Clelia MoscarielloA Napoli è stata inaugurata, lo scorso 10 settembre, presso il Real Orto Botanico, la mostra: 'Il sogno verde'. Si tratta di una rassegna immersa nella natura, che si propone di valorizzare il rapporto tra l'uomo e l'ambiente. La kermesse si avvale di 30 artisti tra poesia, arte, musica, video e di un'altra 'location', a via Mezzocannone, presso la galleria 'Anywhere Art Company'. E' un progetto di 'Brecce per l'arte contemporanea', a cura di Antonio Capaccio e Claudia Rozio, in collaborazione con 'Anywhere Art company' e con l'Università degli studi di Napoli 'Federico II'. Alla chiusura della mostra, durante il 'finissage' che si svolgerà sabato 1 ottobre 2016, si terrà una performance musicale di Simone Alessandrini, con sassofoni e clarinetti 'autocostruiti' e Marzouk Mejri alla voce e alle percussioni. Abbiamo dunque voluto incontrare Armando Minopoli, il gallerista d'arte e dirigente della 'Anywhere Art Company', che ha svolto un ruolo importante in questa interessante iniziativa.

Armando Minopoli, che cos'è 'Il sogno verde' e quale ruolo ha svolto lei nell'organizzazione della manifestazione?
"Il 'sogno verde' è una manifestazione 'itinerante' ideata da Antonio Capaccio e Claudia Rozio, dell'associazione 'Brecce per l'arte contemporanea' di Roma. Essa è già stata presentata in altri posti, per esempio a Tivoli, a Mondovì e in Germania, tanto per citarne alcuni. In quest'occasione, ho collaborato alla sua realizzazione nell'Orto Botanico di Napoli con la galleria d'arte 'Anywhere Art Company', che dirigo".

La kermesse si propone di "contribuire, anche attraverso l'arte, a ristabilire un dialogo più diretto e schietto con l'orizzonte naturale che ci circonda": in che modo avviene questo?
"Avviene attraverso la varietà di forme espressive con cui l'arte si manifesta. Nell'Orto, ogni artista ha elaborato una installazione utilizzando i mezzi della scultura, della pittura, della fotografia, ma anche della musica, con l'intervento di alcuni compositori. Ognuno ha inteso stabilire una forma di dialogo per analogia, attraverso il 'rimando', 'l'allusione', 'l'evocazione', ma anche 'l'anomalia' rispetto al contesto naturale, allo scopo di suscitare nell'osservatore una emozione, oppure un interrogativo, che è poi il compito primario dell'arte".

Insomma, una ricognizione sul rapporto dell'uomo con la natura per una riflessione su molti aspetti del nostro esistere: di chi è stata la prima 'intuizione' che vi ha poi condotto a questo progetto?
"Antonio Capaccio e Claudia Rozio, curatori della mostra, hanno avuto l'idea di una manifestazione artistica 'in itinere', che cioè si 'modellasse', di volta in volta, al contesto che la ospitava. Qui a Napoli, la galleria d'arte Anywhere Art Company, insieme all'associazione 'Brecce' di Roma, ha contribuito alla realizzazione. Io stesso mi sono 'speso' in qualità di curatore e progettista".

Pensa che l'arte possa aiutare a ristabilire un legame tra l'uomo e la natura? E come?
"L'arte contribuisce di per sé a migliorare l'uomo e il mondo, perché si manifesta in termini di pensiero e di bellezza. Nel caso specifico, stabilisce un anello di congiunzione nel rapporto tra uomo e natura. Ma in realtà, l'uomo stesso è 'manifestazione di natura', quindi non dovrebbe essere 'automatico' pensare il rapporto come un qualcosa di per sé 'dicotomico' quando, di fatto, per natura non lo è. La questione del problema è che l'uomo, unico tra le specie viventi, può trasformare i luoghi in cui vive aggiungendo 'altro'. E spesso, l'artificio che viene introdotto altera taluni equilibri o legami naturali. Anche i castori e gli uccelli sono 'fabbricatori', ma lo fanno per necessità naturali, non per volontà artistica: per la 'Kunstwollen', si direbbe parlando 'difficile'. L'arte e la stessa architettura hanno la particolarità unica di 'creare', tra virgolette, il 'nuovo': quello che non c'è ancora, oppure disvelando quello che già c'è, ma non si vede. Ognuna, nello specifico, poi le differenzia. Quindi, il compito è arduo quanto affascinante, impegnativo quanto entusiasmante. E, ovviamente, di grande importanza morale. In quanto espressione libera di creatività guidata dal pensiero, sintesi di etica ed estetica, gli esiti dell'arte, nella sua accezione più alta, sono dirompenti e rivoluzionari. Ed è giusto e necessario che sia così. Quando ciò non accade, è solo un banale 'replicare'...".

Il Real Orto Botanico di Napoli è una 'location' spesso sottovalutata a Napoli, ma ricca di Storia e di verde: in che modo questo contesto aiuta lo svolgersi della rassegna artistica?
"La natura ispira l'idea, suggerisce la soluzione, stimola la creatività. Nell'Orto Botanico partenopeo appare evidente come la specificità di taluni angoli del parco abbiano ispirato l'opera d'arte realizzata: penso al lavoro di Timossi e Grillo nel felceto; a quello di Nuti su una catasta di rami tagliati; di Takahara nella fontana della Lemna; e ancora a Capaccio, Karpüseeler, Frascarelli, Bernardi, Vallese, Ambrosio, Rossetti. In generale, tutti i 18 artisti coinvolti hanno instaurato un dialogo intenso ed equilibrato con il contesto naturale".

E' stato difficile mettere insieme arte, musica, poesia e video? Quanto tempo avete impiegato per riuscire a farlo?

"Non è stato difficile, perché ognuna di queste modalità espressive e comunicative sono manifestazioni di creatività dell'essere umano che concorrono al raggiungimento dello stesso fine, che è quello più alto dell'arte. In relazione ai tempi di realizzazione, c'è stato un grande lavoro di coordinamento e di sinergia tra le parti coinvolte nell'organizzazione".

Quale è stato il riscontro di pubblico che avete avuto?
"C'è stato un grande riscontro, con lusinghieri attestati di gradimento da parte del pubblico intervenuto direttamente, ma anche da parte degli organi di stampa".

Quali saranno le prossime 'tappe' della manifestazione?
"Ci sono alcune idée: stiamo lavorando a possibili nuovi appuntamenti in Umbria, nelle Marche, nuovamente alla Villa Gregoriana di Tivoli, in Germania e in Olanda. Ma, soprattutto, vorremmo riproporre 'Il sogno verde' a Napoli, come appuntamento annuale, nel 2017".




Dal 10 settembre al 1 ottobre
presso il Real Orto Botanico di Napoli
via Foria, 223

lun-mer-ven: dalle 9 alle 14
mar-gio: dalle 9 alle 16
Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria: 081/2533937

Anywhere Art Company
via Mezzocannone, 31 - Napoli

dal lunedì al venerdì: dalle ore 10 alle 19
Ingresso gratuito

Infoline: 329/3662095

Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio