Ennio TrinelliMi succede ultimamente di 'vagheggiare' per le 'chat', ormai 'videochat', ormai siti d'incontri 'live': luoghi virtuali in cui gli 'astanti-utenti' tendono a mostrare le loro grazie ad altri 'utenti-astanti'. Ciò a causa della 'malsana' idea che mi è sovvenuta di scrivere uno spettacolo sul fenomeno. Ebbene: più frequento tali 'chat' (mi sono dato tempo fino al 31 ottobre) e più mi rendo conto che nessuno spettacolo, per quanto fantastico, potrà mai essere paragonato allo 'splendore' [sic] della realtà. Profili che descrivono se stessi con frasi del tipo: "All'aggente cattiva vanno tagliate l'evene e fatte morì". Oppure: "Se non sei di Napoli puoi crepare". E ancora: "Solo uomini veri del nord che votino Lega, niente negri e altra gentaglia". Ecco solo alcuni degli esempi dell'italica ignoranza, becera, cialtrona e incolta, che raccontano la cosiddetta 'pancia' del Paese. Non è una grande scoperta, direte voi, per uno che cerca la vera 'ggente' per farci sopra uno spettacolo. In effetti, non lo è: bastava leggere qualche 'tweet' o qualche 'post' su Facebook per averne la conferma. E' perciò divenuto probabile ch'io anticipi la mia 'deadline' e ritorni a tradurre sconosciuti romanzieri africani, ché magari mi va anche meglio, dato che loro, quei "negri", la grammatica e la sintassi, almeno nella loro lingua, le conoscono.


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