Gaetano Massimo MacrìUn appuntamento con la memoria storica, dopo un lungo viaggio da Buenos Aires: a 64 anni dalla nascita, la famiglia della modella e attivista Marie Anne Erize, desaparecida nell'Argentina di Videla nel 1976, è stata ospite del centro antiviolenza e biblioteca omonimi di via Aspertini 393 in Roma. L'incontro tra la famiglia di Marie Anne, la fondatrice del centro, Stefania Catallo e la comunità degli esuli argentini è avvenuto lo scorso 25 marzo 2016, alle ore 15.30, quando la madre della modella franco-argentina, una donna ormai novantenne che da 40 anni lotta per conoscere la verità sulla sorte della figlia, ha potuto visitare i locali del centro antiviolenza a lei intitolati. "La visita della famiglia di Marie Anne, fortemente desiderata dalla madre", ha detto Stefania Catallo, presidente del centro e fondatrice della biblioteca, ormai divenuta un punto di riferimento significativo nel difficile quartiere romano di Tor Bella Monaca, "è per noi un'occasione unica, poiché cade in una data importantissima per la memoria e il ricordo dei 30 mila desaparecidos argentini. La vicenda di Marie Anne, eliminata perché scomoda in quanto attiva nell'alfabetizzazione degli immigrati dei quartieri più poveri, è quanto mai attuale e va presa come esempio per i giovani". Secondo Diana Caggiano, esule a Roma da 40 anni e attivista del centro antiviolenza capitolino, "l'incontro del Grupo de Argentinos en Italia por la memoria, veridad y justitia con il centro antiviolenza, ci ha permesso di compiere gesti concreti per la diffusione della memoria storica: siamo entrati nelle scuole per parlare ai ragazzi degli anni del regime di Videla; abbiamo creato una giornata per ricordare le 'desapariciones' gettando fiori nel Tevere; ci siamo attivati affinché i media si interessassero a temi che non erano stati quasi mai affrontati, con interviste e articoli giornalistici. E abbiamo inaugurato la biblioteca intitolata al ricordo della splendida Marie Anne. Tutto in nome della giustizia: quella giustizia che ancora non è arrivata, né per Marie Anne, né per le migliaia di donne che ogni giorno subiscono violenza in tutto il mondo". All'incontro pubblico ha partecipato anche il ministro incaricato di affari dell'Ambasciata argentina in Italia, Carlos Cherniak, da sempre a fianco del centro, che ha patrocinato l'apertura della biblioteca intitolata a Marie Anne Erize.


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