trasformare magicamente una trasmissione radiofonica in qualcosa di 'tridimensionalmente visivo'.

Daniela Miniucchi, da anni lei è una conduttrice e inviata Rai tra le più attive, anche se la sua formazione ed estrazione culturale è ben altra: come ha iniziato?
"In realtà, sono un avvocato abilitato, ma ho esercitato molto poco. Prima di laurearmi, scrivevo già articoli per la carta stampata, dalla 'La Gazzetta di Parma', a 'Il Messaggero', a 'La Repubblica', a 'Oggi' e avevo avuto esperienze di conduzione per Radio Rai. La tv è venuta dopo. A guidarmi in questo percorso è stata la passione per il giornalismo, il bisogno di capire le logiche dei sistemi del nostro Paese e non solo. Una ricerca di risposte che è divenuta la 'base' di molte scelte della mia vita".

Nel suo ruolo di inviata, lei ha sempre svolto una funzione di collegamento tra realtà sociali, contatti con le persone e lo studio, tutto in diretta: un ruolo da lei scelto, o per certi versi imposto dalle circostanze?
"Ho sempre risposto alle proposte contrattuali che mi sono state fatte dalla Rai con entusiasmo. E' vero che il ruolo d'inviata televisiva, sia per Rai Uno, sia per Rai Due, mi ha messo in contatto con molte realtà sociali differenti. Sono stata attenta, tuttavia, a trattare ogni argomento con la dovuta onestà intellettuale, dalle inchieste di costume alle esclusive con personaggi noti, dalle interviste sul mondo dei giovani ai reportage, come per esempio quello sul 'post-attentati' di Parigi".

Quindi, la sua è una passione sentita, non di circostanza...
"Certo: non avrei mai potuto fare un lavoro senza crederci veramente".

Come è nata l'idea della sua trasmissione per 'Rai Isoradio'?
"Da quasi 3 anni, per 'Rai Isoradio' ho scelto di condurre una rubrica giornalistica in cui credo fortemente. Quanto del patrimonio culturale del nostro Paese conosciamo davvero? Da questa domanda è nato il programma 'I viaggi di Isoradio', frutto dell'incontro tra la volontà del direttore di 'Rai Isoradio', Danilo Scarrone, con la mia convinzione che l'Italia sia un Paese che nasconde ancora, negli angoli più segreti, ricchezze sconosciute ai più. Ed è veramente così".

Tra le sue passioni, c'è anche quella da attrice, con esperienze cinematografiche, televisive e teatrali: si è trattato di esperienze sporadiche, o di una passione che continuerà a coltivare?
"E' una passione che ho avuto fin da giovanissima, ma ho sempre e solo voluto recitare con registi che conoscevo bene e con cui c'era una stima creata nel tempo. Solo questo mi ha convinto a mettermi alla prova sul palco, o davanti a una macchina da presa. Interpretare un ruolo, comico o drammatico che sia, è un percorso interiore delicato, che va ad attingere, sempre e comunque, dal proprio vissuto. Chi ti dirige deve saperti guidare: chi recita deve averne la certezza".

E' vero quel che si dice, cioè che lei sarà la protagonista di uno spettacolo teatrale che la vedrà unica interprete, fortemente voluta dall'autore e regista?
"Il progetto è interessante e impegnativo. Il regista lo incontrai molti anni fa. Più volte ci siamo promessi una collaborazione in teatro. Questa volta, mi ha parlato di un recital. Qualcosa che bolle in 'pentola', quindi, c'è: se son rose, fioriranno".

Torniamo al suo ruolo di conduttrice: lei dalla trasmissione sta progettando un lavoro, una sorta di compendio di 'Viaggi di Isoradio': la possiamo definire una sorta di guida turistica e culturale?
"Non è esattamente un progetto, bensì un 'sogno nel cassetto': realizzare una guida di viaggio aggiornata sui tanti luoghi inediti del nostro 'Belpaese'. Il materiale è pronto: sarebbe bello raccoglierlo per una pubblicazione".

Lei, in passato, è assurta alle cronache mondane e dei giornali scandalistici, che le hanno riservato interi servizi: può darci una sua opinione su quanto sta succedendo, oggi, nel mondo dei Tycon statunitensi e sul caso Weinstein?
"Trovo che fare 'gossip' sulla violenza alle donne sia un serio motivo di offesa a chi ha subito violenze gravi e pesanti. Leggo con molto dispiacere che attrici e 'starlettes', dopo 20 anni, si ricordano e denunciano, pur di assurgere alle cronache mondane, di essere salite nella camera d'albergo di un produttore americano ed esser state stuprate, oppure di aver subito 'avances' pesanti nello studio di un regista. Sta all'intelligenza femminile capire gli atteggiamenti di un uomo con cui si vuole collaborare professionalmente. E accettare di salire in una camera d'albergo non è tra questi. Subire delle avances, seppur fastidiose, non impedisce alla donna di chiudere velocemente la porta, salutando cordialmente il regista che non ha deontologia professionale racchiudendo così la spiacevole esperienza in un unico breve incontro. Non dev'essere un problema, se ciò comporta perdere il ruolo proposto. Rifiutare delle 'avances' è una scelta giusta, coraggiosa: purtroppo, poco praticata in vari ambienti. Questo non vuol dire, tuttavia, aver subito alcun genere di violenza, sessuale o morale: si è esercitato il diritto di scelta. Le donne, come gli uomini, devono usare, a mio giudizio, una notevole dose di onestà intellettuale, quando vogliono urlare allo scandalo su un argomento importante e delicato come la violenza sessuale".   

Nel caso dell'attore Kevin Spacey sembra cominciato un 'tiro al bersaglio' contro di lui, su fatti accaduti decenni or sono. Molestie ma che sembrano più delle 'avances', se andiamo ad analizzare, ma che, caso strano, vengono denunciati solo oggi, distruggendo la vita e carriera dell'attore: siamo di fronte a una sorta di caccia all'untore?
"Ribadisco quanto ho appena detto: le 'avances' si possono evitare e dal 'mobbing', con un po' di difficoltà, ci si può tutelare. La violenza sessuale presuppone una costrizione fisica o psicologica, a cui la vittima non può, pur volendo, sottrarsi".

In questi giorni si è tenuta la manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne: lei ha sempre avuto, anche per tradizione, una forte coscienza sociale e una sensibilità partecipativa e sappiamo che, nonostante i suoi impegni, era presente: vuol rivolgere un suo messaggio in merito?
"L'autocoscienza ci deve portare a impegnarci ogni giorno, in un percorso di civiltà, in cui uomini e donne seguano e individuino una via condivisa contro ogni forma di violenza. Ero presente il 25 novembre in virtù di questo principio, che dev'essere alla base della formazione e dell'educazione di chiunque voglia definirsi un essere umano".

Le esterniamo le nostre più sentite condoglianze per la perdita del suo papà, avvenuta pochi giorni or sono e a cui lei era molto legata: vogliamo ricordare ai lettori di 'Laici.it' orari e giorni della sua trasmissione?
"Vi ringrazio infinitamente per le condoglianze. La rubrica 'I viaggi di Isoradio' va in onda ogni giovedì e sabato alle 16.15. Le precedenti puntate, inoltre, sono riascoltabili anche nel sito www.isoradio.rai.it".


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