Serena Di GiovanniAl via il 'progetto-pilota' relativo al monitoraggio dell'area archeologica di Villa Adriana e di alcuni edifici del centro storico di Tivoli, nella fattispecie: la Rocca Pia; la Chiesa di San Pietro della Carità; il Santuario di Ercole vincitore e il Tempio della Sibilla. Il 28 gennaio scorso, infatti, presso il Palazzo della Missione di Tivoli si è tenuta la presentazione del Progetto Videor, il servizio 'web-based' per il controllo strumentale del patrimonio culturale attraverso dati di osservazione satellitare e di aerea, teso a monitorare l'area di Villa Adriana e alcuni edifici nel centro storico di Tivoli. ll 'kick-off meeting' si è svolto alla presenza del sindaco, dei rappresentanti istituzionali e di quelli degli enti e delle società che partecipano al progetto. Si tratta di una tecnologia ampiamente impiegata da circa 20 anni per l'osservazione e il monitoraggio ambientale, il telerilevamento satellitare finalizzato alla salvaguardia dei siti archeologici e, più in generale, del patrimonio culturale. Insomma: un campo di applicazione avanzato, di recente sviluppo.

Come funziona Videor?
I dati, sottoforma di immagini, arriveranno direttamente dai satelliti del programma 'Cosmo-SkyMed', gestito dall'Agenzia spaziale italiana e dal corrispettivo europeo 'Copernicus'. In seguito, saranno 'letti' da Nais e Superelectric, le due aziende che operano settore aerospaziale e che partecipano al progetto. Una volta decodificati, queste osservazioni arriveranno nelle mani delle istituzioni culturali che si occupano di conservazione e tutela, a cominciare dall'Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr). I risultati del monitoraggio satellitare, che sarà attivo in tutto l'arco della giornata e che si avvarrà anche di droni, per la prima volta saranno consultabili via web e saranno costantemente aggiornati. Sulla base della 'Carta del rischio', lo strumento messo a punto dall'Iscr, le sentinelle spaziali saranno in grado di rilevare sia i fenomeni di subsidenza che causano l'instabilità delle strutture, sia gli illeciti umani, come scavi clandestini e abusi edilizi. "Con Videor siamo in grado di arricchire le nostre banche dati, avvicinandoci sempre di più ai beni" ha spiegato Annamaria Giovagnoli, responsabile di Videor per l'Iscr nella sua relazione. "I dati integrati" ha inoltre sottolineato la Giovagnoli, "ci permetteranno di fornire alle amministrazioni non solo mappe di pericolo più raffinate, ma anche la possibilità di procedere a una pianificazione degli interventi su basi scientifiche e tecniche". I tecnici avranno quindi a disposizione uno strumento innovativo per intervenire tempestivamente su Villa Adriana, un sito particolarmente esposto a rischi antropici e ambientali. Pericoli legati, tra le altre cose, all'abbassamento del terreno, che potrebbe essere causato dalla prossimità di una cava e dalle vicine terme, ma anche dalla 'forte attività antropica' come l'afflusso dei turisti, all'interno della Villa imperiale e nel centro storico di Tivoli. Un progetto, Videor, che include anche la formazione tecnologica per chi gestisce il patrimonio del comune tiburtino. Nel suo intervento, Gisella Capponi, direttore dell'Iscr, ha rilevato come "il progetto affronti temi profondamente radicati nei compiti e nella missione dell'Istituto, fino dalla sua fondazione. Progetti come questo", ha continuato la Capponi, "sono per noi un'occasione straordinaria di attualizzazione di quello che già Giovanni Urbani metteva in campo con gli strumenti di allora". Un nome, quello di Giovanni Urbani, direttore dell'Istituto (allora Icr) dal 1973 al 1983, continuamente ripetuto nel corso dell'incontro. Quest'ultimo, infatti, è stato tra i primi in Italia a proporre il concetto di conservazione programmata come elemento essenziale dell'azione dei organismi territoriali, guidando gli studi e le ricerche sull'analisi dei rischi e dei diversi fattori di degrado dovuti alla natura e all'uomo. A lui dobbiamo il 'Piano pilota per la conservazione programmata di beni culturali in Umbria' (1975) e la 'Protezione del patrimonio monumentale dal rischio sismico' (1983), capisaldi importantissimi, che hanno posto le basi della 'Carta del rischio' del patrimonio culturale italiano.

I partner e le collaborazioni
Finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, il progetto Videor è stato fortemente voluto dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e, come accennato, vede il coinvolgimento dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr) con alcune piccole e medie imprese impegnate, tra le altre cose, nello sviluppo di particolari tecnologie applicate ai beni culturali. In particolare: Nais (Nextant Applications and Innovative Solutions, una Pmi del Lazio, ndr) e Superelectric s.r.l. Quest'ultima è una società impegnata ormai da anni nel mondo dell'industria e della ricerca, in particolare nella progettazione e realizzazione di strumenti di misura e controllo in ambito ambientale e di automazione industriale. La Nais, invece, è una piccola ma rilevante impresa fondata nel 2005 indirizzata a sviluppare applicazioni innovative per il mercato dell'Aerospazio. Essa è impegnata in vari settori: mobilità 'smart'; Emergency service; Trasporto aereo; Trasporto marittimo; Difesa e, ovviamente, Beni culturali. Tutte le attività di ricerca e di innovazione di Nais sono co-finanziate da istituzioni nazionali e internazionali: per ciò che riguarda 'Videor', l'Agenzia spaziale italiana (Asi) e il ministero dello Sviluppo economico (Mise). Relativamente al settore dei beni culturali, Nais è da tempo coinvolta nel campo delle infrastrutture satellitari all'interno del programma di punta italiano chiamato 'Cosmo-SkyMed': la più sofisticata costellazione satellitare radar per l'osservazione della Terra, basata su un sistema radar 'Sar' (Syntetic Aperture Radar), in grado di assicurare un'ottima risoluzione e di disporre di una grande quantità di dati per il monitoraggio dei beni culturali. Una tecnologia applicativa in grado di rilevare i minimi spostamenti delle ricchezze architettoniche e monumentali italiani, nonché di segnalare per tempo eventuali eventi climatici dannosi, che sta anche consentendo di promuovere e incentivare lo sviluppo di nuove imprese nel campo della ricerca e dell'innovazione, favorendo così la nascita di un nuovo modo di 'fare impresa' attraverso le sviluppo di tecnologie avveniristiche nei settori 'Beni culturali' e 'Space economy', sempre più intrecciati tra loro. Come accaduto sul finire del 2015 con il progetto 'Cosmo-SkyMed' e #CosmosmHack, una vera e propria 'maratona di coding' finalizzata allo sviluppo e alla promozione di un 'Proof of concept' (una sorta di sintesi di un determinato progetto) per applicazioni innovative nei campi del 'concept design'; 'mock-up' (la riproduzione di un oggetto o modello in scala ridotta o maggiorata); 'prototipo di App'; 'applicazione web/mobile' negli ambiti tematici 'Coste e Mari', 'Emergenza e Sicurezza', 'Agricoltura' e 'Beni culturali'.

Per ogni ulteriore informazione:
http://www.icr.beniculturali.it/pagina.cfm?usz=1&uid=182&idnew=299
http://www.nais-solutions.it/



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