Michele Di MuroCi si lamenta troppo spesso che in Italia non vi sia un festival musicale paragonabile alle 'megaproduzioni' messe in piedi nei Paesi esteri. Certo, non abbiamo 'Glastonbury' o il 'Coachella', ma la situazione qui da noi è molto meno deludente di quanto, a volte, si dica. Durante tutto l'arco dell'estate, ogni regione, provincia, città e paesino ha visto realizzate rassegne, festival e singoli eventi. Questo, se da una lato può determinare una certa frammentazione e un'eccessiva dispersione degli sforzi e dell'attenzione, dimostra al tempo stesso la vitalità che anima il panorama 'live' del nostro Paese. Le proposte sono state estremamente varie e, a parte taluni casi, si è riusciti a costruire un rete di festival senza inutili accavallamenti. Se nei grossi eventi sono entrate in gioco dinamiche d'azienda, è nelle provincie più piccole che si è respirata un'aria più sobria e autentica. In questi ultimi casi, spesso l'idea è nata attorno ad associazioni culturali o piccoli club. E le finalità sono risultate spesso lontane dalle logiche deformanti del mercato. L'obiettivo è stato cioè quello di fare cultura, nel senso più puro del termine. Come nel caso del contest 'Frequenze mediterranee', giunto alla sesta edizione e organizzato dall'omonima associazione. Ha avuto luogo a Miglionico, un paesino di montagna vicino Matera. L'associazione è fortemente radicata nel territorio e promuove eventi in tutto l'arco dell'anno. La manifestazione è stata organizzato col patrocinio di Gal Bradanica e del Comune di Miglionico. Per tre giorni, il minuscolo paesino si è animato. E la sua piazza, con lo splendido Castello del Malconsiglio, sono diventati lo scenario particolarissimo dell'evento. Si tratta di un contest per band emergenti la cui esibizione viene valutata da una giuria di esperti capitanata da Diego Mancino (il cantautore milanese è ormai una presenza fissa). Una certa lungimiranza e la voglia di mettersi in gioco degli organizzatori ha fatto sì che si venissero a creare le condizioni per una felicissima manifestazione, in un luogo e regione troppo spesso ignorati (esclusa forse Matera, futura capitale europea della cultura nel 2019) dal grande pubblico. L'atmosfera era di quelle rilassate, senza i patemi d'animo che spesso caratterizzano manifestazioni di questo tipo. Per i giovani artisti è stata un'occasione unica per entrare in diretto contatto gli ospiti, avendo così la possibilità di ricevere consigli e pareri di grande importanza per la propria crescita artistica. L'impegno degli organizzatori è stato commovente e la risposta del pubblico cresce anno dopo anno. L'appuntamento si è svolto dal 5 al 7 agosto 2015. Gli otto artisti in gara erano: Carolina da Siena;  Senhal; Giùvivedo; Ai margini della città; The Barbers - rock band; Rita Zingariello; Caboose e Ilaria D'Amore. La giuria quest'anno era invece costituita, oltre che dal già citato Diego Mancino, dalla cantautrice Paola Turci, Giuseppe Palmisano di Panico concerti, i redattori delle riviste 'Relics controsuoni' e 'Just Kids', infine Nicola e Pietro Monteleone del circolo Arci 'Linea Gotica'. Il pre e post serata della kermesse ha visto alternarsi sul palco ospiti di grande rilievo: Paola Turci (in tour per presentare 'Io sono', il suo sedicesimo album), il noto dj e conduttore radiofonico Alessio Bertallot (fondatore, dopo l'esperienza a Radio2, di Casa Bertallot, format radiofonico di grande successo in onda su Spreaker), i romani 'Thegiornalisti' - che con il loro ultimo lavoro Fuoricampo hanno attirato l'attenzione di pubblico e critica - e  'L'officina della camomilla', formazione milanese con all'attivo tre dischi e tre Ep pubblicati da Garrincha dischi (Lo Stato Sociale, I Camillas ...). I pugliesi Moustach Prawn, sono invece stati protagonisti di un live acustico nel pomeriggio del 6 agosto. E tutto gratis.


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