Vittorio LussanaIl 'No' di Virginia Raggi alle Olimpiadi di Roma 2024 è stato raccontato e descritto faziosamente. In realtà, per la neo-sindaca si trattava semplicemente di mantenere la posizione assunta in campagna elettorale. Dunque, tatticamente la situazione era quella di un 'calcio di rigore' a porta vuota. Un 'penalty' che poteva essere 'calciato' con successo anche da un adolescente del campionato 'primavera'. In secondo luogo, non è attraverso questo genere di 'trappole' che si può sperare di convincere il movimento 'grillino' a cambiare il proprio disegno di totale opposizione. Diciamo la verità: la 'manovra olimpica' era tesa a coinvolgere formalmente la Giunta capitolina in un'operazione straordinaria, che avrebbe stabilizzato, per qualche tempo, la situazione politica romana in attesa dei successivi accordi di spartizione degli appalti e dei favori clientelari. Ma simili 'disegni' potrebbero funzionare se il M5S fosse un Partito come gli altri. Ovvero, una forza sensibile a quel propagandismo 'deviato' che porta le altre formazioni politiche a cercare di 'vendere fumo' ai propri elettori per mezzo di un evento di tali, gigantesche, dimensioni. Le cose non stanno affatto così. E la posizione 'grillina' è rimasta lodevolmente coerente con quella delineata in precedenza. Viceversa, quel che vi è da giudicare con severità è il radicale cambiamento di opinione avvenuto nel Pd rispetto ai tempi del Governo Monti. Non sono trascorsi decenni. Né vi è stato un particolare miglioramento delle condizioni economiche del Paese o della sua capitale. Eppure, Renzi e Giachetti hanno tentato la 'mossa' che potesse ricondurre intorno al 'tavolo' di largo del Nazareno sia l'Acer, sia gli 'ambienti' che hanno dominato la 'città dei 7 colli' dai tempi del Giubileo del 2000. Un evento il quale, come giustamente affermato dall'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, si chiuse con "più del 90% dei 'cantieri' portati a termine", dimenticando, ovviamente, i numerosi progetti previsti e poi 'definanzializzati' poiché impossibili da realizzare. Ognuno rimane convinto di poter 'rigirare la frittata' dal 'lato' che più gli torna comodo, continuando a far uso di quelle 'mezze verità' che, invece, finiscono col valorizzare proprio le posizioni del Movimento 5 stelle. Insomma, anziché mantenere la 'bocca chiusa', si continua a parlare 'a vanvera'. E ciò avviene senza tenere minimamente in conto che dai 'nostri' ambienti, quelli laico-riformisti, non è mai stato espresso alcun cambiamento d'opinione rispetto alle decisioni prese, in passato, dal Governo Monti. Noi eravamo allora - e restiamo oggi - fermamente convinti che l'organizzazione di un evento dalla portata planetaria come i Giochi olimpici avrebbe ulteriormente devastato le nostre già dissestate finanze, sia quelle del Paese, sia della capitale. E noi laici non siamo persone che cambiano idea solamente perché l'attuale sindaco di Roma non si 'chiama' più Gianni Alemanno. Infine, un 'piccolo appunto' dobbiamo riservarlo anche al presidente del Coni, dottor Giovanni Malagò, che ha definito il comportamento della signora Raggi: "Un'offesa nei confronti del mondo dello sport". Lo sport italiano, già da tempo ha provveduto a offendersi per conto proprio. A cominciare dalla 'questione-doping', assai diffuso in tutte le discipline sportive e controllato molto blandamente, in particolar modo negli ambienti dell'atletica e del ciclismo. Il nostro Comitato olimpico nazionale dovrebbe guardare meglio al proprio interno, anziché giudicare i comportamenti altrui, come le 'tristi vicende' del ciclista Marco Pantani e del marciatore Alex Schwazer hanno ampiamente testimoniato senza bisogno di alcun commento da parte nostra. La 'partita' delle Olimpiadi ormai si è chiusa, definitivamente. E si tratta di un primo 'round' vinto, finalmente e per semplici motivi di coerenza, dal sindaco di Roma: Virginia Raggi.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

Lascia il tuo commento

Massimo - Roma - Mail - martedi 27 settembre 2016 8.25
Non solo per l'affare del doping, il Coni si è accodato al mercato consumistico nello sport, contribuendo alla distruzione di sport che non facevano mercato...
Elena - Catania - Mail - lunedi 26 settembre 2016 14.31
Eccellente!!!
Carlo Cadorna - Frascati - Mail - lunedi 26 settembre 2016 5.58
Ha vinto la coerenza che è anche un segno di intelligenza!
Roberto - Roma - Mail - domenica 25 settembre 2016 19.0
Per una volta sono d'accordo su tutto. Totalmente. Ottima analisi.
Cristina - Latiano (Brindisi) - Mail - domenica 25 settembre 2016 18.41
Splendido articolo, coerente e intelligente. Complimenti. Concordo.


 1