Ennio TrinelliLo scandaloso scandalo che scandalizza il mondo intero, quello della violenza sessuale sulle 'fanciulle in fiore' da parte di 'maschiacci', che usano il loro potere per intingere il 'biscottino', fa giustamente imbestialire. Ed è uno 'schifo' perché il sesso, in realtà, è piacere, comunicazione, amore. Anche quando dura il tempo di una sola notte. Quando, invece, è violenza, allora esso diviene una malattìa. Perché se non c'è piacere per entrambi, che sesso è? Vorrei, tuttavia, squarciare il velo del silenzio su episodi che accadono anche a noi 'maschi', soprattutto quando apparteniamo a quella categoria che con le donne ci va giusto per 'fame', avendo scelto altre 'pietanze' per soddisfarsi, dato che la soddisfazione e lo sfamarsi non è detto vadano di pari passo. Appartengo cioè a quel gruppo di 'vessati' dalle donne che, vedendo nel rapporto sessuale da una 'botta' e via - che non disdegno nemmeno qualora si fermasse lì - un qualcosa di disdicevole dal punto di vista morale, hanno sempre cercato, in ogni modo, di sedurmi per convincermi a costruire una relazione. Rifiutando, per ragioni personali assai più profonde e importanti di quelle che possono essere note o intuibili, mi sono creato una lunga serie di 'donne-nemiche', prodighe di pettegolezzi, odi, ostacoli disseminati sul cammino, maldicenze, inimicizie e falsi sorrisi, esclusione dalle cerchie sociali, delazioni (spesso riuscite) atte a 'pugnalarmi alla schiena'. E potrei continuare all'infinito. Non voglio crearmi inimicizie - non che m'importi molto, poiché spesso è proprio dai cosiddetti 'amici' che bisogna guardarsi - ma la 'porcherìa sessuale' non è un'esclusività prettamente maschile. Così come il cedere per paura (o il non cedere per dignità, o per il famoso 'de gustibus'...) non è caratteristica esclusivamente femminile. Lo scrivo così, con semplicità, per suggerire che non sono più numerosi i 'maiali' delle 'maialesse'. Esistono solo persone che fanno i conti con le loro pochezze e le loro bassezze, non essendo capaci, purtroppo, di non coinvolgere gli altri nel loro perverso gioco, in una società che alla pena di morte ha sostituito la 'gogna mediatica', spesso basata sul minimo sospetto. Fatto che mi sembra spregevole, almeno quanto quello di chiedere a qualcuna di dartela, facendogli pesare il tuo potere. E ora insultatemi.


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