Annalisa CivitelliLa compagnia di improvvisazione teatrale 'i Bugiardini' ancora una volta riceve consensi dal pubblico. Sul palco del Teatro Ambra alla Garbatella di Roma, il 28 e il 29 giugno il gruppo ha stupito per bravura e immaginazione, sempre vivide, energiche e sarcastiche. L'improvvisazione teatrale, attualmente, si sta facendo strada ed è sempre più presente nei teatri. 'I Bugiardini', grazie alla loro esilarante e intelligente impresa nell'elaborazione del musical, ora sono presenti anche in televisione. Nella trasmissione 'Nemico Pubblico' di RaiTre, condotta da Giorgio Montanini, con i loro 'mini-musical', scritti insieme a Francesco De Carlo, riescono a descrivere in modo dissacrante la realtà dei nostri giorni. Dopo i 'sold out' delle precedenti stagioni, la compagnia ha chiuso quest'ultima in positivo. Due serate all'insegna del divertimento: esibizioni uniche e mai più ripetibili, perché l'improvvisazione non prevede copione. E' frutto della fantasia di ogni componente, che sul palco si esibisce. Abbiamo assistito alla prima e ultima replica di 'Giovani dentro', ambientato in un centro anziani vicino al Vaticano. Come di consueto, per scegliere luogo e titolo da dare al musical, è richiesto l'aiuto del pubblico. Le proposte accolte da Tania Mattei, Francesco Lancia, Simona Pettinari, Fabrizio Aloisi, Fabrizio Lobello ed Emanuele Ceripa, hanno reso lo spettacolo divertente e paradossale. Nulla da eccepire circa questo B.L.U.E. in quanto, chi è avvezzo, non può fare a meno di notare passi in avanti rispetto ai precedenti. Coraggio e sperimentazione avvicinano a generi musicali non solo classici, come per esempio il rap. Una canzone tira l'altra: l'energia dirompente, dal palco, arriva al pubblico. E la recitazione, grazie ai giusti tempi, s'incastra con la musica, anch'essa improvvisata, confutando una perfetta sincronia del gruppo. Nel centro anziani ognuno ha il suo ruolo. Francesco Lancia, Gervaso, è il vecchietto che, nel suo laboratorio, crea la 'polverina' per vivere più serenamente e ritardare la morte di tutti; Tania Mattei, Giorgia e Madame, interpreta un'anziana e una donna snob che non sopporta i vecchi e il centro stesso, eredità del marito defunto; Simona Pettinari, Denise, è l'unica infermiera; Emanuele Ceripa, è il generale; Fabrizio Aloisi e Fabrizio Lobello, innominati, interagiscono con ilarità. Il mondo degli anziani non è di facile comprensione. Denise riesce a comprenderli in quanto li immagina da piccoli e da giovani, immedesimandosi in loro. Impara a vedere in loro qualcosa di buono. Essi soffrono per l'assenza dei nipoti, per le loro fissazioni, per la mancanza di movimento fisico che li rallenta. Ma, al contempo, qualcosa accade. L'anzianina, ovvero la 'droga', diventa fonte di vitalità per entrare nella dimensione di un 'rap-party' e altre situazioni. Verso la fine, l'infermiera e Madame si arrendono alla rivolta degli anziani, lasciandoli in balia di loro stessi, con la loro sostanza stupefacente dagli effetti rigeneranti. Ottima la presenza scenica di tutti gli improvvisatori. Rumori di scena completamente estemporanei, contestualizzati al momento, come buono è l'uso delle tecniche di improvvisazione di cui ci si serve all'occorrenza. Gli attacchi musicali della B.L.U.E. band, composta da Fabio Pavan e Alessio Granato alle tastiere, Giacomo Dall’Ongaro al contrabasso e Damiano Daniele alla batteria, sono sempre precisi, frutto di massima concentrazione, attenzione e comprensione dell'istante. Come sempre, emerge un motivo musicale rispetto agli altri. La conclusione è capire ciò che è bene e ciò che è male. La morale è importante e fa riflettere, conciliandosi con la goliardia in sala.


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