Ennio TrinelliPer cause 'veramente' indipendenti dalla mia volontà, io che non possiedo un televisore e non lo comprerò in futuro mi sono trovato ad assistere ad alcuni programmi demenziali della tv italiana: quelli finanziati da canone (cioè, sempre da soldi nostri) e pubblicità, destinati a un pubblico pomeridiano e preserale. Risultato: coppia gay pateticamente mano nella mano che parlano dei loro problemi con le madri che non li accettavano; a parlare di unioni civili viene ammessa Alba Parietti, nota esperta del campo, mentre a coloro che sono parte in causa non viene data la parola; solita discussione di 'pancia' sulla legittima difesa, problematica già ampiamente chiarita dal nostro codice penale che, essendo un codice, si è colpevolmente dimenticato del rancore a uso televisivo; cronaca dell'ultimo processo a Fabrizio Corona, dove si decide se l'ex 'giovin virgulto' debba rientrare in carcere oppure no, con intervista annessa alla sorridente madre di lui: "Dio che figlio meraviglioso che ho" e "ciao Cristina, grazie per avermi invitata". Mi sono fermato lì. Non so voi.


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