Annalisa CivitelliTutti gli italiani che non si riconoscono nella linea politica di Matteo Renzi e che, da decenni, nutrono la speranza di poter creare a sinistra "un qualcosa di completamente diverso", tanto per dirla con i 'Monty Python', finiscono sempre con l'andare incontro a profonde delusioni. Ciò a causa di una serie continua di astrattezze 'naif', dovute al profondo problema 'identitario' denunciato dalla principale forza politica della sinistra italiana: il Partito democratico. Quel che veramente dispiace è il non essere riusciti minimamente a far comprendere come il solo e unico modo per evitare che il clamoroso 'ribaltamento spirituale', avvenuto in Italia con l'avvento della 'seconda Repubblica', travolgesse definitivamente le nostre più veraci tradizioni culturali e valoriali fosse quello di rinnovarle, di rielaborarle, proponendo progetti innovativi e un'idea nuova di società. Cosa suggerisce, oggi, alla sinistra italiana, la formazione politica guidata da Matteo Renzi? Quali sono i suoi riferimenti culturali più autentici? Un socialismo burocratico tutto 'social' e 'selfoni'? Il Pd a guida Matteo Renzi ha definitivamente gettato alle ortiche ogni etica del lavoro e della produttività. E appare clamoroso come non ci si accorga che, all'interno di un simile 'populismo percettivo', la questione di costruire una società più equa e più giusta non rappresenti più il risarcimento dell'abnegazione lavorativa o della devoluzione di sé, bensì il regno di un egualitarismo puramente 'formale', dominato dalle legge delle aspettative crescenti e dal 'dogma' della rigidità delle retribuzioni verso il basso. Un socialismo 'grigio', che mescola ideologismi pararivoluzionari con forme di adesione ai feticci più clamorosi della società globalizzata, assiomi operaisti con prestiti culturali di tutt'altro segno, che stanno portando Matteo Renzi a replicare quell'edonismo 'berlusconiano' tutto imperniato su un'analisi degli elementi più materialisti e irrazionali della società italiana. Ed è per tali motivi che, oggi, Silvio Berlusconi ha un'insperata ultima possibilità: quella di potersi presentare, ancora una volta, agli italiani dichiarando, implicitamente, un'unica ed evidente verità: "Lui è peggio di me".





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Marina - Urbino - Mail - mercoledi 15 giugno 2016 23.4
Esattamente!
Renzo - Milano - Mail - mercoledi 15 giugno 2016 23.3
Ma la colpa non è tutta sua, va avanti perchè a sx purtroppo non ci sono idee diciamolo francamente. Si è bloccata ogni attività propriamente culturale e senza cultura vera, nuova, coraggiosa...leale...non c'è evoluzione nella specie umana e tutto stagna nella corruzione e nei soldi... nell 'ambizione individuale del puro potere.
Cristina - Milano - Mail - lunedi 13 giugno 2016 23.20
Non ci sono piu' i veri politici... Tutti fantocci ladri mascherati da fautori di ideologie inesistenti!!
Elena - Catania (ITALIA) - Mail - lunedi 13 giugno 2016 19.8
Basta con questi accostamenti a Berlusconi: non sarà una "cima", ma Renzi è comunque un altra persona e un altro politico. Tra i due ci sono solamente dei tratti in comune.
Roberto - Roma - Mail - domenica 12 giugno 2016 15.4
Giuro che, stavolta, non ci ho capito niente..........


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